1 Marzo 2025

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Bologna-Milan 2-1: da rimanere inorriditi

E inoltre chi dovrebbe farsi rispettare a far rispettare il nome del Milan, non sa proprio fare bene il suo lavoro

Chi di voi mi segue in questa rubrica sa che spesso abbondo di parole e mi dilungo nell’analisi delle partite. Questa volta, però, la farò breve. Il Milan, a Bologna, ha proseguito nel suo percorso disastroso, in linea con le ultime prestazioni. Giuro, voglio davvero essere sintetico. 

• Gioco incomprensibile: mi considero una persona di larghe vedute e capace di comprendere le difficoltà. Capisco che Conceição, per una serie di motivi – come il calendario fitto con partite ogni tre giorni – non abbia avuto il tempo di allenare la squadra secondo le sue idee. Tuttavia, quello che abbiamo visto contro il Bologna è stato davvero desolante. 

Parliamo di una squadra che non gioca coralmente e vive solo delle fiammate dei singoli. Due esempi? Il bel gol di Rafael Leão è arrivato grazie a un assist piuttosto fortunoso di Santiago Giménez su un lungo lancio di Mike Maignan. Questo significa che il Milan, in quell’occasione, ha “fregato” il Bologna saltando completamente la costruzione dal basso, annullando il lavoro tra centrocampo ed esterni e segnando grazie a una giocata tipica del calcio inglese degli anni ’60 e ’70, la famosa “palla lunga e pedalare”. 

L’altro esempio che dimostra la mancanza di gioco di squadra è il fatto che a Giménez siano arrivati solo un paio di palloni decenti per segnare. Per il resto, il nulla più assoluto. 

• Una serie di palloni buttati avanti alla rinfusa: troppi per poter parlare di gioco di squadra, che invece il Bologna ha dimostrato di avere. 

• Gestione della palla irrazionale e tante dormite: la più colossale stavolta è stata di Alex Jimenez – che fino a quel momento si era comportato bene – un errore simile a quello di Malick Thiaw contro il Torino. Jimenez si addormenta, Pavlovic lo accompagna. Peccato, perché entrambi, fino a poco prima, erano stati tra i migliori. 

• Un centrocampo poco amalgamato: è inutile che Conceição schieri Reijnders come trequartista dietro il centravanti, perché non è il suo ruolo. Fofana non ha sempre potuto contare su Musah, che si è speso molto in fase offensiva. 

• Il centravanti ora c’è, ma se non lo serviamo… si torna al discorso della mancanza di gioco corale e delle azioni individuali. Giménez non è un brocco, ma il (non) gioco del Milan rischia di farlo sembrare tale. 

• Mancanza di intensità, di “garra”, di “cazzimma”: chiamatela come volete. In palio c’erano tre punti preziosissimi, come lo erano quelli persi a Torino. Eppure, la squadra non scende in campo con la voglia di combattere. A freddo, tante belle dichiarazioni; a caldo, gli unici a tirar fuori gli attributi sono sempre gli avversari. 

Se già questo quadro generale vi fa capire perché la partita non l’abbiamo vinta, va aggiunto anche l’operato del direttore di gara. Il gol del pareggio bolognese è stato convalidato nonostante un evidente fallo di mano in area e un giocatore in fuorigioco. Non è stata concessa una punizione per una chiara trattenuta su João Felix, che andava sanzionata almeno con un giallo. Restano forti dubbi anche sulla mancata concessione di un rigore per un intervento in area su Fofana. 

Insomma, una partita già amara, resa ancora più indigesta dalla pessima direzione di Mariani e dei suoi collaboratori. 

Sintesi finale: ci lamentavamo di non avere un centravanti, ma ora che c’è non lo mettiamo in condizione di segnare… quindi il problema non era la sua assenza. Ci lamentavamo di Fonseca, ma con Conceição la situazione non è cambiata molto. 

Conclusione: con questa partita, le speranze di agguantare il quarto posto sono svanite. Questo Milan non merita la Champions League. 

Mancano 12 partite alla fine della stagione. Speriamo che passino in fretta, perché tutto questo è davvero demoralizzante. Per la prossima stagione, servirà una rivoluzione generale, sia a livello dirigenziale che nella squadra – tra allenatore e giocatori – salvando quei pochi elementi preziosi che si possono contare sulle dita di una mano.


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