23 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Coppa Italia: Milan-Atalanta 1-2. Ancora una volta fuori…

Chi è il responsabile? L’allenatore? La squadra? La dirigenza?

Cominciamo subito col dire che durante la partita ci sono stati dei rigori assegnati che non dovevano essere assegnati ed altri che invece avrebbero dovuto essere dati e invece non lo sono stati.

Personalmente e onestamente non l’ho visto ma c’è chi asserisce che nell’azione che ha portato allo scontro tra De Roon e Gabbia, usciti poi per infortunio entrambi, c’era una spinta in area di Reijnders sul connazionale De Roon. Primo eventuale rigore non dato.

Poi quello invece concesso perché Di Bello ha deciso che Jimenez aveva atterrato l’avversario nella propria area. I video che girano in Rete fanno vedere che lo spagnolo prende chiaramente la palla ma l’arbitro non vuole andare a vedere il VAR. La sala VAR non l’ha chiamato? Aiutatemi e fatemelo sapere. Se così fosse sarebbe ancora più grave perché, nonostante quello che hanno detto gli insulsi commentatori di Canale 5, è ovvio che il ginocchio di Jimenez va a scontrarsi con quello di Miranchuk ma il ragazzo prende prima la palla e il ginocchio poi non può staccarlo dal corpo e farlo sparire!

Infine il rigore non concesso negli ultimi minuti per un tocco con il braccio di Holm nella propria area. Chiaro ed evidente come il sole … ma di nuovo gli insulsi commentatori giù a dire che il braccio era attaccato al corpo (e non lo è – vedasi la foto qui a fianco). Ho visto concedere rigori per giocatori che prendevano la palla con il gomito da dietro mentre erano in torsione ma anche in questi caso Di Bello decide che non è rigore … e la sala VAR nemmeno.

Tutto ciò, cari amici, possiamo descriverlo con alcuni aggettivi: supponenza, arroganza e malafede.

Di Bello è riuscito a fare cose che nemmeno Massa, Orsato oppure altri arbitri non hanno mai fatto, “laddove nessun arbitro è mai giunto prima” parafrasando il famoso incipit dei telefilm di Star Trek!

A questo punto arriviamo a Giorgio Furlani, il quale ha dichiarato che la partita è stata decisa e condizionata dagli ultimi due episodi che ho appena descritto. Alla luce del risultato questo è vero ma se analizziamo bene il match possiamo vedere alcune cose che abbiamo visto spesso nel corso di questa stagione. Ovviamente non vi sto chiedendo di andare a rileggere ciò che ho scritto in passato, ci mancherebbe … tranquilli, ve lo racconto io adesso e vedrò di essere breve e conciso nei limiti del possibile.

Cominciamo con raccontare che è ormai evidente che in ogni incontro la nostra squadra ha sempre una flessione all’inizio della ripresa del gioco, cioè da quando ritorna in campo per il secondo tempo. Cali di attenzione, di concentrazione oppure deficit fisico: chiamatelo con il nome che preferite ma i rossoneri (chiunque essi siano in campo) cominciano sempre la seconda frazione di gioco in una maniera che sembra sempre non siano la stessa squadra che è andata al riposo. Questa “flessione” può durare dai 20 ai 35 minuti e poi vediamo l’arrembaggio finale con l’assalto all’arma bianca dell’area avversaria. A volte va bene, spesso abbiamo visto che va a finire comunque male.

Poi parliamo della disposizione in campo e partiamo dalla difesa: nulla da dire fino a quando in campo c’erano Calabria, Gabbia, Theo e Jimenez. I due centrali amministravano bene e i due terzini erano abbondantemente aggressivi e spingevano al punto giusto.
Quando Gabbia si è infortunato, Pioli ha cominciato ad aprire il “libro mastro delle stupidate” (per questioni di censura utilizzerò questo termine) e al posto di mettere Simic invece di Gabbia, semplicemente decide che Kjaer va a sostituire l’infortunato Matteo.

Il danese, che io stimo tantissimo per quanto da in campo anche a livello carismatico, ormai lo sanno anche i sassi che non può più giocare partite ravvicinate. Fa il suo dovere ma ogni tanto fa cilecca. Ad esempio si perde l’avversario a metà campo, quello che poi servirà Miranchuk che poi si procurerà il rigore grazie all’arrogante Di Bello. Simic, più fresco e più giovane, avrebbe dato migliori garanzie e al limite Pioli avrebbe pure potuto decidere di spostare Jimenez a destra e mettere Theo a sinistra: entrambi avrebbero potuto spingere sulle fasce in maniera più incisiva.

