L’opinione di Antonio Scibetta
Tutti noi auspicheremmo il meglio nella vita. Chi non vorrebbe un presente e un futuro sempre radioso, senza malattie, senza avversità, nel benessere e nella felicità?
Purtroppo sappiamo che è nella natura e nel destino dell’uomo affrontare quotidianamente gli ostacoli che la vita ci presenta: chi più e chi meno, siamo chiamati ogni giorno a lottare.
Ci sono poi i più fortunati, i più virtuosi, che magari hanno tutto, apparentemente, anche se poi, come si suole dire “anche i ricchi piangono”.
A volte basta poco per passare dal paradiso all’inferno, l’importante è non mollare mai.
Al Milan sono bastate poche settimane per essere catapultato da una dimensione all’altra: dalla squadra tanto osannata delle prime dieci giornate di campionato, a quella attuale tanto vituperata.
La sconfitta in casa col Sassuolo, l’uscita dalla Champions dopo aver bruciato malamente una chance che faticosamente ci si era costruiti e da ultimo il pareggio di Udine acciuffato a tempo scaduto, hanno segnato pesantemente l’umore dei tifosi.
Ed allora avanti con il “lungo giorno del massacro” iniziato dopo Udine è attualmente in corso: Pioli ha sbagliato formazione, non sa gestire gli uomini, Kessie ormai è andato meglio farlo stare fuori, Ibrahimovic è solo un vecchio quarantenne, con lui si gioca uno in meno, Bakayoko è la brutta copia di quello ammirato nella prima esperienza in rossonero, il mercato è stato sbagliato, l’Inter è più forte, l’Atalanta pure… e potremmo continuare all’infinito.
A nulla valgono i fatti e le statistiche sviscerate da autorevoli editorialisti di parte rossonera: una media di oltre due punti a partita negli ultimi due anni, un secondo posto a 79 punti, gli attuali 39 punti, una squadra che è andata avanti nonostante le ondate di infortuni.
Magari i nerazzurri di Milano saranno veramente più forti, quelli di Bergamo più belli, ma i conti sarebbe meglio farli alla fine. Poi ci sono quelli pure che ai conti non badano per nulla e allora va bene, come sottolineato molte volte, vincere gli scudetti non pagando regolarmente gli stipendi e magari licenziando i magazzinieri per far quadrare i conti.
C’è invece chi, come il Milan, il suo conto lo ha pagato salato per non aver avuto i conti in ordine, uscendo per un anno dalle coppe europee.
Ma tutto ciò per alcuni è solo un dettaglio come lo è anche quello per chi negli ultimi due anni ha dovuto fare ricorso a due aumenti di capitale sostanziosi, anzi onore alla famiglia Agnelli che ci mette i soldi!!!
Purtroppo non tutti giochiamo sullo stesso tavolo e con le stesse regole, anche se apparentemente dovrebbe essere scontato.
Non voglio nemmeno immaginare cosa potrà succedere in caso di sconfitta con il Napoli, con l’Inter che è già scappata dopo la roboante vittoria di Salerno e la banda Gasperini che dovrebbe fare un solo boccone della Roma: potremmo ritrovarci terzi in coabitazione col Napoli in un colpo solo!
Come dissi già l’ultimo turno di campionato, le partite vanno giocate e non vinte negli studi televisivi (vedasi Venezia-Juventus e Napoli-Empoli).
Non ho parlato degli infortuni, potrebbero rappresentare un alibi, tanto ce li hanno tutti, vedi il Napoli come è cambiato nelle ultime partite, certo poi c’è chi ha una squadra di “Iron men” con preparatori extraterrestri, che non si infortunano mai e continuano a mietere punti, vedasi l’Inter.
Comunque vada questo turno di campionato sarà importante non abbattersi e continuare a lottare fino alla fine, anche in mezzo agli ostacoli:
“Se non puoi volare, corri, se non puoi correre, cammina, se non puoi camminare striscia, ma qualunque cosa tu faccia, devi andare avanti.”
Antonio Scibetta è un appassionato tifoso milanista, editorialista attento e preciso. Come gli altri collaboratori di questo sito è membro del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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