A sentire loro il Milan rischia di aver acquistato Pulisic per nulla.
Non si frena l’entusiamo per l’effervescente mercato del Milan che finora, grazie alle indicazioni di Stefano Pioli e Geoffrey Moncada e al gran lavoro di Giorgio Furlani nelle trattative, ha portato a Milanello ben 8 volti nuovi. Sportiello, Romero, Loftus-Cheek, Pulisic, Chukwueze, Okafor, Reijnders e, ieri ufficialmente, Musah. Sembra a tutti quanti, sia i tifosi che gli addetti ai lavori, che i movimenti non si fermeranno qui e che questo mese di agosto sarà altrettanto effervescente, sia in entrata che in uscita.
Infatti sembra a tutti che il Milan sia indirizzato ad acquistare un altro centrale difensivo, data la partenza in prestito secco di Matteo Gabbia verso lidi spagnoli (Villareal) e l’irrequietezza oltre che la tenuta fisica che comincia a vacillare di Simon Kjaer, e un ulteriore centrocampista viste le probabili cessioni di Charles De Ketelaere all’Atalanta e di Yacine Adli forse alla Salernitana. Inoltre si deve monitorare la situazione di Rade Krunic che ha un accordo verbale con il Fenerbahce il quale però offre poco per il cartellino del bosniaco secondo la dirigenza rossonera.
Rimane il punto di domanda: e in attacco? Il solo Olivier Giroud non basta ma è pur vero che finora Lorenzo Colombo è stato dichiarato incedibile. Inoltre Noah Okafor non è propriamente una classica punta centrale. Bisognerà vedere se affideranno a Colombo il compito di vice-Giroud (un po’ presto, secondo la mia modesta opinione) o se lo terranno al caldo facendolo crescere e nel frattempo acquisteranno un giovane talento top per far da alternanza al 36enne francese.
Sono certo che al Milan avranno già previsto tutte queste situazioni e questi scenari. Ciò che invece stupisce è la tendenza dei sedicenti “addetti ai lavori” a dipingere scenari e a bollarli come quasi fallimentari ancora prima che si vengano eventualmente a creare.
Sottolineo la parola eventualmente perché da qualche parte sto già leggendo che, al netto della punta centrale (indipendentemente da chi sia), secondo questi “esperti” il Milan con Rafael Leão a sinistra e Samuel Chukwueze a destra ha una notevole vocazione offensiva a maggior ragione in un 4-3-3 che vede Tijjani Reijnders e Ruben Loftus-Cheek a fare da mezze ali (con il nuovo arrivato Yunus Musah ad alternarsi ai due e con Krunic come vertice basso dei tre) e che quindi Christian Pulisic si troverebbe fuori squadra a meno che Pioli non torni al 4-2-3-1 piazzandolo a fare il trequartista dietro la punta.
La mia opinione è differente e penso che sia solo frutto di un po’ di buon senso. È chiaro che un’opinione come la mia probabilmente fa fare pochi click su un articolo e quindi genera pochi introiti pubblicitari ma l’onestà d’opinione secondo me è importante verso chi legge.
Pulisic è stato il terzo acquisto di questa campagna e, aldilà del fatto che sia uno degli atleti più amati negli Stati Uniti e che sia il capitano della USMNT (la nazionale maschile americana di calcio) – quindi un buon volano di marketing per l’espansione del brand rossonero in terra statunitense -, è stato uno dei giocatori fortemente voluti da Stefano Pioli. Perché?
È molto semplice. Il giocatore USA è un multiruolo, può giocare a sinistra, a destra e anche al centro della trequarti. È chiaro che ha una predilezione per il lato sinistro e in quella sezione del campo il padrone del campo è Leão ma se al Milan hanno comprato giocatori che possono giocare in più ruoli (e questo discorso vale sia per Pulisic che per Okafor, Chukwueze, Reijnders nonché per il “vecchi” Leão e Krunic) è perché in casa rossonera si rendono perfettamente conto che la stagione è costellata da molti impegni (Campionato, Champions League e Coppa Italia) e avere molti giocatori con queste caratteristiche significa avere più frecce al proprio arco e una panchina lunga che ti permetta di non avere affanni durante tutto l’arco della stagione come invece era successo in quella precedente.
Pulisic non avrà difficoltà a trovare spazio ma nemmeno si è pensato di fargli giocare tutte le partite del Campionato, di Champions League e di Coppa Italia, e questo vale per lui o anche per altri giocatori sia nuovi che vecchi. Come ho detto, è semplice … zero terrorismo da carta stampata.
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Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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