19 Aprile 2025

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Igli Tare al Milan: scelta strategica o mancanza di alternative?

Guardandola dall’esterno la ricerca del nuovo dirigente sportivo per il Milan sembra essersi trasformata in una corsa ad ostacoli. Fabio Paratici sembrava il nome destinato a guidare il nuovo corso ma ormai sappiamo che la sua candidatura è decaduta. Che poi il problema siano state le problematiche legate alla sua squalifica o che addirittura, come afferma Zazzaroni del Corriere dello Sport, siano state fatte pressioni al Milan per non assumerlo questo lo ignoriamo.  Sembra quindi che si sia perso del tempo prezioso mentre nel frattempo figure apprezzate come Tony D’Amico (Atalanta) e Giovanni Sartori (Bologna) hanno preferito continuare i propri progetti dove sono ora.

Alla fine, il cerchio si è ristretto fino a un solo nome: Igli Tare. Ma a questo punto la domanda che tutti i tifosi rossoneri si fanno è: si tratta di una scelta convinta o semplicemente l’unica ancora disponibile?

Tare parla la lingua di RedBird

Se guardiamo l’operato dell’ex DS alla Lazio durante i suoi molteplici anni in biancoceleste possiamo vedere che molto della filosofia di RedBird è presente. Tare infatti ha saputo costruire valore con risorse contenute, acquistando a basso costo e valorizzando al massimo: pensiamo, ad esempio, a operazioni come Milinkovic-Savic, Immobile e Luis Alberto, che hanno trasformato investimenti minimi in asset tecnici ed economici fondamentali.

Cosa salta subito in mente? Esatto, proprio quell’approccio ispirato al modello “Moneyball”, molto caro a Gerry Cardinale. L’uomo perfetto quindi per il Milan di Red Bird. Ma dopo aver portato una squadra dallo scudetto all’uscita dalle coppe europee il Milan può permettersi un progetto che guarda così tanto al lungo termine?

I tifosi del Milan vogliono vincere. E vogliono farlo adesso. Dopo anni di alti e bassi, di rivoluzioni tecniche e gestionali, la pazienza è al limite. Un modello basato sulla crescita progressiva e sulla valorizzazione richiede tempo, compattezza interna e, soprattutto, risultati intermedi credibili. La sfida, per chiunque assuma il timone dell’area sportiva, sarà proprio questa: far convivere visione e competitività.
Ecco forse che l’arrivo di Tare che, a quanto dicono i rumours di calciomercato, porterebbe con sé un vecchio volpone come Massimiliano Allegri – uno cioè capace di far rendere squadre puntando sul massimo risultato col minimo sforzo – potrebbe essere la scelta giusta.

D’altronde, nei suoi 14 anni da dirigente, la Lazio è stata quasi sempre protagonista in ambito europeo. I numeri raccontano una gestione solida: 419 milioni spesi, con un disavanzo contenuto rispetto a quello del Milan nello stesso arco temporale. Meno frenesia sul mercato, meno cambi in panchina: la ricerca della stabilità è stata un tratto distintivo del suo lavoro.

Se dobbiamo dar retta ai rumours di calciomercato che parlavano di divisioni interne sul nome del nuovo DS, ecco che per una volta in casa Milan sembra esserci sintonia. Da Furlani a Cardinale, fino a Ibrahimovic, tutti sembrano aver dato l’ok all’arrivo di Tare. E visto il recente passato, questa convergenza rappresenta un buon punto di partenza. È chiaro però che Tare dovrà avere la giusta protezione e una fiducia duratura.

L’ex Lazio potrebbe non essere stato il primo nome sulla lista, ma forse è quello giusto in questa fase. Ha esperienza, conosce il calcio italiano e ha dimostrato di saper costruire con criterio. Il Milan oggi ha bisogno proprio di questo: visione, rigore e competenza.

Il tempo dirà se questa sarà una scelta illuminata o solo l’effetto di un incastro di circostanze. Di certo, non sarà un percorso semplice. Ma con pazienza, chiarezza e unità di intenti, anche una soluzione nata dall’urgenza può trasformarsi in una nuova base da cui ripartire.


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