Il Napoli vince a San Siro e il Milan perde con merito.
Che Milan è stato nel primo tempo? Un Milan mancante di tre uomini chiave. Inutile che mi si venga a dire che il Milan deve comunque comportarsi da Milan anche se non ha tutti i titolari. Sta di fatto che di fronte si è trovato un Napoli al completo e la differenza si è vista. Pronti, via. Al 5’ Lukaku porta in vantaggio la squadra di Antonio Conte, infilandosi come un coltello nel burro in un buco tra Thiaw e Pavlovic.
I rossoneri poi reagiscono e riescono a schiacciare il Napoli che per 15 minuti non riesce ad uscire dalla propria zona. Ci provano Chukwueze, Musah (almeno un paio di volte, la seconda grazie ad uno spettacolare colpo di tacco di Morata) ed anche Emerson Royal che però sembra volesse servire Morata sotto rete.
Al 43’ il Napoli raddoppia con Kvaratskhelia che salta due uomini, si accentra e segna con un bel diagonale. La sensazione è che Maignan avrebbe potuto fare di più in questo caso.
Nel secondo tempo non cambia nulla. Nonostante i cambi con le entrate di Leao e Pulisic, che stringe i denti dopo l’attacco di febbre, il Milan non riesce a pareggiare. Questa volta i cambi di Fonseca non sono stati la soluzione del problema.
A questo punto mi pongo alcune domande ma mi auguro che siano le domande che si ponga anche la dirigenza rossonera.
È possibile che il Milan con una partita in meno, e quindi più riposato e magari pure allenato meglio degli avversari, non riesca a trarre vantaggio da questa situazione e perda malamente il match?
È possibile che il Milan con il centravanti capitano della nazionale campione d’Europa là davanti non riesca a centrare la porta?
Come è possibile che il Milan perda un incontro quando ha tirato 13 volte di cui 5 in porta mentre l’avversario ha tirato 9 volte di cui 4 in porta?
Per dirla meglio, come è possibile che i rossoneri riescano ad indirizzare verso la porta solo il 38% dei tiri e la palla non entra mai mentre gli azzurri indirizzano in porta il 44% dei loro tiri e nel 50% dei casi la buttano in rete?
E ancora altre domande:
come è stato possibile permettere a Lukaku di infilarsi tra due marcantoni e segnare al 5’ ? Quel Lukaku che poi non è riuscito a combinare altro per tutto il match? Perché Kvaratskhelia è riuscito a saltare due uomini e tirare un diagonale che Maignan poteva parare ma non l’ha fatto?
Il Milan ha avuto il 61% di possesso palla, ha effettuato 558 passaggi contri i 358 del Napoli, ha fatto 19 cross contro i 6 dei napoletani e di quei 19 ben il 26% erano in porta … mentre nessuno per il Napoli.
I rossoneri hanno vinto 25 contrasti, molti di più di quelli fatti dal Napoli e hanno effettuato 9 rinvii contro i 31 dei partenopei, a significare che gli uomini di Conte sono stati pressati e molto spesso schiacciati dietro la linea della palla.
Eppure il Napoli ha vinto per 2-0 … e noi non l’abbiamo buttata dentro nemmeno avendo in campo contemporaneamente due esterni, un attaccante, un trequartista mentre a turno tutti i centrocampisti ci hanno provato.
Qualcuno continua a ripetere che al Milan manca un attaccante di peso.
Bene allora, parametriamoci con questo Napoli che ora guarda tutti dalla cima della classifica veleggiando a 25 punti.
Se vado a guardare la classifica marcatori attuale, la situazione del Napoli è questa:
Kvaratskhelia 4 goal, Lukaku 4, Di Lorenzo 3, Simeone 1, Anguissa 1, Buongiorno 1, Politano 1 , McTominay 1 , Neres 1. Un totale di 17 goal in cui “l’attaccante di peso” ha segnato 4 goal. Gli altri sono stati segnati da due ali, una seconda punta, un terzino, un difensore centrale, tre centrocampisti.
Se volgo lo sguardo verso il Milan vedo: Pulisic 5 goal, Morata 2, Theo 2, Adli 1, Okafor 1, Pavlovic 1, Leao 1, Fofana 1, Gabbia 1 Chukwueze 1.
Il totale fa 16 goal (uno solo in meno del Napoli) e, dato il lamento sulla mancanza di un attaccante di peso, qui abbiamo un attaccante che ha fatto 2 goal mentre il resto è stato fatto da un trequartista/esterno, un terzino, 2 centrocampisti, 3 ali, 2 difensori centrali.
Quindi, a tutti coloro che continuano con la litania sulla mancanza dell’attaccante di peso, posso solo dire (e l’ho appena dimostrato con semplici numeri) che la sostanza è la stessa. In entrambi i casi il differenziale non è l’attaccante di peso ma purtroppo è evidente che la differenza la fa il modo di giocare.
Quello del Milan è spesso lento e in alcuni casi troppo ragionato, con compagni che non si smarcano per favorire i lanci da dietro, poche verticalizzazioni e molti passaggi orizzontali o all’indietro, ritardi nell’arrivare sulla palla su cross anche pregevoli da parte di Leao e ancor di più Chukwueze ma la grande protagonista della serata è stata la evidente e demoralizzante imprecisione nei tiri verso la porta, spesso fuori misura, alti, troppo a lato e chi più ne ha più ne metta.
Il Milan è un cantiere ancora aperto che però non accenna ad andare a regime. Per carità, lo ripeto, se in una partita chiave ti mancano contemporaneamente Theo, Reijnders, Pulisic, Gabbia e ci mettiamo pure Abraham o Jovic … è chiaro che parti svantaggiato contro un avversario con la batteria al gran completo ma è qui che casca il classico asino!
Al buon Paolo Scaroni che giusto ieri ha dichiarato che il bilancio nuovamente in attivo approvato dagli azionisti porta ad una maggiore attenzione della società verso la squadra, ossia un interesse a rafforzarla perché se è più forte arrivano risultati migliori e quindi anche il bilancio migliora, c’è da rispondere che se a gennaio non si metteranno le mani nel portafoglio e non si correrà ai ripari difficilmente questo Milan potrà avere grandi risultati a campionato finito. Ergo, niente prossimo bilancio in attivo.
E ora Fonseca la smetta di dire che l’obiettivo del Milan quest’anno è puntare allo scudetto.
Ci troviamo a 14 punti in classifica mentre il Napoli ne ha ben 11 in più, su 9 match giocati ben il 33% è stato perso e il 22% pareggiato. Non sono certo numeri che ci permettono di ambire a grandi traguardi. Medesimo ragionamento sul percorso in Champions League.
Cari Furlani, Ibrahimovic e Moncada, stasera in tribuna con facce scontente … fate un “mea culpa” e pensate subito a come raddrizzare questa barca in maniera definitiva.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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