31 Maggio 2025

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Allegri, la scelta giusta

Milan, è tempo di pragmatismo

Se si fa un giro in Rete, tra i vari social – che si tratti di gruppi Facebook o di singoli account su piattaforme come X – alla notizia del possibile insediamento di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan (già, è bene ricordarlo: non è ancora ufficiale, ma solo un rincorrersi di voci), molti si sono detti soddisfatti, mentre altri hanno storto il naso.

Il tecnico livornese non accende l’entusiasmo della piazza come potrebbe fare, ad esempio, Antonio Conte – parlando di allenatori italiani – o come farebbe un nome internazionale come quello di Jürgen Klopp. Il tedesco, infatti, accostato di recente alla Roma, ha immediatamente generato ondate di entusiasmo. Tuttavia, la piazza ha spesso la memoria corta: ricorda con facilità le cose negative, mentre tende a dimenticare o banalizzare quelle positive. Certo, vincere con il Milan dovrebbe essere normale amministrazione, ma, per come stanno le cose oggi, anche un successo “asciutto” e pragmatico, se accompagnato da continuità nei risultati, deve essere considerato un obiettivo prioritario.

Max Allegri, da quando ha lasciato il Milan nel 2011, ha vinto sei scudetti – secondo solo a Giovanni Trapattoni nella storia della Serie A – e una Coppa Italia. È il tecnico che ne ha vinte di più. E il Milan, da allora, cosa ha fatto? Ha attraversato la famigerata Banter Era, collezionando sesti, settimi e persino un decimo posto in classifica. Solo con l’arrivo del fondo Elliott – e con tutto ciò che ne è conseguito – è riuscito a conquistare uno scudetto (uno solo), nel 2022.

Ripeto: forse Allegri non entusiasma per il gioco propositivo delle sue squadre, spesso orientate al contenimento e alla fase difensiva, in un calcio che oggi privilegia lo spettacolo e la verticalità. Il Milan stesso ha tentato questa strada con Fonseca prima e con Conceição dopo, ma i risultati – soprattutto in fase difensiva – non sono stati all’altezza. E se è vero che per vincere la prima regola è non subire gol, Allegri in questo resta un maestro. Le vittorie di “corto muso”, magari per 1-0 nei minuti finali, sono ancora ben presenti nella memoria dei tifosi: magari non fanno sognare, ma garantiscono piazzamenti in Champions League e, potenzialmente, la lotta per il titolo. E a quel punto, io voto sì.

E non è solo questo il motivo per cui sarei tranquillo se arrivasse. Allegri conosce bene l’ambiente Milan, ha studiato attentamente la rosa attuale quando si è cominciato a vociferare di un possibile avvicendamento con Fonseca, e gode della stima del gruppo dirigenziale composto da Furlani, Moncada e Ibrahimovic, oltre che dell’ammirazione di Igli Tare.

Quest’ultimo, nella sua prima intervista ufficiale, ha espresso concetti chiari e ambiziosi, che fanno ben sperare in un ritorno del Milan a mettere i risultati sportivi al centro del progetto. E sappiamo bene che da questi risultati arrivano anche gli introiti, tanto cari a un fondo d’investimento.

In questo scenario, la sinergia tra Tare e Allegri potrebbe rivelarsi decisiva. Tare, già protagonista di una gestione vincente alla Lazio, ha dimostrato di saper costruire squadre competitive con risorse mirate, mentre Allegri, con la sua capacità di adattarsi e ottenere il massimo anche da rose non perfettamente cucite sul suo gioco, potrebbe trovare proprio in questa alleanza una delle chiavi per rilanciare il Milan. Una visione pragmatica e orientata al risultato, rafforzata da una compatibilità manageriale e tecnica, rappresenterebbe una base solida su cui costruire un nuovo ciclo vincente.

La Gazzetta dello Sport – ma non solo – dà ormai per scontato che Allegri firmerà un triennale da 5 milioni di euro più bonus a stagione. Tre anni di Max, un allenatore che ha saputo ottenere risultati anche con squadre composte da elementi non ideali per la sua idea di calcio, rappresentano per molti una garanzia. Una garanzia di equilibrio, di mentalità vincente e di obiettivi concreti. Sulla carta, assolutamente alla portata.

Articolo di

Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall'età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è stato co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera.
Oggi è fondatore del gruppo privato Facebook Rossonerologia


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