Ed è arrivata ancora una volta, la stramaledetta sosta per le Nazionali. Stramaledetta perché ogni volta che negli ultimi anni il Milan ha dovuto fermarsi per permettere alle nazionali di giocarsi dei turni di qualificazione per Europei o Mondiali, sono quasi sempre successe due cose: calo di concentrazione ed infortuni.
Devo dire, con tutta onestà, che nel recentissimo passato il primo aspetto non si è presentato più di tanto mentre il secondo, ahimè, ha inciso anche in maniera importante. In special modo sembra che a Madame Sfortuna piaccia accanirsi sui rossoneri convocati da Didier Deschamps.
Speriamo bene, anche perché i nostri giocatori vengono da un calendario impegnativo che ci ha visto arrivare temporaneamente in vetta alla classifica nonostante una partita ogni tre giorni, specialmente dopo la prima sosta dove il Milan si è trovato di fronte una serie di match pieni di ostacoli, con sette partite in soli ventuno giorni, di cui diverse di alto livello.
Sto parlando di Inter, Newcastle, Verona, Cagliari, Lazio, Borussia Dortmund e Genoa, dopo aver affrontato Roma, Torino e Bologna. Non è questa la sede per andare a fare confronti con il calendario meno impegnativo di altre squadre (ad esempio l’Inter) ma certamente possiamo dire di essere molto soddisfatti del percorso fatto dal Milan fino a questo momento, nonostante lo scivolone contro l’Inter nell’ultimo derby.
Al ritorno, il Milan giocherà contro Juventus, Psg e Napoli. Proprio contro i bianconeri al Milan mancheranno Mike Maignan e Theo Hernendez, il primo per il rosso rimediato contro il Genoa ed il secondo per l’ammonizione presa nella stessa partita quando era già in diffida.
Tralascio anche di parlare del comportamento di Theo che ha inanellato una tremenda sequenza di gialli: cinque cartellini in sette partite delle prime otto giornate. Spero che al ritorno dagli incontri che giocherà con la Francia, al Milan gli facciano un bel discorsetto perché un giocatore rappresentativo come lui che ormai si può considerare un senatore (nonché vice-capitano) deve evitare certe cose e pensare di più a far meglio sul campo.
Il Milan ad oggi, dicevo, è in testa alla classifica di Serie A con 21 punti in 8 partite. Il dato evidente è che, derby a parte, i rossoneri le hanno vinte tutte, segnando 16 goal e subendone 8.
Il maledetto derby ci rimarrà a lungo come una ferita interna, non tanto perché l’abbiamo perso (non è stato mica il primo) ma soprattutto per due motivi: in primis il modo in cui abbiamo perso ed in secondo luogo perché ancora non abbiamo capito i motivi per i quali lo abbiamo perso. Questa Inter ha perso con il Sassuolo, ha faticato con l’Empoli e ha pareggiato con il Bologna.
Mistero …..
Dico questo perché se vado ad analizzare le partite giocate finora vedo alcuni spunti interessanti:
- Non vorrei sbagliare i conti (correggetemi se sbaglio) ma se il derby fosse finito 0-0, ora staremmo parlando di una squadra con 22 punti in classifica, 15 goal segnati e solo 3 subiti. Sotto di noi ci sarebbero tre squadre appaiate a 17 punti e cioè Inter, Juventus e Fiorentina.
Il Milan e l’Inter avrebbero la medesima differenza reti … e questo con buona pace di quelli che insistono a dire che abbiamo un problema con il goal! - il Milan ha giocato tutte le sue partite finora, comprese le due di Champions (dove è vero che non ha segnato ma non ha subito neanche un goal), cambiando spesso schieramento in campo. Un po’ per assenze e un po’ per scelte di Pioli.
