Tra poco più di 24 ore andrà in scena il Derby di Milano, che si giocherà “in casa” del Milan.
Indipendentemente da come si chiuderà la sfida, questa partita si giocherà con alcune sentenze già pronunciate da tempo.
La prima è che il campionato l’ha vinto l’Inter e già da tempo. È vero che in caso di sconfitta rossonera, lo scudetto verrà assegnato ai nerazzurri in maniera matematica ma 14 punti di distanza a 6 partite dalla fine del campionato sono veramente molti e anche nel caso il Milan dovesse vincere, la festa per l’Inter potrebbe essere rimandata di un solo turno.
La seconda, aldilà delle polemiche e polemichine che potremmo fare sugli aiuti arbitrali o della FIGC per favorire i nerazzurri, è che l’Inter vince il campionato grazie al buon gioco che Inzaghi ha imposto alla sua squadra e al pessimo/altalenante che Pioli ha imposto alla propria.
Se il Milan avesse avuto un rendimento più costante (proprio come l’Inter) magari anche grazie ad una difesa di ferro (proprio come l’Inter), l’esito del campionato sarebbe stato palesemente differente o quantomeno più entusiasmante … magari con un testa a testa come nel 2022.
Quindi, a questo punto, è inutile continuare a parlare del fatto che Pioli deve andarsene (tanto ormai è chiaro che se ne andrà a fine stagione), a dire che l’Inter è protetta da un sistema diciamo poco ortodosso e tante altre scuse.
Così come dobbiamo riconoscere che la Roma nella doppia sfida di Europa League ha fatto meglio del Milan e che il suo allenatore, Daniele De Rossi, ha fatto meglio di Pioli dobbiamo anche riconoscere che l’Inter con 14 punti di vantaggio (che potrebbero pure diventare 17 con annessa seconda stella) e il suo allenatore hanno fatto meglio del Milan e di Stefano Pioli. Punto.
Ma come ci arriva l’Inter a questa seconda stella?
Sulle ali dell’entusiasmo, potremmo dire, ma la squadra si presenta quasi a fine stagione con alle spalle una società che continua a fare una gestione economica da film horror.
È notizie di queste ore che il presidente Steven Zhang ha raggiunto un accordo (non ancora formalizzato) con un altro fondo americano di nome Pimco per un prestito da 400 milioni di dollari che serviranno per ripagare il prestito da 375 milioni dell’altro fondo americano Oaktree che, brutto brutto cattivone, non voleva sentire di rifinanziarlo anche ad interessi più alti.
E tutto ciò continuando ad ingaggiare giocatori a parametro zero fornendo stipendi alti. In pratica un presidente che non può uscire dalla Cina, perché il Tribunale gli ha imposto che deve restituire un prestito alla Chinese Trust Bank (che lui non riesce a restituire), si fa fare un prestito da un fondo per restituire un prestito ad un altro fondo e tirare a campare per altri tre anni (la durata di restituzione di quest’ultimo prestito) di modo da trovare un compratore che voglia accollarsi tutti questi debiti e comprare la società.
(Apro parentesi e poi la chiudo subito: non crederete alla favoletta degli arabi che arrivano perché Cardinale vuole ripagare il vendor loan a Elliott e vendere la società, vero? … lo so già che avete pensato al medesimo paragone)
In pratica, per dirla in modo brutale e con uno scherzo che abbiamo visto in qualche vignetta, l’Inter sta giocando a fare la femme fatal sexy, provocante e tutta imbellettata, che il nuovo compratore dopo averla corteggiata per tutta la sera se la ritrova a letto la mattina dopo senza trucco, con un occhio di vetro e una gamba di legno.
Stiamo parlando quindi di una società che continua a fare debiti su debiti, vivacchiando “alla giornata” (cioè vivacchiando a tre anni per volta) mentre il suo presidente latita in quell’enorme Paese che è la Cina, facendo il gioco delle tre carte di modo che poi possa vendere al miglior offerente.
Si dirà “ma chi se ne frega, intanto quelli vincono lo scudetto”.
Sì, è vero … intanto vincono lo scudetto.
È vero, questo è ciò che rimarrà negli annali calcistici.
L’Inter che aveva vinto nel 2021 dopo 11 anni, vincerà anche nel 2024. La speranza che ho da tifoso rossonero è che il Milan che aveva vinto nel 2022 dopo 11 anni, possa tornare a vincere a breve e pareggiare i conti (anche se di scudetti cartonati noi non ne abbiamo). La differenza tra Milan ed Inter la fa la sana e robusta costituzione della società rossonera, con un ottimo progetto che (burocrazie e mafie/mafiette varie permettendo) si realizzerà nel breve futuro.
Ho sempre fiducia che il buon percorso iniziato da Elliott e proseguito da Red Bird darà i propri frutti nel breve temine, perché è fatto di step ben precisi e con un senso logico.
L’esatto contrario del continuare a fare debiti per sperare di trovare un compratore che voglia accollarseli.
Nel mentre, spero che per poter portare a termine questo buon progetto il Milan anche con i suoi “nuovi uomini” come Ibrahimovic (che ricordiamoci non è dipendente Milan ma Red Bird) sceglierà l’allenatore giusto per la sua panchina.
Quello che a livello sportivo porterà avanti questo percorso, dato che quello che c’è ora è arrivato alla frutta.
Quello che si rende conto che alzare il livello sportivo significa alzare quello economico che significa reinvestire per alzare quello sportivo ecc ecc.
Quello quindi che non fa i magheggi astrusi in campo arrivando a confondere non solo i giocatori ma anche i tifosi …
Non potrà essere Antonio Conte, come in tanti dalla memoria corta sperano.
È vero, Conte ha vinto alla Juventus e ha vinto all’Inter.
Però ha fatto fare tanti debiti alla Juventus e all’Inter, pretendendo certi giocatori e certi ingaggi … e all’Inter comunque non ha fatto altro che portare avanti il buon lavoro fatto da Spalletti.
Non ha vinto nulla a livello europeo e se ne è andato sbattendo la porta (cioè litigando) sia con la Juventus, che con l’Inter che con il Tottenham.
Quindi non so chi sarà, non credo a tutte le baggianate che leggo nei vari siti rossoneri o sulle varie testate giornalistiche su questi nomi piuttosto che quegli altri ma sono convinto che al Milan abbiano già in testa da mesi cosa fare e chi prendere (cioè da quando Cardinale esternò ai media la sua totale insoddisfazione sui risultati prima di Natale).
Adesso si dovrà chiudere al meglio la stagione vedendo di centrare il 5° e solo obiettivo stagionale rimasto cioè arrivare in zona Champions League.
Poi staremo a vedere…
Intanto FVCRN
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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