E come si può finire e poi ricominciare?
Ho lasciato passare la nottata per potere lucidamente analizzare quanto visto nella semifinale di ritorno di Champions League e fare un paio di considerazioni in maniera razionale.
Comincio subito col dire che monta la rabbia nel constatare che se all’andata i nostri ragazzi avessero avuto l’atteggiamento messo in campo ieri sera, probabilmente questo match di ritorno avrebbe avuto altro esito o perlomeno sarebbe stato davvero in bilico.
Ma non voglio dare colpe ai nostri giocatori anzi … l’unica cosa che posso dire e della quale li posso accusare è che quest’anno in un discreto numero di partite sono spesso entrati in gara con un atteggiamento sbagliato, proprio come è stato fatto nella gara di andata di questa semifinale.
Ma anche su questo aspetto, posso imputare la colpa ai giocatori o è l’allenatore che deve caricare e motivare i suoi giocatori per far capire loro l’importanza di certe gare?
Posso accusare ad esempio Giroud se non è prolifico? Un giocatore che sta giocando con un polpaccio ed un ginocchio malandati e al quale spesso arrivano palloni che probabilmente solo un supereroe volante riuscirebbe a prendere?
Posso accusare Tonali che in ogni partita ci mette tutta la sua anima?
Posso accusare Maignan che anche ieri sera ha salvato la porta con due miracoli in almeno due occasioni?
Posso accusare Bennacer oppure Krunic che in ogni partita danno il massimo tenendo in ordine il centrocampo?
Posso accusare Leao che è grazie anche ai suoi gol e alle sue azioni strepitose fatte durante tutto l’anno se siamo arrivati qui?
No … non posso.
Anche Maldini ieri sera nel dopo partita ha dichiarato “il fatto di aver perso con l’Inter fa sì che questa cosa venga vista come negativa, ma dobbiamo essere consci di non essere ancora pronti per competere su due fronti” e il messaggio per la proprietà è chiaro e cioè, come ho dichiarato anche io in questi giorni, il prossimo mercato dovrà essere di livello superiore rispetto a quelli passati.
Quindi, a rigor di logica e assolutamente conscio del fatto che essere arrivati in semifinale di Champions è da considerarsi un traguardo importante dato che era inaspettato e non in preventivo, potrei affermare che Pioli anche quest’anno ci ha regalato soddisfazioni ….
In parte è vero ma a molti di noi è rimasta l’impressione che qualcosa sia cambiato rispetto al Milan dello scorso anno. Quel Milan che ha meritatamente vinto lo Scudetto e che sostanzialmente non è cambiato molto nella composizione della rosa. Infatti Maldini sempre stasera ha poi dichiarato ai microfoni di Sky Sport “non siamo in un periodo bellissimo, giochiamo meno bene rispetto all’anno scorso, dove abbiamo meritato di vincere il campionato contro questa Inter.”
Ma allora se i giocatori sono più o meno quelli dello scorso anno, anzi a quelli ne sono stati aggiunti altri di qualità sulla carta, perché “giochiamo meno bene rispetto all’anno scorso”??
Ne abbiamo parlato anche stasera o comunque nelle settimane passate: il Milan di Pioli edizione 2022/23 ha cominciato ad accusare colpi già a Novembre e i problemi si sono manifestati a Gennaio. Vi ricordate infatti quanto eravamo basiti e stupiti? Non riconoscevamo più la nostra squadra e non capivamo come gli stessi giocatori che erano campioni in carica potevano aver avuto un calo in picchiata come quello che stavamo vivendo.
La soluzione del Mister è stata quella di tamponare l’emorragia con la difesa tre e rinfoltendo il centrocampo (da 2 a 5 giocatori) ma dopo circa una paio di settimane , piano piano, il Milan è ritornato al tanto amato 4-2-3-1 che con alterne fortune ci ha portato fin qui.
Un modulo che richiede un gran dispiego di forze energie e che alla lunga può risultare stancante sia fisicamente che mentalmente.
L’esempio banale lo abbiamo avuto tutte le volte che quest’anno il Milan ha incontrato l’Inter: la difesa a tre interista è ben coperta dai cinque centrocampisti, una batteria di giocatori dove ci sono due ali che contrastano le nostre le quali se riescono a superare gli avversari si trovano poi di fronte i tre corazzieri della difesa nerazzurra.