E a questo punto arrivo a Yunus Musah. Partito bene ma poi si è perso durante il match. Gli è stato chiesto di fare l’esterno destro ed anche in terzino ma l’americano è sostanzialmente un mediano che fa legna e lo fa anche bene ma Pioli decide spesso di cambiare i ruoli ai suoi giocatori. Il risultato? Musah fuori ruolo non ha reso e ha fatto in modo che il vero esterno destro, cioè Christian Pulisic, scomparisse perché costretto a vagare per tutta la trequarti ad inserirsi a sinistra quando non lo faceva Jimenez, al centro quando non lo facevano Tijjani Reijnders o Ruben Loftus-Cheek o a destra quando non lo faceva Musah perché faceva il terzino invece di Davide Calabria che convergeva a centrocampo.

Tutto questo continuo turbinio di ruoli intercambiabili hanno spesso fatto vedere che Luka Jovic in più di un’occasione si smarcasse chiamando a gran voce la palla ma che non gli venisse servita. A prescindere da alcuni errori che ha commesso in fatto di passaggi, al serbo non è mai arrivata una palla decente da giocare o da sfruttare.

Come sempre quindi chi risolve all’inizio la faccenda è la premiata ditta “Theo-Rafa” che confeziona un goal stupendo (e quindi, Pioli, non era il caso di mettere Theo a destra e Jimenez a sinistra?) ma per il resto buio … anche l’immediato pareggio di Koopmeiners è frutto di una distrazione di massa dell’intera difesa.

Furlani quindi può giustamente recriminare per decisioni arbitrali da horror ma quello che si è visto in campo dal secondo tempo in poi lo è altrettanto.

C’è chi tra noi dice che è stufo di sentire o leggere critiche a Pioli. C’è invece chi afferma che la società ha lasciato solo l’allenatore e che è lui che ci deve mettere la faccia a fine partita.

Ma cari signori, l’evidenza dei fatti è una sola: c’è chi è responsabile della preparazione dei ragazzi, della formazione che va in campo, della motivazione che possono avere, dello staff tecnico che li prepara a livello muscolare e che ha accettato di essere investito di un ruolo con poteri maggiori rispetto ad un classico allenatore.

Tutte queste figure si riassumono in una sola persona e che risponde al nome di Stefano Pioli.

È inutile che parliamo della società che non vuole investire o che non è esperta o altre baggianate del genere. La società si è dotata di un sistema organizzativa che collabora a livello corale e dove ognuno ha dei compiti ben precisi. Chi si assume le responsabilità di certi compiti, deve poi portarli a termine laddove gli altri “collaboratori” hanno portato a termine i propri.

La nostra rosa, lo ribadirò fino alla nausea, è molto valida e può competere benissimo con altre squadre … poi bisogna vedere come viene impiegata.
Capisco che il calcio è cambiato rispetto al passato, che è più moderno e quindi i calciatori devono poter esprimere il proprio talento in più ruoli ma l’accanimento al continuo stravolgere le caratteristiche naturali degli atleti che mandi in campo per me si chiama “aver perso il contatto con la realtà”.
Così come non chiedi a Leao di fare il centravanti o di fare il terzino perché sai benissimo che rende da Dio quando fa l’esterno sinistro, specialmente in coppia con Theo, altrettanto dovresti fare con Musah (mediano da legna, ripeto), come Reijnders e Loftus-Cheek (mezzali da box-to-box), Jovic (seconda punta e non prima), Simic (difensore centrale e non centrocampista), Calabria (terzino di grande volontà ma non puoi chiedergli di fare il mediano o l’esterno perché poi non ha le gambe per recuperare – e lo abbiamo visto quando non è arrivato a mettere in goal una invitantissima palla di Leao), Pulisic (sta bene a fare l’esterno destro o al limite il trequartista ma dietro a Leao … non fa l’incursore!).

Guarda caso il goal del Milan nasce da un’azione di due giocatori in quel momento perfettamente calati nel loro ruolo naturale: Theo e Leao.

Quest’uomo potrebbe fare le cose molto più semplici ma se le complica in continuazione e poi ha il coraggio di dichiarare a fine partita “nel secondo tempo non abbiamo messo l’intensità del primo e siamo calati” … ma vivaddìo! Sono decine di partite che andiamo avanti con questo tira-e-molla, quando te ne accorgerai e metterai una pezza ??? E chi è il responsabile di tutto ciò se non tu ?????

Ora siamo usciti, ancora una volta, da una competizione … da una coppa che probabilmente era alla nostra portata. Ci auguriamo tutti di arrivare in fondo alla Europa League, magari contando sull’orgoglio dei giocatori per fare bella figura a livello europeo … ma di certo non possiamo più contare su Pioli.
E auguriamoci di finire il campionato tra le prime quattro.



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