Per il match di questa sera ci aspettiamo un solo risultato.
“Gamba Tesa” di Fabio Caserini
Questa sera alle 20.45 il Milan, privo di un paio di giocatori chiave come Theo Hernandez e Tijjani Reijnders oltre che gli infortunati Matteo Gabbia, Tammy Abraham e Ismael Bennacer, incontrerà il Napoli di Antonio Conte che di assenze potrà contare solo quella di Stanislav Lobotka mentre l’incompetenza dell’arbitro Guida che non ha estratto il cartellino rosso ha permesso che Giovanni Di Lorenzosarà a San Siro.
Luka Jovic forse c’è o forse no e quindi Paulo Fonseca porterà con sé in panchina i giovani di Milan Futuro Francesco Camarda e Kevin Zeroli, di cui è il capitano. I rossoneri quindi, sulla carta, partono in svantaggio rispetto agli azzurri partenopei quantomeno per quanto riguarda la conta dei titolari. C’è però un fattore che potrà essere il quid in più che potrebbe permettere al Milan di incamerare i tre punti necessari a rimanere in scia scudetto, a maggior ragione visto l’asterisco in classifica di fianco al suo nome per causa del rinvio del match contro il Bologna, e si chiama determinazione.
I nostri giocatori dovranno scendere in campo con la medesima concentrazione e determinazione che hanno permesso loro di vincere un derby che in molti davano già per perso in partenza o anche far vedere cose molto buone, progressivamente parlando, in Champions League. È ora che i rossoneri comincino a capire che non sono secondi a nessuno, che possono giocarsela con tutti e che se lavorano da squadra (come in tempi recenti hanno fatto) aggiungendo una bella dose di determinazione la partita contro il Napoli non sarà un problema. Quel Napoli che ultimamente sta vincendo solo di misura.
L’agente di Filippo Terracciano, certamente uno che finora non possiamo considerare come un titolarissimo, in un’intervista a Telecapri ha dichiarato: “Ogni partita ad alto livello suona come una finale, i giocatori giovani devono approfittare di ogni spazio che viene concesso loro, specie all’interno di una rosa grande dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Filippo è mentalmente pronto, se dovesse essere chiamato in causa darà il massimo di se stesso”.
Se Terracciano, un ragazzo che gioca contando le sue apparizioni in campo sulle dita di una sola mano, si dichiara “mentalmente pronto a dare il massimo di sé stesso” , se Noah Okafor e Samuel Chukwueze (probabilmente stasera in campo) entrano in partita con una gran voglia di spaccare tutto e dare il massimo perché non possono farlo anche gli altri? Ci sono giocatori al Milan che hanno il talento ma ancora devono dimostrare di avere questa mentalità. Mi riferisco in particolare all’ancora una volta grande escluso dalla partita e cioè Rafael Leao.
Fonseca nella conferenza stampa pre-partita di ieri ha dichiarato: “Rafa ha lavorato bene, non c’è un caso. Presto tornerà a essere quello che tutti noi vogliamo che sia”. Non sono parole buttate lì a caso. C’è una volontà da parte dell’allenatore e del suo staff (ma forse anche da parte di alcuni dirigenti – mi riferisco in particolare a Zlatan Ibrahimovic) che Leao debba cambiare e se non è richiesto che debbano cambiare le sue qualità tecniche naturali va da sé che ciò che deve cambiare sono la mentalità e l’applicazione in campo, quelle che gli consentono di fare quel salto di qualità per diventare un campione completo.
Rafa, uomo da 15 goal ed altrettanti assist ad ogni stagione, è anche uomo dal rendimento altalenante. Capacissimo di saltare l’avversario e convergere a rete per un assist fondamentale o un goal al fulmicotone ma altrettanto bravo a lasciar andare l’avversario quando è a due-tre metri da lui , come se la cosa non lo riguardasse. Diciamocelo francamente, a volte da l’impressione che lavori per la squadra quando c’è da attaccare ma non in interdizione. Poi ci sono partite dove applica diligentemente entrambe la fasi ma poi ci ricasca la partita successiva …
Mister Fonseca, indipendentemente dal risultato di questa sera, a mio parere fa bene a lasciarlo in panchina perché quello che chiede Fonseca, aldilà del rispetto delle disposizioni tattiche, è solo una cosa: ogni giocatore deve dare sempre il massimo e lavorare per la squadra. Date un’occhiata in giro per nei 5 massimi campionati europei e vedrete che tutte le squadre più forti ragionano in questo senso.
Pertanto potremo anche criticare Fonseca per certe decisioni ma ciò che fa è ragionare da uomo con grande mentalità. Leao quindi deve fare autocritica e mentre la fa deve lavorare, correre e meritarsi il posto. Altrimenti chi lo prende in sua vece, ha già dimostrato di essere più utile.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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