In compenso però i cinque centrocampisti interisti trovano la via del gol per spazi centrali (5 contro 2) e attaccano in massa una volta superata la linea del nostro centrocampo.
La nostra difesa a quattro è impegnata a contenere i due attaccanti fissi di Inzaghi (Dzeko e Lautaro oppure Lukaku oppure Correa, non importa … tanto si possono intercambiare) e i 5 del centrocampo possono fare ciò che vogliono.
Una cosa che abbiamo visto nella semifinale di andata (ma anche in campionato o in Supercoppa). In quella di ritorno che abbiamo appena vissuto la cosa si è notata meno perché l’atteggiamento mentale dei nostri è stato differente ma gli errori di Pioli sono stati ancora una volta gli stessi e cioè insistere con Diaz ( che all’andata ha dovuto soccombere contro la difesa nerazzurra e la storia non è cambiata al ritorno) che era già da sostituire alla fine del primo tempo, impiegare un Leao fuori forma che in tutta la partita ha fatto una sola azione degna di nota e magari era meglio già sostituire anche lui alla fine del primo tempo e ancora una volta (l’ennesima, direi) non sfruttare le risorse in panchina.
Lettura sbagliata della formazione, lettura sbagliata dei tempi di sostituzione (sempre al 65′ – 70′), modulo sbagliato.
Pioli quest’anno non è riuscito a trovare il bandolo della matassa e molto di suo c’è nell’aver sbagliato partite che ci hanno fatto perdere punti preziosissimi per la corsa ad un posto in Zona Champions. Posto che era ed è ancora l’obiettivo ufficiale dichiarato ad inizio anno e che ora, se non facciamo 9 punti in 3 gare (sperando nel frattempo che la Juve venga penalizzata) , è probabile che ci possa sfuggire.
Pertanto, aldilà del bruciore per aver perso l’ennesimo derby, è brutto constatare che un allenatore esperto come Pioli non abbia avuto idee per sfruttare al massimo il potenziale tecnico di tutta la rosa anche e soprattutto nei momenti difficili e cruciali del campionato.
Pioli ha avuto il gran merito di far crescere abbastanza in fretta i ragazzi che l’area tecnica gli ha messo a disposizione. Anzi, probabilmente anche in maniera inaspettata ed in anticipo sui tempi previsti ma quest’anno ha dimostrato alcuni limiti oltre i quali non è stato lui stesso in grado di crescere.
Gli esempi calzanti e lampanti di ciò che ho appena affermato li abbiamo visti ieri sera ma anche ripetuti nel tempo in altre partite nel corso della stagione: Diaz e Messias all’andata, Diaz e Messias pure al ritorno e in più insistendo a tenerli in campo insieme per 70′. Due giocatori che fanno dell’azione individuale la loro caratteristica ma che insieme non sanno dialogare e palleggiare. Bloccati quelli c’era subito da accorgersi che sarebbe stato meglio già dal 46′ far entrare Pobega al posto di Diaz (più fisico e con buon tiro da fuori) e Saelemaekers (più imprevedibile).
Ma è stato Pioli a scegliere di mettere solo 4 centrocampisti in lista ed è stato ancora lui che in 7 mesi ha continuato a far giocare il Milan con Diaz sulla trequarti e non cambiare altri in quella posizione.
È sempre stato Pioli a non far giocare mai Adli o pochissimo Vranckx, addirittura preferendogli l’ufficialmente partente Bakayoko.
Un continuo susseguirsi di schemi triti e bloccati su convinzioni che dall’esterno a tutti sembravano errate … a tutti tranne che a lui.
Voglio sperare che il Milan sia in grado di centrare l’obiettivo stagionale, diversamente il ciclo di Pioli al Milan sta per giungere al termine e la piccola discussione tra lui e Kjaer stasera in occasione di una sostituzione mi dice qualcosa …
Sempre comunque grato per quanto il Mister ci ha dato finora.
Ora testa al campionato e speriamo che almeno con la Samp arrivino tre maledetti e sudati punti.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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