Certamente sì, a mio parere.
La situazione è questa: l’Italia fuori dai Mondiali e schiumiamo di rabbia nel vedere che Svizzera e persino Canada si sono qualificati per il torneo del prossimo inverno. I tifosi svizzeri ci prendono in giro con uno striscione in cui simulano la ricerca su Google chiedendo “Italia Mondiali Qatar 2022” e la risposta del motore di ricerca è “Forse intendevi dire Svizzera?”.
Non parliamo poi dei tabloid inglesi subito dopo la nostra eliminazione quanto ci hanno girato intorno alla famosa frase “It’s coming to Rome” che noi avevamo coniato dopo la vincita degli Europei, trasformandola in “They are coming back to Rome”.
Per questo fallimento Gravina ha accusato i club, incolpandoli del fatto che sono sempre contrari a queste pause e non permettono a Mancini di allenare adeguatamente la Nazionale. Prima di tutto lasciatemi dire che la Nazionale ha comunque vinto gli Europei pur con tutte le forze contrarie dei club (secondo Gravina) e pertanto la tesi del presidente della Federazione non regge per niente. In secondo luogo se buttiamo velocemente un’occhiata agli altri campionati possiamo vedere che ci sono nazioni che sfornano giovani promettenti e potenziali campioni ogni anno, come ad esempio l’Olanda, la Svezia, la Francia o ultimamamente il Regno Unito. Campioncini che poi vengono venduti a suon di milioni tramite le lunghe mani dei procuratori che chiedono commissioni esagerate e tengono in scacco i club quando poi i loro protetti arrivano a scadenza di contratto. L’elenco dei calciatori in questa situazione è lungo, sia in Italia che all’estero.
Fanno bene quindi Maldini e Massara a pescare i vari Kalulu a 400mila euro o il Verona a pescare i Lovato a 25mila. La terza situazione che ritroviamo è questa: se guardiamo ai nostri campionati Primavera e alle nostre giovanili, possiamo vedere che qualche buon ragazzo lo troviamo ma che i campionati stessi sono veramente desolanti. In aggiunta a questo, appena un giovane si fa vedere come ad esempio Lucca al Pisa oppure Scamacca al Sassuolo, le società chiedono vagonate di milioni … 20 per il primo e addirittura 45 per il secondo.
Normale quindi che le società di calcio vadano a cercare i Saelemaekers o i Kalulu a pochi “spiccioli”. La speranza è di vederli crescere, far bene alla società sia in termini calcistici che in termini economici quando poi vorranno partire per lidi migliori dal punto di vista dello stiupendio.
Ecco quindi cosa occorre: ripartire seriamente a rivalorizzare le nostre giovanili, creare seriamente delle squadre B dove i giovani possano maturare dopo i campionati Primavera e da lì attingere per farli arrivare in prima squadra o venderli nel caso in cui sia il caso di farlo. In questo caso potrebbero anche essere venduti all’estero, proprio come le varie nazioni sopra citate fanno con l’Italia.
In assenza di tutto ciò, rassegniamoci e vedere l’Italia ai Mondiali una volta sì e tre no e a vedere le squadre del nostro campionato indebitate e strozzate dai procuratori. Lunga vita a Gazidis, Maldini e Massara che hanno scelto la strada della auto-sostenibilità, strada che vedremo presto darà i suoi frutti.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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