Per molti si avverte già una grande nostalgia nei confronti di Pioli, verrebbe da chiedersi “con chi sei, come stai”.
Sappiamo benissimo che l’ex tecnico rossonero ha scelto l’Arabia e i suoi petrodollari, e sta facendo benissimo con la sua nuova squadra.
Riavvolgiamo il nastro e ritorniamo alla 12^ giornata del campionato 23/24: il Milan è in terza posizione a 23 punti, a otto lunghezze dall’Inter capolista e a -6 dalla Juventus, diretta inseguitrice. Potrei ricordare male, ma dopo un ottimo avvio di campionato il Milan di Pioli ebbe una forte battuta d’arresto, perdendo in poche Giornate la testa della classifica, e alla dodicesima da più parti, compresa la carta stampata più accreditata, si era già sentenziato che lo scudetto era una contesa tra Inter e Juventus.
Oggi il Milan alla 12^ ne ha 18 con una partita in meno, quindi virtualmente 21, facendo i dovuti scongiuri col Bologna da recuperare; sarebbe virtualmente a -5 dalla prima e a -4 dalle seconde, che però sono un gruppo numeroso.
A favore di Fonseca un derby portato a casa dopo due anni e buone partite in Champions, con la perla di Madrid.
Sul piano del gioco pochi progressi nel contempo con i soliti difetti di equilibrio e costanza di rendimento evidenti già nell’ultimo Milan di Pioli.
Oggettivamente nel complesso non pare tutto da buttare, ma tutti sono comunque sempre pronti con i fucili spianati contro il Milan.
La società rossonera è sempre e solo quella che sbaglia il mercato, e poi non si parla della Juventus che si trova con un investimento come quello di Doglas Luiz, praticamente ad oggi completamente sbagliato, per non parlare di Nico Gonzales e Koopmajers.
Non amo farmi i fatti degli altri, ma appare chiaro e oggettivo che alla stampa il Milan non piaccia: e non è amato, ne caldeggiato perché è una società ermetica, chiusa, che raramente rilascia dichiarazioni o si vende scoop.
Qualcuno dice, come anche lo stesso Pellegatti che non c’è comunicazione.
Sono punti di vista secondo me: io sono tra quelli che preferisco far parlare i fatti, e quando i fatti diventano risultati tutto torna in secondo piano, e le chiacchiere restano a zero.
Stasera chiaramente per il Milan sarà un crocevia importante, perché perdere ulteriore terreno, con tutte le squadre che stanno davanti sarebbe, una strada difficile da risalire, e una situazione quasi impossibile da raddrizzare, per non pensare poi all’inferno che si scatenerebbe.
È difficile da accettare ma ci vuole pazienza, specialmente per una squadra rivoluzionata in estate come il Milan:
“Apprensione, incertezza, attesa, aspettative, paura delle novità, fanno a un paziente più male di ogni fatica.”
Antonio Scibetta è un appassionato tifoso milanista, editorialista attento e preciso. Come gli altri collaboratori di questo sito è membro del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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