L’importante è dare addosso al Milan ma …
Ormai ogni giorno c’è un articolo su quel giornale o su quel sito sportivo che parla del prossimo allenatore del Milan, quello che prenderà il posto di Stefano Pioli. Oggi la Gazzetta dello Sport, quotidiano che non possiamo negare abbia molto a cuore i destini dei nerazzurri di Simone Inzaghi e Beppe Marotta, addirittura pigia l’acceleratore sul teorico malcontento di Gerry Cardinale che secondo la Rosea non vedrebbe di buon occhio il fatto che avendo il Milan perso la permanenza in Champions League non parteciperebbe al Mondiale per Club che si terrà a partire dall’estate del 2025.
La mancata partecipazione al Mondiale per Club rappresenterebbe una perdita di 45 milioni da aggiungersi ai 66 per l’uscita anticipata dalla Champions League. La cosa “simpatica” da parte della Gazzetta è appunto accomunare un mancato introito relativo alla stagione attuale con uno che non arriverà , e pertanto non verrà messo a bilancio, se non dalla stagione prossima.
Calcoli di questo tipo a mia memoria mi sembra non siano mai stati fatti su altre squadre, come ad esempio la Juventus, che hanno fatto dell’uscita agli ottavi o ai quarti di Champions League il loro passatempo preferito … ma si sa, certe squadre non sbagliano mai anche quando perdono davvero milioni e milioni, fanno debiti su debiti ma a certa stampa non importa nulla. La cosa più importante invece è sottolineare le “perdite” di una squadra che fa dell’essere virtuosa a livello economico la sua prerogativa principale. Continuiamo pertanto ad additare il buon esempio, provando sempre a denigrare.
Non importa se in Red Bird avranno già fatto i loro calcoli per recuperare quanto già previsto come futura perdita. Si guarda la famosa pagliuzza nell’occhio degli altri ma non la trave …. ecc ecc
Detto questo, che mi sembrava doveroso sottolineare, torno a parlare di ciò che dicevo all’inizio: tutti danno ormai per assodato che Pioli alla fine della stagione dovrà lasciare la panchina del Milan. Innanzitutto sottolineiamo “dovrà lasciare” e non “lascerà”. Già perché Stefano Pioli ha ancora un anno di contratto con i rossoneri e ogni anno percepisce uno stipendio netto di 4 milioni. Tutti sanno che ogni allenatore che viene licenziato continua a percepire lo stipendio e la società che lo ha spedito a casa deve assumersi ovviamente anche l’onere di stipendiare il suo sostituto. Pertanto nessun allenatore, a meno di motivi strettamente personali, lascia una squadra ma viene invece allontanato.
Su certa stampa si insiste dicendo che Pioli non sarà più il titolare della panchina milanista a causa dei mancati risultati, come ad esempio le due uscite sia dalla Champions League che dalla Coppa Italia. Già si ipotizza la vincita dello Scudetto da parte dell’Inter e quindi per i rossoneri sarebbe il terzo obiettivo mancato. Tutto ciò è verosimile ma, lasciando perdere tutte le chiacchiere intorno al nome del tecnico che potrebbe prendere il posto dell’attuale coach rossonero, potremmo azzardare un paio di ipotesi anch’esse altrettanto verosimili.
Le grandi squadre di calcio, abituate ad una certa programmazione e non a decisioni estemporanee, generalmente se lo vogliono fare decidono di sostituire il loro tecnico agli inizi della primavera. Nel caso del Milan sarebbe da sciocchi e avrebbe a che fare col dilettantismo decidere ora. Perché? I motivi sono semplici. Se da un lato potrebbe (sottolineo il condizionale) essere verosimile che l’Inter ha già lo scudetto in tasca, dall’altro lato è anche vero che attualmente siamo a -4 dalla Juventus che occupa ad oggi la seconda posizione in classifica, quella cioè che mantenuta fino alla fine della stagione consente la partecipazione nella seguente alla Supercoppa Italiana, un torneo che garantisce alla squadra vincitrice 8 milioni di euro che andrebbero a sommarsi ai 15 per aver raggiunto appunto “la medaglia d’argento”.
Non è detto quindi che per il Milan sia impossibile come traguardo, così come non è impossibile che i rossoneri possano arrivare in finale di Europa League e persino vincerla. Quest’ultimo traguardo garantirebbe un entrata di circa 20 milioni di euro. Banalmente, se li sommiamo ai 23 appena citati fanno più o meno la cifra della mancata partecipazione al Mondiale per Club. Ma, banalità a parte, nell’ambito di questo scenario Stefano Pioli andrebbe comunque licenziato? Credo che non si potrebbe decidere di tagliarlo, a maggior ragione in virtù del fatto che ha ancora un anno di contratto e di stipendio garantito.
Anche questa quindi è un’ipotesi che potrebbe verificarsi. Il Milan, di fronte a questa situazione, potrebbe decidere di onorare il contratto lasciando Pioli a lavorare ancora un anno sulla panchina rossonera, magari con la supervisione di Zlatan Ibrahimovic – non dimentichiamolo il superconsulente di Cardinale – per suggerire di correggere determinati aspetti della sua gestione, per poi non rinnovare il contratto nella stagione 2025-26 ed ingaggiare un nuovo tecnico che porti ancora più in alto il Milan in vista del traguardo del 2028, anno in cui il nuovo stadio di proprietà dovrebbe essere inaugurato.
Magari proprio quel Jürgen Klopp che potrebbe ritornare in pista dopo il suo anno sabbatico ….
Corso di Laurea Triennale in Comunicazione, media e pubblicità presso l’università IULM di Milano. Il Milan è una delle mie passioni.
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