Il viaggio è una maratona, non uno sprint.
“Cambiare tutto per non cambiare niente.” Questa è una frase attribuita allo scrittore Tomasi di Lampedusa che, secondo la credenza popolare, l’avrebbe utilizzata nel suo famoso romanzo Il Gattopardo.
Tuttavia, Tomasi di Lampedusa non ha mai scritto questa frase ne Il Gattopardo. Quella che realmente appare nel romanzo, pronunciata da Tancredi, è: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi.”
Che sia l’una o l’altra versione, sicuramente quest’ultima si adatta bene a ciò che sta presumibilmente accadendo al Milan in queste ore. Uso il termine “presumibilmente” perché, come spesso accade, le notizie si rincorrono: riguardano la proprietà del club, la dirigenza e, soprattutto, il calciomercato. E quando dico che la frase si adatta, intendo dire che, se il Milan vuole rimanere il Milan, allora è necessario cambiare tutto.
Dicevo delle voci che si rincorrono… Si legge di Gerry Cardinale, che si dice scontento e pronto a fare grandi cambiamenti il prossimo maggio – in dirigenza? Nell’organigramma in generale? – ma anche di Zlatan Ibrahimović, che accenna all’imminente arrivo di Kyle Walker, schivando abilmente altre domande sul calciomercato con un commento pragmatico: “Di nomi se ne sentono tanti, e intanto i costi lievitano.”
Ma soprattutto si parla della possibile vendita di Fikayo Tomori alla Juventus, mentre lo stesso giocatore dichiara di voler rimanere al Milan. Nel frattempo, Matteo Moretto, affidabile giornalista di calciomercato, riferisce che i bianconeri stanno valutando – e cito testualmente – “una nuova offerta ufficiale per Lloyd Kelly (difensore centrale del Newcastle), la cui valutazione è di 15 milioni. La Juventus aveva proposto un prestito con diritto di riscatto, ma il Newcastle lo lascia partire solo a titolo definitivo. Al momento, nessun accordo per Fikayo Tomori.”
Voci che si rincorrono, giornalisti e giornalai che le scrivono, le amplificano e le fanno rimbalzare. Alcune potrebbero essere vere, altre – direi molte – no.
In mezzo a questo marasma, tuttavia, emergono alcune verità. La prima è che, come sempre, bisogna attendere la chiusura dei giochi. La seconda è che il Milan ha urgente bisogno di cambiare.
Ci sono aspetti che devono essere cambiati immediatamente e altri che possono attendere la fine della stagione… ma vanno comunque cambiati.
Si va dalla necessità di costruire definitivamente una squadra che funzioni davvero come tale, al fornire al nuovo allenatore giocatori con le caratteristiche da lui richieste (magari accontentandolo anche su qualche nome specifico), fino a dotare il club di un Direttore Sportivo di livello – e Sartori è ancora libero! Per non parlare della necessità di una proprietà che comprenda finalmente che un pizzico di sano indebitamento può portare a risultati sportivi importanti, i quali a loro volta generano introiti da reinvestire.
Pazienza. Non affrettate il processo. Il viaggio è una maratona, non uno sprint.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
Scopri di più da RossoneroBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Altri articoli
L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!
Dove stanno i veri problemi
Mi guardo in giro e non vedo cose così migliori in maniera eclatante