In un articolo di “Sempremilan” il rigore fischiato ieri sera a Dest è definito “rigorino“
L’argomento è “i rigori, quando assegnarli e quando non farlo“
Il mio parere spassionato è che un rigore deve essere assegnato quando in area l’attaccante è trattenuto e buttato a terra, sgambettato, preso a gomitate, in qualsiasi caso comunque fatto oggetto di comportamento scorretto da parte dei difensori avversari. Poi deve essere assegnato quando i difensori, o comunque i giocatori in area, manovrano la palla con le braccia o le mani: il classico caso del “braccio largo” cioè lontano dal corpo.
Se la palla durante la sua traiettoria colpisce il braccio di un avversario che sta facendo di tutto per tenere le braccia adese al suo corpo o che lo colpisce mentre l’avversario sta cadendo, generalmente il rigore non viene assegnato.
Dest sarà pure un novizio della Serie A, sarà pure un debuttante come lo ha definito ieri Pardo di DAZN (fa niente se ha giocato nell’Ajax e nel Barcellona) e certamente ieri sera ha toccato il piede di Kvaratskhelia il quale non ha potuto controllare la palla ma che poteva rimanere benissimo in equilibrio senza piombare a terra in quel modo. Per dire che sì, c’è stato un contatto, ma Dest non ha falciato il georgiano nella propria area … come dice l’articolo , era un “rigorino” ovvero uno di quegli episodi che in altri campionati neanche vengono presi in considerazione.
Ieri gli addetti al VAR ci hanno messo ben 2 minuti e 7 secondi per esaminare l’azione mentre l’arbitro aveva già deciso che non era rigore. Se ci impieghi 2 minuti abbondanti per esaminare un’azione del genere è perché, parere mio, non è così eclatante che sia rigore.
La AIA sta caldeggiando un arbitraggio più all’inglese ma questi episodi invece vanno in direzione contraria. Non è voler recriminare dicendo che se non ci fosse stato il rigore contro forse l’avremmo vinta o pareggiata ma semplicemente dire che il gioco del calcio deve essere più fluido. Così come bisognerebbe passare oltre quando i giocatori rantolano a terra per il minimo contatto manco fossero i protagonisti di un film sulla guerra in Vietnam, anche per contatti minimi “da azione” in area come quello di ieri sera bisognerebbe passarci sopra e far proseguire il gioco.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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