Adesso dicono che Investcorp avrebbe investito 3-400 milioni sul mercato.
Prima che il Milan finisse per essere di proprietà della Red Bird Capital Partners di Gerry Cardinale, Elliott Investments aveva trattato per qualche mese con un altro fondo, proveniente dal Bahrein, di nome Investcorp. A fine aprile, quando ormai sembrava che tutto andasse per il verso giusto, Investcorp si ritira all’improvviso e si inserisce al volo Red Bird riuscendo ad acquistare il Diavolo grazie ad un prestito da parte dalla stessa famiglia Singer (proprietario di Elliott) , che è rimasta anche in società con delle quote di minoranza.
A quel tempo la fase di “due diligence”, cioè parlando in maniera semplice il controllo dei conti, era stata (teoricamente) superata e si parlava già di prossime firme. Però, ripetiamo, all’improvviso Investcorp si ritira dall’acquisto.
L’edizione di La Repubblica di ieri riporta un’intervista dove Carmine Villani, amministratore delegato di MFO società che aveva affiancato Investcorp nella sua offerta per l’acquisizione del Milan, dichiara:
“Non posso entrare nei dettagli, ma posso confermare che la nostra cordata si era impegnata sia ad acquisire tutte le quote di maggioranza del Milan sia a garantire il successivo investimento sul mercato di 300-400 milioni, per riportare subito la squadra al livello più alto d’Europa, come la sua storia merita. Era tutto “equity”. Se Elliott avesse voluto, gli avremmo lasciato le quote di minoranza“.
All’epoca Investcorp aveva valutato il Milan un miliardo e 180 milioni di euro, fatto i conti con un centinaio di milioni in negativo nel bilancio e – secondo il Villani – avrebbero immesso altri 400 milioni in cartellini per il mercato quando ancora oggi il Milan è in regime di Fair Play Finanziario. Ciò significa che, se non erriamo, Investcorp avrebbe dovuto ricapitalizzare di almeno altri 400 milioni.
Ovvero un investimento di più di due miliardi solo per sul primo anno. E ricordiamo che Investcorp è un fondo d’investimento … ergo ha investitori ai quali rendere conto. Difficile da credere che sarebbe stato possibile.
Naturalmente in tutto questo scenario ci sono i tifosi che continuano a mugugnare per il mancato mercato invernale da parte del Milan , adducendo mancanza di fondi da parte di Red Bird e la dichiarazione del Villani, riportata da quello che dovrebbe essere un quotidiano autorevole come La Repubblica, non fa altro che alimentare questi mugugni.
Il tifoso medio mica si mette ad analizzare la situazione finanziaria di una società oppure a guardare a fondo una trattativa ed i suoi risvolti.
No, quello che fa è dire che Red Bird non ha i soldi per il mercato mentre Investcorp li avrebbe messi….
Addirittura in Rete qualcuno è arrivato a dire che Cardinale avrebbe comprato il Milan per speculare a livello immobiliare sulla costruzione del nuovo stadio per poi rivendere tutto il pacchetto (Milan + stadio) al miglior offerente. Quindi, secondo questi sedicenti conoscitori di alta finanza e del mercato immobiliare, Red Bird avrebbe acquistato il Milan per non fare mercato per almeno 4-5 anni (il tempo c’è di ammortizzare la spesa della costruzione) in modo da risparmiare soldi e immetterli nel progetto stadio…. siamo alla fantascienza di tipo economico-politico.
Red Bird Capital Partners è un fondo, come lo è Elliott Investments oppure Investcorp, ma a differenza di questi ultimi è specializzato nello Sport Business. Si definisce “fondo di investimento privato, focalizzato sulla costruzione di società a rapido tasso di crescita” e nel corso degli anni è diventato uno degli investitori più prolifici al mondo in società sportive e tecnologiche associate. Gestisce 6 miliardi di dollari di investimenti in settori tra cui: beni di consumo, servizi finanziari, telecomunicazioni, media e tecnologia, sport.
Gerry Cardinale è fatto una carriera di oltre vent’anni in Goldman Sachs, dove è stato partner dell’azienda e senior leader dell’attività di investimento di private equity della banca d’affari, e dove ha gestito oltre 100 miliardi di dollari di capitale privato tra azioni, debito, strategie di investimento immobiliare e infrastrutturale.