Circa quest’ultimo aspetto devo dire che Pioli ha stupito un po’ tutti. Arrivato il 9 ottobre 2019 (eh sì, oggi è il suo 4° anniversario sulla panchina del Milan) per sostituire il MaestroGiampaolo e traghettare i rossoneri verso Ralf Rangnick, ha saputo evolversi durante questo quadriennio e con lui la squadra che in tutto questo periodo ha fatto crescere e ha plasmato con pazienza fino a riportarla nell’Europa che conta e a vincere uno scudetto. - Pioli ha saputo trasformarsi da tecnico normale in tecnico moderno e quando dico che ha cambiato spesso schieramento in campo, non scherzo: 4-2-3-1 fino a gennaio, poi da febbraio 3-5-2 per ridare certezze difensive alla squadra (facendo esordire il giovanissimo Malick Thiaw), poi passare ad un 4-3-3 e ritornare di nuovo al 4-2-3-1.
Poi arriva Cardinale che gli da piena fiducia e stabilisce che Furlani e Moncada devono accontentare le sue richieste in termini di caratteristiche dei giocatori da acquistare.
Pioli quindi ritorna al suo schieramento favorito, il 4-3-3, ma sperimenta anche altre souzionei come un indedito 3-4-3 contro il Verona (Musah come esterno destro) oppure il 4-2-4 per far crollare la muraglia del Genoa.
In più, finalmente, sembra che stia anche migliorando nella gestione delle sostituzioni. Contro il Genoa, sostituzioni già ad inizio del secondo tempo e non più al 65-68′ come sua abitudine. - Tutto questo per dire che il Milan di oggi è una squadra che garantisce a Pioli molte alternative e sicuramente ricambi all’altezza. Okafor (2 goal finora, anche in un ruolo non propriamente suo) e Chukwueze (contro il Grifone 3 assist al bacio nei primi 18 minuti, purtroppo non sfruttati) stanno crescendo velocemente e Pioli ha capito che se vuole una crescita veloce per adeguare la sua rosa ad un livello pari per tutti, tutti devono avere la possibilità di giocare.
- Inoltre abbiamo tutti capito che il problema del Milan non è la mancanza di soluzioni tattiche, non è la mancanza di giocatori (ricordo a tutti quelli che mi stanno leggendo che siamo in testa alla classifica nonostante le assenze di Bennacer, Loftus-Cheek e Krunic … praticamente metà del centrocampo), non è la motivazione dei giocatori stessi (dopo Genoa-Milan qualcuno lo mette in dubbio?) ma la mancanza di precisione sotto porta.
Ma, e torno al primo punto, a derby finito 0-0 noi e la tanto decantata/incensata corazzata Inter avremmo la medesima differenza reti! - Ultimo punto: chiudo dicendovi che secondo le statistiche aggiornate ad oggi il Milan, inteso come squadra, ha un xG di 12.4. Gli xG, cioè Expected Goals, rappresentano la produzione offensiva di una squadra o di un giocatore. Sono una misura di quanti gol una squadra o un giocatore avrebbe dovuto realizzare, al di là del risultato.
Ne abbiamo fatti 16. Potrebbe essere meglio? Sì. Non è male? Ancora sì.
Infine un paio di dati su cosa ci attende in questa soste per le Nazionali. Sono 14 i rossoneri convocati dalle rispettive Nazionali, un po’ per amichevoli e un po’ per le qualificazioni agli Europei:
- Theo Hernandez, Mike Maignan e Olivier Giroud (Francia)
- Yunus Musah e Christian Pulisic (USA)
- Simon Kjaer (Danimarca)
- Mailck Thiaw (Germania)
- Fikayo Tomori (Inghilterra)
- Marco Pellegrino (Argentina)
- Tijjani Reijnders (Olanda)
- Rafael Leao (Portogallo)
- Noah Okafor (Svizzera)
- Samuel Chukwueze (Nigeria)
- Davide Bartesaghi (Italia U19)
Occhio perché venerdì 13 si scontreranno Olanda e Francia (Giroud, Theo, Maignan e Reijnders), mentre sabato 14 Musah e Pulisic se la dovranno vedere con Thiaw.
Speriamo bene ….
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