Ritorno su questo argomento già parzialmente sviscerato in un articolo precedente. Riprendo il concetto: l’attacco del Milan ha dimostrato di essere la classica medaglia con due facce.
Se è vero che possiamo leggere positivamente il fatto di avere creato 25 occasioni per tirare, delle quali 9 direttamente in porta, contro le 6 , delle quali 1 in porta, degli avversari, è altrettanto vero che in maniera contraria questo dato può essere letto con preoccupazione e cioè come dice il titolo 25 tiri e zero goal.
L’analisi che riportano i siti di match analysis è impietoso: il Milan ha riportato un dato di xG (gli expected goal, cioè il numero di goal che si avrebbero dovuto segnare a fronte del gioco prodotto) di 2.58, ovvero per dirla in parole povere i rossoneri avrebbero dovuto segnare almeno più di due goal … quasi tre. Invece il risultato lo conosciamo tutti. La conversione è preoccupante.
In tanti hanno parlato di sfortuna, dicendo che è stato uno di quei match dove se anche ci si prova 50 volte non va dentro nemmeno a pregare chissà chi ma è evidente che un problema che risiede nell’attacco del Milan.
Abbiamo acquistato nuovi giocatori per l’attacco del Milan. I nomi li conosciamo e sono Christian Pulisic e Samuel Chukwueze e inoltre abbiamo preso due mezze ali che sono per natura votate all’attacco e cioè Tijjani Reijnders e Ruben Loftus-Cheek. Le due mezze ali e l’esterno destro, in aggiunta a Leao sulla sinistra, creano un gran volume di gioco in attacco ma l’impressione è che manchi un finalizzatore d’area, che sia un attaccante di rapina (il Pippo Inzaghi di buona memoria oppure Mauro Icardi in tempi recenti) oppure un centravanti di gran fisico e sfondamento.
C’è anche da dire che il Leao visto ieri è quello che appare regredito ad un paio di anni fa quando faceva il solista, mentre nelle prime tre di campionato è stato molto più collaborativo con i compagni, e la stessa cosa abbiamo potuto dire di Chukwueze che però dalla sua ha la scusante di aver esordito dal minuti 1′ con la suqdra e per di più in Champions. Può essere che abbia bisognoi di giocvare di più per entrare meglio negli automatismi.
In ogni caso il buon Olivier Giroud, al contrario dei due summenzionati, si prodiga tanto per la squadra, fa “l’operaio” ma alla fine compirà 37 anni tra poco e per un gioco veloce e forsennato come quello che abbiamo visto ieri forse sarebbe stato il caso di puntare su un attaccante più giovane.
Pioli ha a disposizione Noah Okafor, che però non è una prima punta, e Luka Jovic. Forse il Milan è convinto che Jovic possa tornare a splendere come ai tempi dell’Eintracht Francoforte, o magari a Casa Milan stanno pensando che dalla Primavera Francesco Camarda (anche ieri in Youth League in goal con una doppietta) possa rapidamente bruciare le tappe e diventare lui il bomber del futuro. Chissà… ma Camarda, signori, ha solo 15 anni e se anche possa bruciarle quelle tappe mi auguro che possa arrivare in prima squadra quando ne avrà 18.
Siccome però è il presente che conta, evidenziamo il fatto che al Milan la qualità non manca, il ritmo anche ma il calcio è soprattutto una questione di efficacia, di rete da gonfiare, di puro cinismo. Su questo aspetto Pioli dovrà lavorare con maggior insistenza da qui alle prossime partite. Meno pasticci davanti alla rete avversaria e tirare ogni qualvolta se ne presenta l’occasione senza sarer a penbsarci troppo.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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