Sì, perché le paroline magiche sono queste due: gestione e costruzione (di società). Red Bird è un fondo e gestisce denaro che proviene da investitori presso i quali compie del “funding” , ovvero la richiesta e la raccolta di fondi per progetti (nel campo tecnologico e dello sport) che devono poi fruttare risorse da ridistribuire tra gli investitori.
Diversamente da Elliott che invece, sempre gestendo denaro di investitori, compra società in difficoltà, le risana e ne aumenta la valutazione per poi rivenderle. Ecco perché Paul Singer (proprietario di Elliott) non ha mai fatto mistero che l’obiettivo della sua società era quello di rimettere in sesto il Milan, rifargli il “look” e renderlo attraente per un nuovo proprietario mentre Cardinale ha progetti a media-lunga scadenza per la società rossonera, che deve rendere a livello di risultati per generare introiti sia a livello mediatico che, conseguentemente, di merchandising e anche di attività corollarie.
Ecco perché il progetto dello stadio di proprietà è di importanza fondamentale.
Tornando al mercato quello invernale, da quattro anni a questa parte, non è mai stato risorsa fondamentale per il Milan e quest’anno – come il gennaio dello scorso anno – ha visto arrivare un solo giocatore. A gennaio 2022 arrivò Marko Lazetic, lo scorso mese è arrivato Devis Vasquez. Se andiamo con la memoria al mercato invernale di due anni fa ci potremmo ricordare di Meité e Mandzukic, due giocatori che al Milan non hanno per nulla lasciato il segno. Sarà il prossimo mercato estivo quello che potrà essere il segno che la nuova proprietà farà per far crescere ancora di più il Milan. “Ancora di più” perché è bene ricordare dove eravamo solo 6 o 7 anni fa.
L’ultima moda è quella di criticare Gerry Cardinale perché non si fa vedere spesso dalle parti di Casa Milan oppure Milanello. Zhang Jindong, presidente di Suning – proprietaria dell’Inter, ha lasciato il figlio Steven a fare da presidente alla squadra ed il giovane a Milano ci sta bene.
Paul Singer ogni tanto faceva in modo che il figlio Gordon si facesse vedere in Italia … ma ricordiamoci che i Singer hanno cominciato a farsi vivi dopo che i media ed i tifosi hanno fatto capire chiaramente a Ivan Gazidis che da noi i dirigenti sono apprezzati quando fanno vedere la vicinanza alla oro squadra.
Gordon Singer cominciò nel 2021 e addirittura Paul Singer si fece vedere solo il giorno della festa Scudetto.
Gerry Cardinale lascia che siano Scaroni, Furlani (nuovo AD al posto di Gazidis) e Maldini a rappresentarlo presso la squadra. A parte il fatto che se fosse per questo motivo il nostro “patron” dovrebbe passare il tempo a farsi vivo alle partite o agli allenamenti del Milan, del Tolosa, del Liverpool, dei Boston Red Sox ed anche a quelle dei New York Yankees dato che in tutte queste squadre la Red Bird ha più o meno partecipazione finanziaria. Quindi mi sembra anche un esercizio inutile quello di Leonardo Martinelli che attraverso il canale YouTube di Andrea Longoni insiste su questo tasto , insinuando che Cardinale sia solo interessato ad altre faccende (stadio) e non al Milan per il quale non avrebbe interesse ad investire denaro. E no … non forniamo il link a quel video … insulsamente registrato per generare clickbait e fare aumentare gli introiti pubblicitari.
Quindi basta con questa lagna.
Il calcio è cambiato o sta per cambiare. I presidenti non sono più radicati sul territorio, come potevano essere Massimo Moratti per l’Inter o Silvio Berlusconi per il Milan, e non sono comunque soggetti che possono più permettersi di sperperare denaro per campagne acquisti faraoniche … sempre ammesso che comunque esiste ancora il Fair Play Finanziario da rispettare, brutto e fatto male ma esiste.
Sono investitori, titolari di grandi aziende e le società calcistiche sono asset che sono di proprietà di queste aziende, e come tali possono essere monetizzabili. Vogliamo arrivare a livello della Premier League? Invidiamo il loro potere di spesa? Invidiamo i loro titolari e le loro panchine?
È questa la strada. Punto.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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