Un bilancio di stagione
Con la vittoria sul Cagliari sabato scorso, il Milan si è aritmeticamente aggiudicato il 2° posto in classifica e già la settimana precedente si era aggiudicata anche la partecipazione alla prossima edizione di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita in compagnia di Inter, Juventus ed Atalanta.
Possiamo quindi affermare che la stagione si è conclusa con due turni di anticipo perché gli unici tre obiettivi rimasti ai rossoneri sono stati centrati e cioè piazzamento in Champions League, partecipazione alla Supercoppa e almeno il raggiungimento del 2° posto … seppur al momento con un distanziamento dalla prima di ben 18 punti.
È possibile quindi già fare un bilancio della stagione e trarre le prime conclusioni su cosa dobbiamo, possiamo e vorremmo aspettarci. Diciamo subito, ma questo è praticamente il sentimento di tutto il popolo milanista, che la stagione dei rossoneri è stata deludente. I grandi obiettivi non sono stati centrati ma soprattutto non lo sono stati con largo anticipo.
Lo scudetto era già sfumato a Natale, così come la partecipazione alla Champions League, il proseguimento in Europa League finito in maniera davvero brutta contro la Roma e siamo stati eliminati dalla Coppa Italia già a gennaio.
Pertanto certamente possiamo dire che l’obiettivo minimo che Pioli e i suoi dovevano garantire è arrivato, e cioè un piazzamento tra le prime 4 che avrebbe garantito la partecipazione alla Champions, impreziosito (se così possiamo affermare) dalla sicurezza di partecipare anche alla Supercoppa … un torneo che di per sé non è che dica grandi cose ma che comunque fa portare a casa denaro.
L’ago della bilancia della stagione però pende molto pesantemente sul negativo.
Cosa dovrà dunque fare la società rossonera? Cosa dovremmo / potremmo aspettarci in vista della prossima stagione sportiva?
Ovviamente, vista la ormai famosa reticenza di AC Milan a rilasciare informazioni se non a “fatto compiuto”, possiamo immaginare che l’obiettivo della dirigenza sarà quello di centrare gli obiettivi che non sono stati centrati nel 2023/24 e che si farà il massimo sforzo possibile per rinforzare la squadra, sia dal punto di vista dei giocatori che (soprattutto) dal punto di vista della guida tecnica.
Perché se abbiamo ripetuto molte volte che la rosa rossonera è comunque buona e che serviranno innesti per potenziarla ulteriormente, la cosa che è risultata evidente e che si è palesata mese dopo mese dalla vincita dello scudetto in poi è che Stefano Pioli ha esaurito il suo ciclo al Milan. Occorrerà quindi assumere un nuovo tecnico che possa essere gradito sia dalla dirigenza che dalla piazza, che possa cambiare mentalità ai giocatori e infondere carisma, che possa mostrarsi abile nel saper leggere le partite non dopo ma durante e che sia uno di spessore.
Chiunque verrà farà le sue richieste per i desiderata circa i nomi dei calciatori che vorrà avere in rosa ma ormai sappiamo che comunque servirà far arrivare un nuovo centravanti, dato che Giroud migra in California, e puntellare sia la difesa che il centrocampo.
Dipenderà quindi dal nuovo allenatore e da che tipo di gioco e modulo vorrà utilizzare quali saranno i calciatori che arriveranno e quali magari dovranno lasciare il Milan.
Quello che dovrà fare la società, dal canto suo, sarà supportare il nuovo allenatore ascoltando le sue richieste, mediando con quello che è la costruzione del progetto di auto-sostentamento ma comunque non lesinando per gli acquisti di mercato … in modo particolare per il nuovo numero nove.
Non ha lesinato nello scorso mercato estivo, andando a rinforzare tutti i reparti della squadra secondo le richieste di Pioli, e non dovrà farlo nemmeno l’estate che arriverà questa volta concentrandosi però su 3/4 giocatori.
Nonostante alcuni tifosi facciano dello spirito sul ruolo di Ibrahimovic all’interno del board di Red Bird, sono convinto che Zlatan giocherà un ruolo importante in questo senso … anche perché il buon senso impone di pensare che altrimenti non sarebbe stato preso da Cardinale in persona per farlo diventare suo consigliere per quanto riguarda il Milan in molti aspetti … tra cui appunto il mercato e la squadra.
Attendiamo quindi con fiducia. Il lavoro della società, che secondo me è iniziato con la ricerca del nuovo allenatore grazie all’esclusione dalla lotta scudetto e dalla Champions in dicembre, non è finito.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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