18 Giugno 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

La conferenza stampa di Zlatan

Ho seguito tutta la conferenza stampa di Zlatan Ibrahimovic che alle 11.45 puntualmente ha fatto la sua prima apparizione ufficiale come dirigente Red Bird. 
Quasi tutta perché ho dovuto saltare gli ultimi 4-5 minuti mentre Carlo Pellegatti prendeva il micorofono. Sappiatemi dire poi se il buon “Pelle” ha detto qualcosa di interessante.

Mi sono fatto anche un giro veloce sui gruppi Facebook più importanti, nonché ho visto in diretta i commenti nella chat degli iscritti al canale YouTube AC Milan.
Non voglio commentare il tono della stragrande maggioranza dei commenti che ho letto … anzi potrei commentare che dal tono e dalle modalità utilizzate da chi ha commentato, risulta un uso dell’intelletto quasi da encefalogramma con linea piatta e pertanto ho avuto la riprova che noi umani siamo una razza in via d’estinzione. Presto o tardi accadrà.

In generale ho letto di molta gente che si è detta delusa o amareggiata per il contenuto della conferenza. C’è chi si aspettava di più (?), chi invece si aspettava un Ibrahimovic che avesse un tono più compito, chi si aspettava scoop spettacolari e chi invece gli ha persino criticato l’uso a volte un po’ goffo dell’italiano. Vi dico la mia opinione.

Prima di tutto partiamo dal fatto che Zlatan parla 6 lingue: svedese, bosniaco, inglese, francese, italiano e spagnolo. A volte forse non trova il vocabolo corretto ma vorrei chiedere a chi si è permesso di criticarlo se è in grado di parlare lo stesso numero di lingue. Giusto per chiudere la bocca su questo argomento.

Rimango invece meravigliato da chi si aspettava che Zlatan facesse dichiarazioni eclatanti o che arrivasse dicendo “c’era un Milan prima di Zlatan e ora ci sarà un Milan dopo Zlatan!”. Partiamo da un presupposto: correggetemi se sbaglio ma a memoria non mi ricordo di un dirigente in area Milan che abbia sostenuto una conferenza stampa della durata di oltre un’ora, per la prima volta e rispondendo a tutte le domande dei giornalisti presenti.

Ibrahimovic ha risposto in italiano a tutte le domande dei giornalisti, qualche volta anche facendosele ripetere per meglio comprendere e quindi per dare una risposta precisa e ha detto ciò che doveva dire un dirigente della proprietà, non del AC Milan.

Tra le altre cose ha chiarito due-tre concetti che rispondono in parte ad alcune aspettative, sia da parte della stampa che da quella dei tifosi.
In primis ha ribadito che, nonostante il progetto della squadra U23 che sta partendo in questi giorni, il focus della proprietà è sulla Prima Squadra e che il denaro che ne viene come ricavi viene in gran parte utilizzato per quella. Ovviamente a questa affermazione sono arrivate in modo conseguente domande sul mercato, sia in entrata che in uscita.

Zlatan quindi ha parlato di Zirkzee, ribadendo che è un obiettivo del Milan, ma essendo ben chiaro sulla questione delle commissioni agli agenti. Ovvero ha detto che il Milan imbastisce e porta avanti delle trattative ma non è un ente benefico che quindi può regalare soldi (tanti soldi) ai procuratori di calcio. Gli obiettivi di mercato sono pertanto molteplici.

Ricordando più volte che lui è entrato in Red Bird su richiesta di Cardinale perché crede che sia un progetto vincente (“e a me non piace perdere” ha dichiarato), altra cosa che ha detto è che il Milan negli ultimi cinque anni è andato sempre in crescendo per fondare della basi solide sulle quali costruire il Milan vincente che Cardinale ha in mente.
Quindi non solo il mantenere la società sana economicamente ma anche essere in grado di non avere necessità di vendere giocatori importanti. “Theo, Mike e Leao vogliono restare e non verranno venduti. Il Milan cederà giocatori (top) che vogliono andare via e non manifestano l’intenzione di restare. Il Club può permettersi di offrire più soldi per i rinnovi dei giocatori che vogliono restare”.

Posto quindi che c’è una base, il mercato vedrà il Milan al lavoro per alcuni innesti mirati. Ovviamente, cosa che ci si aspettava, Zlatan ha ufficialmente annunciato l’arrivo di Paulo Fonseca come allenatore (cosa ribadita immediatamente sui canali ufficiali del Milan) e ha anche spiegato più di una volta il perché della sua scelta. 

Oltre a parlare della competenza, del perché Fonseca e non Lopetegui o Conte o altri, Zlatan ha detto due cose interessanti: il gioco offensivo di Fonseca piace e inoltre “perché il Milan non vuole un accentratore e un manager in panchina. Si vuole una figura classica e compatibile con la filosofia del club, che punta su giovani e campioni da formare. Avere un genio in panchina non serve a niente se non si allestisce una squadra forte. Per il Milan, quindi, è meglio un allenatore che sappia plasmare un gioco e lavorare con i giovani. Per tutti questi motivi non è stato scelto Conte o altri allenatori simili”.

Ovviamente Ibrahimovic ha detto che finora non è pubblicamente uscito con dichiarazioni perché “non è che se sei stato un grande giocatore del Milan, per forza sai tutto sia come dirigente o come allenatore” e quindi finora ha fatto apprendimento. 
Lo ha detto lui stesso: “ora voglio imparare… ma poi ti sotterro”. Nel senso: non sono venuto a fare il parafulmine, condivido tutto ma bisognerà crescere e diventare sempre più forti. La sua influenza sarà un continuo crescendo.

Dal mio punto di vista quindi ha detto cose interessanti e ha dato per certe alcune situazioni. Poi a tutto ciò dovranno ovviamente seguire i risultati sia sportivi che economici.

Quindi avanti così, Milan! Personalmente sosterrò la proprietà e la dirigenza in queste scelte, il nuovo allenatore e i nuovi giocatori che verranno.