Di bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti ne parlai già molti mesi fa e sempre a proposito del Milan. Alla 28ma giornata del campionato di Serie A 2022-23 il Milan si trovava terzo in classifica con 51 punti, dietro Lazio (55) e Napoli (71).
Oggi è secondo con 59 punti mentre prima è l’Inter con 75. Sappiamo tutti come finì la scorsa stagione: I rossoneri si classificarono quarti con 70 punti , segnando 64 gol e subendone 43.
A 10 giornate dal termine incontrammo proprio l’Empoli (come ieri) e pareggiammo per 0-0. Fu poi un susseguirsi di buoni risultati alternati ad altri davvero disastrosi, come ad esempio il 2-0 che subimmo in casa dello Spezia.
Diciamo invece che, pur essendo consapevoli che tutte le partite sono importanti, al momento attuale dobbiamo ancora avere solo un paio di big match come il derby del prossimo 21 aprile seguito a ruota dalla nostra visita a casa della Juventus … senza dimenticare quelle saranno partite ostiche con le squadre che sono attualmente in lotta per la salvezza come Verona, Salernitana e Sassuolo.
Sulla carta, se giochiamo da grande squadra consapevoli di esserla, il percorso di quest’ultimo terzo di campionato potrebbe non rivelarci gli stessi patemi d’animo della stagione precedente.
La squadra, con l’eccezione di Pobega, è al completo. Tutti gli infortunati sono rientrati. Il futuro potrebbe prospettarsi buono … dire roseo potrebbe sembrare esagerato, quindi mi limiterò a dire buono ma sempre ammesso e concesso che ci mettiamo in testa che le ultime 9 di campionato andranno giocate con il coltello tra i denti.
Ed è ormai vecchia concezione ritenere che l’allenatore in una squadra non fa la differenza perché alla fine sono i giocatori che vanno in campo. Nel calcio moderno l’impronta del Mister conta eccome. Basta vedere come si comportano le big europee secondo chi va in panchina oppure come si trasformano le squadre alle quali viene sostituito l’allenatore durante una stagione (nel nostro piccolo, Napoli e Roma).
Pertanto chi deve fare in modo che i nostri ragazzi scendano in campo con la fame di vittoria è quello che ormai ho soprannominato “il Mago di Oz” … quell’uomo in panchina che fa giocare i mediani come terzini o esterni, che pretende che un esterno sia esattamente uguale ad un altro (ma è evidente anche ai bambini dell’asilo che Pulisic e Chukwueze hanno caratteristiche differenti), che pretende che il gioco della squadra sia fatta di possesso palla sterile con passaggini e retro-passaggini e che poi trovi l’occasione andando ad attaccare con 1 contro 1 oppure con la soluzione personale.
Avendo quindi una situazione di questo tipo, senza farsi salire recriminazioni o rimpianti per quanto abbiamo sprecato e dove avremmo potuto essere oggi, guardiamo il bicchiere pieno e accontentiamoci di essere al secondo posto in classifica.
Se riusciremo a mantenerlo significherà non solo avere la certezza assoluta di partecipare alla prossima edizione di Champions League ma anche a quella della Supercoppa (ormai d’Arabia) con conseguente introito di denaro molto interessante soprattutto se la si vince.
Alla fine del discorso, come dicono gli psicologi professionisti, non è il bicchiere che conta, né la quantità, ma se ti piace quello che c’è dentro … e io al momento non sono di certo entusiasta ma me lo faccio piacere perché è inutile continuare a dire cosa abbiamo perso ma è più utile sperare che da qui alla fine della stagione si possa invece costruire qualcosa di buono.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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