24 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Milan, continua a sognare in un calcio che non c’è più….

Mi piacerebbe  tornare ai tempi quando  riuscivamo a completare l’album Panini già a dicembre, le figurine già  circolavano il primo settembre e non c’era il rischio di avere un calciatore che poteva cambiare maglia nel corso dell’anno. 
Mi piacerebbe ancora imparare a memoria la formazione tipo e ripeterla a mo’ di filastrocca. Ricordo ancora la formazione tipo della mia infanzia: G. Galli, Tassotti, Maldini, Ancelotti, F. Galli, Baresi, Donadoni, Gullit, Van Basten, Evani.
Amerei vedere i numeri di maglia da 1 a 11, legati indissolubilmente  ai nostri calciatori. 
Gradirei  avere le partite in contemporanea il pomeriggio alle 15 della domenica  e ascoltarle su Radio 2 con le voci melodiche di Cucchi, Ameri, Ciotti e altri “eroi vocali ” di “Tutto il Calcio minuto per minuto “.
Amerei aspettare ancora le 18.20 Valenti e il suo “Novantesimo minuto”.

Vorrei tante cose ma non si può; non è possibile tornare indietro  nel tempo, non abbiamo la mitica DeLorean del dottor Emmett “Doc” Brown.
Non possiamo  fermare il progresso e il business … no proprio  no, il calcio è  ormai solo questione  di interessi e di una marea di soldi che girano intorno. Non c’è più posto per il “romanticismo”.

Siamo reduci dalla partita di Champions League persa immeritatamente con l’Atletico Madrid: inutile parlare dei torti  arbitrali; ormai non vince chi gioca meglio ma chi fa muovere più  interessi. 
Ormai l’UEFA  è  solo una associazione  a delinquere, non è  garante di nulla altro che il Fair Play Finanziario.
A questi signori  fa comodo favorire  chi porta soldi, ascolti e fatturato, è  un sistema  che nessuno  vuole cambiare.
Il Milan ha dimostrato  che in Champions ci può stare e a mio avviso è la squadra Italiana  che esprime  il calcio più europeo, ma purtroppo ci maltrattano perché  politicamente  non contiamo nulla.
Però oltre essere romantico  e nostalgico mi piace essere un sognatore e quindi  finché la matematica  non ci condanna, credo nella qualificazione. 

Si continua a parlare tanto di Kessie  e delle sue opache prestazioni. Indubbiamente martedì anche lui ci ha messo del suo per farsi espellere e non è stato solo l’arbitro Cakir, che si è  visto servire il piatto pronto.
Probabilmente  il mancato rinnovo pesa e mentalmente non può essere sereno. Certo altri sostengono  pure che non è  in forma perché  facendo le Olimpiadi praticamente non ha mai riposato. Tutto è possibile ma comunque, caro Kessie,  ormai per il Milan non sei che un calciatore come un altro: probabilmente  fra tanti  anni non ricorderò  il suo numero di maglia e nemmeno in quale formazione  tipo giocava. 
Raramente non mi trovo d’accordo con Mauro Suma, ma stavolta  dissento  dal suo pensiero che comunque rispetto: “Giù le mani da Kessie”. No, stavolta  no.
Contratto o meno, se non è  utile per la causa dovrà accomodarsi in panchina e si dovrà venderlo subito a gennaio. 

Probabilmente  sono solo un romantico  e come diceva il testo  di una nota canzone:
“Per noi romantici
Che usciamo ancora da un film d’amore
Con gli occhi lucidi
Com’è possibile guardare il cielo
Verso la sera senza commuoverci”.

Non posso  accettare  dunque questo  calcio e nemmeno tollerare Kessie dopo le sdolcinate parole d’amore proferite da lui personalmente durante le scorse Olimpiadi. 

Il mio è  solo un pensiero personale e quindi accetto  le critiche di chi la pensa diversamente. 
Pensare di qualificarsi in Champions e fare un bel risultato a Bergamo  contro l’odiato Gasperini sarà un sogno ma a me piace sognare, fino a quando  il mattino non tornerà a risvegliarmi. 

Probabilmente  la razza dei sognatori è  ormai in estinzione  in questi tempi  moderni, come diceva Peppino di Capri in una sua celebre canzone:
“Tra mille anni ci sarà
Chi parlerà dei sognatori
Come animali del passato
Che mangiavano emozioni”


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