L’editoriale del Direttore
Ormai è l’argomento del giorno, ovviamente per quanto riguarda la cronaca sportiva. È chiaro che l’ennesimo scontro tra Israele e Hamas e l’attentato di Bruxelles con tutti i suoi risvolti sono argomenti ben più importanti ma qui noi ci occupiamo di Milan e di calcio e ora il calcio è coinvolto dallo “scandalo scommesse”.
Adesso, dopo la confessione di Fagioli e l’ammissione di Tonali, i calciatori coinvolti in questo giro di scommesse su piattaforme online illegali vengono fatti passare per malati di ludopatia (o quantomeno ci tentano). Provo a dire la mia, dato che personalmente nella mia vita ho avuto a che fare con due persone davvero soggette a questo disturbo.
Chiamarlo disturbo è davvero molto riduttivo. Innanzitutto è improprio chiamarlo ludopatia: il termine esatto è DGA ovvero disturbo da gioco d’azzardo ed è un disturbo psicologico rientrante nella categoria dei disturbi da controllo degli impulsi. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) da questa definizione del DGA : «l’incapacità di resistere a un impulso, ad un desiderio impellente, o alla tentazione di compiere un’azione pericolosa per sé e per gli altri. […] il soggetto avverte una sensazione di eccitamento prima di compiere l’azione e in seguito prova piacere, gratificazione nel momento in cui commette l’azione».
Stiamo quindi parlando di una malattia in cui il soggetto affetto dal disturbo non ha il controllo dei suoi impulsi e, credetemi, non riesce a resistere all’idea di compiere quell’atto provando grande senso di eccitazione. Nel caso del DGA (o se vogliamo continuare a chiamarlo erroneamente ludopatia) il soggetto è eccitato dall’idea di continuare a giocare e/o scommettere perché è convinto che “questa sia la volta buona”, rendendosi conto di avere alle spalle una montagna di debiti e pensando quindi di risolvere i suoi problemi. In seguito, dopo l’ennesima perdita, cade nello sconforto totale e nei casi peggiore in stati depressivi. Perché, alla fine dei conti, sono sempre di più le perdite che le vincite e il problema (i debiti) non viene mai risolto.
Nel caso delle persone comuni (come le due persone con le quali ho interagito nella mia vita), i debiti continuano ad accumularsi e non ne escono a meno di non affrontare un lungo percorso di riabilitazione. Siamo alla stregua di alcolismo o droga … si comincia con slot machines oppure “gratta e vinci” e poi è una escalation. Ci sono soggetti che si fermano ed altri che invece non sanno resistere: come dicevo si tratta di un disturbo psicologico legato al controllo degli impulsi.
In Italia però si continua a farlo passare per vizio … il vizio del gioco … e intanto lo Stato lucra su questa cosa permettendo l’ingresso di slot machines, decine di differenti tipi di Gratta e Vinci, scommesse, lotto, enalotto e chi più ne ha più ne metta in qualsiasi ambiente alla portata di tutti come ad esempio i tabaccai.
Poi ci sono le persone fortunate ed è il caso dei calciatori, ragazzi che vedono passare dai loro conti in banca montagne di soldi e per divertimento scommettono discrete quantità di denaro. Non hanno necessità di far aumentare il loro conto in banca, fanno un lavoro davvero da “gente baciata dalla fortuna”, lavoro che a molti piacerebbe fare per “guadagnarsi da vivere”. Stiamo parlando di atleti che mediamente hanno a che fare con sedute di allenamento quasi quotidiane e che giocano ogni tre giorni, dato i calendari fitti di impegni.
Se la noia è il loro problema, come ha dichiarato Fagioli, potrebbero darsi alla lettura o allo studio/cultura o avere hobby di tipo manuale o darsi all’ascolto della musica. Qui non si parla di ludopatici ma di ragazzi che hanno la fortuna di maneggiare un sacco di soldi e che nemmeno si rendono conto che possono permettersi di sperperarli in giochi d’azzardo, a differenza delle gente comune che magari deve fare i conti col bilancino per arrivare a fine mese.
Il ludopatico, o affetto da DGA, è una persona che ha costantemente e solamente in mente solo di giocare e di farlo su più fronti (enalotto, lotto, totocalcio, gratta e vinci, scommesse, lotterie, slot machines…) e non solamente davanti ad un PC o uno schermo aprendo un sito illegale di scommesse e puntando centinaia di migliaia di euro. Qui si sta parlando di ragazzini annoiati che ora vogliono farsi passare per malati. Chiaro che avendo coinvolto molti soggetti in questo “scandalo”, dai giocatori alle società, ora entrano in scena gli avvocati e quanto più sei ricco tanto più puoi avere agevolazioni (vedi i 7 mesi di stop comminati a Fagioli quando invece dovrebbero essere 3 anni).
Sono davvero dispiaciuto per gli affetti da DGA ma non posso provare compassione per i calciatori coinvolti in questa cosa.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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