29 Settembre 2024

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Troppi goal subiti: ecco dove sta il problema

Venticinque goal subiti in ventidue gare. A scriverlo con i numeri rende meglio: abbiamo preso 25 goal in 22 partite.

Venticinque goal subiti in ventidue gare. A scriverlo con i numeri rende meglio: abbiamo preso 25 goal in 22 partite. Meglio di noi hanno fatto Inter, Juventus, Atalanta, Fiorentina, Lazio, Bologna e Torino. Abbiamo più o meno lo stesso numero di goal subiti di Roma (26), Genoa (26) e Monza (28). Una media da centro classifica. Per fortuna siamo il secondo miglior attacco del campionato ma se avessimo subito meno goal dove saremmo stati in classifica invece del terzo posto?

Va bene, si dirà che soprattutto in difesa abbiamo avuto tanti infortuni ma anche adesso che piano piano la difesa si sta riassestando, quel numero continua ad incrementare. Quindi il problema è sì in difesa ma soprattutto a centrocampo, quel reparto che per sua posizione naturale dovrebbe alimentare l’attacco ma anche aiutare la retroguardia. Andiamo quindi a vedere chi sono i giocatori che lo compongono.

L’abbiamo detto molte volte ma lo ripetiamo: il Milan che Pioli ha voluto quest’anno è decisamente a trazione anteriore. Il fatto che i rossoneri siano il secondo miglior attacco del campionato e primo per numero di giocatori in rete, lo sta a dimostrare. Il centrocampo in particolare è stato arricchito di due mezzali votate prevalentemente all’attacco e alla fase di possesso (Reijnders e Loftus-Cheek) ma con simili caratteristiche dal punto di vista difensivo, ovvero piuttosto inferiori rispetto alle due voci precedenti.

Tijjani Reijnders nelle sue statistiche vanta degli ottimi numeri in fase offensiva: 91% dei passaggi riusciti, 2 goal, 3 tra pali e traverse colpiti e il 72,2% dei dribbling riusciti. Ottimi anche i numeri di Ruben Loftus-Cheek: sono 5 i goal fatti, il 30% dei suoi tiri è diretto in porta, 86% dei passaggi riusciti, il tutto con 4 presenze in meno rispetto a Reijnders.

Circa la fase difensiva per l’olandese invece il numero dei duelli vinti e quelli persi è esattamente uguale (72 – ovvero perde il 50% dei contrasti in fase di copertura), un discreto numero di palloni rubati (23) ma sono solo 9 quelli intercettati. Per quanto riguarda l’inglese solo 14 palloni rubati e 4 intercettati, mentre i duelli vinti sono appena sopra il 52%.

Ecco quindi che il problema della fase di interdizione che manca viene ad essere evidenziato dai numeri, specialmente ora che un seppur spento Rade Krunic è stato ceduto in Turchia ed era l’unico in grado di fare questo mestiere. Chi può fare interazione in un vertice basso nel centrocampo rossonero? Ismael Bennacer è una figura che funge bene da cerniera tra le due fasi, quindi non propriamente un intenditore quanto più invece un disegnatore di geometrie. Non menzioniamo Sandro Tonali perché comunque in base alla squalifica non avrebbe potuto giocare anche se fosse rimasto in rossonero, Tommaso Pobega è in realtà anch’egli una mezzala e Yacine Adli “soffre” le medesime caratteristiche difensive di Reijnders e Loftus-Cheek seppur con numeri migliori.

Yunus Musah (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Un intenditore in realtà in rosa c’è e si chiama Yunus Musah. Nella sua nazionale, quella statunitense, svolge molto bene e con efficacia questo ruolo nel 4-3-3 (schieramento idealmente simile a quello del Milan) ma Pioli lo ha finora schierato in ben sei ruoli differenti nel corso di tutte le partite o frazioni di partite giocate fino a questo momento. Ultimamente lo abbiamo visto spesso come esterno destro, basso o alto, ma anche nell’ultima partita contro il Bologna di Motta, le cose migliori le ha fatte vedere “facendo legna” nelle retrovie, senza disdegnare di spazzare via il pallone quando occorreva.
È ragionevole quindi pensare che Musah renda meglio a fare il mediano d’interdizione visto che il suo rendimento nei contrasti raddoppia nella sua Nazionale (e quindi nel suo ruolo corretto) rispetto a quello che ha nel Milan (dati tratti da WhoScored). Il ragazzo è giovane ed è duttile ma questo continuo voler snaturare le caratteristiche dei giocatori alla lunga provoca confusione e genera risultati che lasciano perplessi.
Speriamo che Pioli se ne accorga presto.