Il 23 maggio porta bene al Milan. In questa data sono successe e succedono molte cose: nel 1990 vinciamo la Champions League contro il Benfica, 1999 vinciamo uno scudetto, nel 2007 vinciamo ancora la Champions contro il Liverpool, è il compleanno di Dino Sani e Daniele Massaro. Una data fortunata che rappresenta anche il ritorno nel calcio che conta dei rossoneri. Un’attesa durata ben sette anni, da quel 2014 in cui l’allora squadra di Clarence Seedorf fece l’ultima apparizione in Champions League.
Un traguardo meritato dal Milan, al termine di una stagione lunghissima. Iniziata con i preliminari di Europa League e trascinata dall’entusiasmo di un gruppo ritrovato, rigenerato dalla cura Stefano Pioli, guidato dalla leadership di Zlatan Ibrahimovic.
Oggi la Gazzetta dello Sport parla di capolavoro di Pioli. Il tecnico, giunto al Milan per sostituire il deludente Giampaolo nel 2019. E ricordiamoci tutti ancora una volta che il nostro Mister prese un Milan allo sbando al 14° posto in classifica, a due passi dalla zona retrocessione. I meriti sono sotto gli occhi di tutti: nonostante alcuni zoppicamenti recenti (lo 0-0 col Cagliari di domenica scorsa), la squadra ha sempre dato risposte apprezzabili, denotando un carattere finalmente vincente.
Un Milan accorto, concentrato ed equilibrato. Chi si aspettava un assalto all’arma bianca ieri contro l’Atalanta ha dovuto ricredersi, visto che la banda Pioli è entrata in campo al Gewiss Stadium per fare la sua partita, senza correre rischi e colpendo al momento opportuno. Una tattica che ha ripagato: i rossoneri si sono trovati abbastanza spesso schiacciati verso la loro area ma hanno saputo difendersi alla grande e colpire in contropiede. Una prestazione quindi simile a quella di Juventus-Milan. Attenzione massima in difesa (cinque cleen sheet consecutivi).
Il Milan ha vinto dunque giocando a viso aperto ma senza scomporsi, come le grandi squadre, coloro che sanno attendere e capire quando è il momento di fare centro. Il tutto dopo un primo tempo comunque non emozionante, senza grossi guizzi e risolto da un calcio di rigore del solito glaciale Franck Kessie.
I rossoneri hanno saputo difendersi senza soffrire anche nella ripresa, sfiorando il raddoppio con un Rafael Leao finalmente vivace, che ha colpito il palo sullo 0-1. Nel finale altro calcio di rigore netto e altra esecuzione magistrale di Kessie, che chiude i conti e manda il Milan in orbita.
Un 2-0 che regala anche il secondo posto al Milan: miglior piazzamento stagionale da nove anni a questa parte. L’ultima volta fu nel 2011-2012, con Massimiliano Allegri allenatore e Ibra capocannoniere. Il Diavolo ripartirà ancora da Zlatan, felicissimo come tutti i suoi compagni. La Champions è realtà, l’Europa dei grandi spalanca le porte dopo un’eternità. Ora il meritato riposo per i ragazzi, un po’ meno per il Mister e ancora meno per Maldini e Massara che si ritroveranno un bel gruzzolo in tasca da spendere sul mercato, cominciando magari con il riscatto del grande Fikayo Tomori e i rinnovi in pendenza, soprattutto quello del gigantesco e monumentale Franck Kessie a nostro parere il MVP della partita ma anche di tutta l’annata.
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