Forse sì, forse no …
Rafael Leao è rimasto in panchina per tutta la durata del match che il Milan ha vinto per 1-0 (goal di Chukwueze) contro l’Udinese due giorni fa. Un particolare sul quale poi tornerò più tardi: il numero dieci rossonero si è riscaldato per gran parte del secondo tempo ma poi non è entrato.
Dopo questo fatto, arrivato dopo le dichiarazioni del giocatore dal ritiro della sua Nazionale, i tifosi hanno cominciato a chiedersi se ci sia o meno un nuovo “caso Leao”. Cosa ha detto il nostro Rafa in quella intervista?
Al termine di Scozia-Portogallo ha parlato del suo momento in Nazionale, di come si trova all’interno del gruppo con i compagni e il tecnico Martinez: “Mi sento al massimo livello. Quando sono qui sento il sostegno di tutti. Anche l’allenatore ha molta fiducia in me e questo è fondamentale per il mio gioco”.
Paolo Di Canio, ex giocatore ed oggi commentatore Sky, come sempre non si è risparmiato e senza peli sulla lingua ha dichiarato: “Fonseca ha cercato di fare l’allenatore e più degli altri ha provato a portarlo a fare di più, forse ha avuto la presunzione di volerlo cambiare, dopo Roma gli ha dato la fascia per responsabilizzarlo… Ma poi torni dalla Nazionale e fai un’intervista in cui non fai il nome ma mi colpisci pure, vuol dire proprio non capire l’importanza non dell’allenatore ma dell’ambiente e della squadra. Devi recuperarlo ed è fortissimo ma si deve mettere in riga”.
Visto così sembra, ancora una volta, che ci sia insoddisfazione da entrambe le parti coinvolte. Addirittura Di Canio parla di mancanza di rispetto non solo verso l’allenatore ma verso l’ambiente ed i compagni.
Forse però la realtà è un’altra. Paulo Fonseca si trova davanti un calendario molto serrato. I giocatori contro l’Udinese hanno finito di giocare sabato scorso verso la nostra ora di cena e domani il Milan si troverà ad affrontare il Club Brugge in una importante partita di Champions League.
Il tecnico portoghese ha quindi dichiarato “Abbiamo avuto più tempo per lavorare con i giocatori che sono rimasti qua. Leao non si è allenato giovedì, aveva un piccolo fastidio al flessore; si è allenato solo ieri. E quindi io ho deciso di far giocare Okafor e Chukwueze, che hanno giocato molto molto bene”. Spiegato il motivo per cui non è entrato in campo contro l’Udinese.
In seguito poi dicendo “Magari è strano per voi non vedere Rafa, ma questo deve essere la normalità. Non è la normalità vedere Leao in panchina, ma è normalità per me quando dico che è più importante la squadra, il Milan è più importante di qualche giocatore. Oggi ho deciso di far giocare Okafor e Chukwueze, magari domani tocca a Leao. Non creiamo un caso, perché non c’è. Leao è stato rispettoso, soddisfatto negli spogliatoi e questo per me è la cosa più importante. Ora, preparo la prossima partita e magari Leao tornerà a giocare”.
Che ci sia o meno da parte del Mister la volontà di far capire a Leao che deve smetterla di fare ogni tanto certe bizze e di mettersi invece a lavorare più seriamente al servizio della squadra come l’allenatore ha in mente, questo non lo sapremo mai.
Certamente Fonseca ha in mente il suo Milan come una squadra unita, che è vero all’interno ha giocatori di ottima qualità ma che come squadra deve lavorare. Gli esempi virtuosi ci sono, due su tutti: Alvaro Morata che pur essendo capitano della nazionale spagnola campione d’Europa si sacrifica molto per i compagni, così come Christian Pulisic, in questo momento il nostro miglior giocatore ma che agisce alla medesima maniera pur essendo anche lui il capitano della nazionale statunitense.
Quello che vuole Fonseca è quindi l’unità di squadra. Infatti il suo Milan sta iniziando a mostrare i suoi punti di forza nelle avversità. Lo ha dimostrato sabato scorso contro i friulani.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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