Uno studio di un professore del Politecnico di Milano sconsiglia il progetto e limita l’entrata della città nel mondo del calcio moderno.
La gestione della costruzione del nuovo stadio e, sottolineo, relativa riqualificazione di tutta l’area circostante sta diventando davvero una farsa. Adesso, dopo quattro anni dalla partenza della presentazione del progetto, viene fuori la teoria di questo prof. Pileri del Politecnico di Milano in cui enuncia che demolizione del vecchio e costruzione del nuovo porterebbero ad un aumento di Co2 pari al 5% di tutte le emissioni della città di Milano.
Ovviamente gli ambientalisti e gli ecologisti che vivono in zona S.Siro adesso hanno un’arma in più per combattere la demolizione di uno stadio vetusto (bello, sempre nel nostro cuore ma non più adatto ai tempi) e tenersi un monumento vecchio che costa 10 milioni l’anno di manutenzione, circondato da enormi piazzali desolati senza nemmeno un albero e che comunque verrà abbandonato da Milan ed Inter perché, ripeto, non più adatto e nemmeno adattabile alle logiche che il calcio moderno impone.
Se analizziamo San Siro dal puro punto di vista sportivo, possiede un prato che ormai fa davvero pena. Dalla costruzione del terzo anello e la copertura sopra il secondo, il prato è andato peggiorando sempre di più negli anni ed ora, per logiche di TV, si provvede a dipingere di verde l’erba (mamma mia…) e far sembrare che il campo sia perfetto quando in realtà entrambe le squadre si lamentano da anni delle sue condizioni. Un prato del genere fa male alle gambe dei calciatori. Calciatori che per le società rappresentano investimenti di milioni.
Dal punto di vista economico poi lo stadio nuovo, sul modello di business di altri stadi in Europa, rappresenterebbe uno polo di attrazione per la zona dove turisti, tifosi e famiglie potrebbero fare dei tour, visitare negozi e musei al suo interno o pranzare/venare nei suoi ristoranti. Cose che ad oggi sono impossibili da fare con il Meazza, in primis perché le due squadre non sono i proprietari dello stadio ed in secondo luogo perché logisticamente e fisicamente è impossibile creare certi spazi all’interno dello stadio.
Una città che genera tutto l’anno una mole di Co2 imponente grazie ad impianti di riscaldamento vecchi in molte case della città, grazie ad autobus che producono Co2 restando con il motore acceso ad aspettare i passeggeri alla fermata o girando per le strade, grazie ad una quantità spropositata di automobili che entrano ogni giorno (anche in zona C, dove il Comune guadagna soldi quotidianamente per l’ingresso … con la scusa di tentare di limitare le automobili) si dovrebbe preoccupare del 5% in più di inquinamento per il vecchio ed il nuovo San Siro?
Continuiamo così, poi non ci lamentiamo che Milan ed Inter vadano a far costruire il nuovo stadio a Sesto San Giovanni (comune limitrofo a Milano che non aspetta altro, avendo da riqualificare la zona delle ex-acciarerie Falck) , lasciando il Meazza come una cattedrale nel deserto che si sgretolerà pian piano dato che il Comune di Milano non potrà più provvedere alla sua manutenzione dato che gli “affittuari” si saranno trasferiti per giocare in uno stadio nuovo di zecca appena 10 km più ad Est.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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