3 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

“Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso” – Che Guevara

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Il riassunto del 2023 del Milan è tutto racchiuso in questa famosa frase di un altrettanto famoso combattente.

Si dice spesso che il calcio è un gioco di squadra e che è un esercizio inutile andare ad analizzare i singoli giocatori ma sono i singoli giocatori che compongono una squadra e quest’ultima è guidata da un allenatore … proprio come un battaglione è guidato da un comandante o un esercizio auto è guidato da un generale.

È ormai lampante, anche i bambini ormai lo hanno capito, che qualcosa nei rapporti e nelle menti si è rotto all’interno del Milan. All’inizio di questa rovinosa caduta abbiamo dato la colpa ai Mondiali, dicendo che alcuni giocatori chiave erano stanchi e che un’edizione invernale dei campionati del Mondo non potevamo augurarcela di nuovo.

Poi abbiamo scritto che si trattava di un problema mentale. Alcuni giocatori forse pensavano di essere diventati invincibili solo per aver vinto (in verità in maniera entusiasmante) uno Scudetto, mentre altri potevano accusare un calo di concentrazione.

Infine qualcuno si è aggrappato alla convinzione che il buon Zlatan Ibrahimovic, essendo infortunato da tempo e impegnato quindi in giro per il mondo per riprendersi, facendo video da Miami e promuovendo le sue attività private (il suo nuovo centro Padel in Svezia, piuttosto che la sua partecipazione all’ultimo film su Asterix e Obelix) , non fosse così presente con i nostri ragazzi e loro avessero perso il faro guida.

Scartate tutte queste ipotesi mentre passavano le gare (con relative batoste) e le settimane, abbiamo cominciato ad analizzare gli aspetti tecnici e in molti hanno indicato l’assenza di Kessié, o di un giocatore con simili caratteristiche, in campo. Uno che poteva fare filtro ma anche spingersi in attacco. Uno che, messo nella posizione di trequartista, avrebbe potuto svolgere molto bene questa utile funzione. Molti tifosi sui social notavano che il centrocampo a due non riusciva più a contenere le scorribande avversarie e la sconfitta arrivava come pronosticata.

C’è anche da osservare che forse molti degli allenatori avversari potevano aver studiato molto bene la disposizione in campo ed il gioco della squadra Campione d’Italia e quindi potevano aver adottato delle ottime contromisure … questa considerazione potrebbe spiegare il perché di molte sconfitte, dato che ormai anche noi tifosi abbiamo capito che Pioli è un tecnico di tipo conservatore e che raramente si sbilancia in cambi di modulo e di giocatori. L’esempio eclatante l’abbiamo avuto in queste prime 5 settimane dell’anno dove il Mister ha avuto bisogno di 4 brucianti sconfitte e 2 brutti pareggi per capire che qualcosa andava cambiato, senza contare le sconfitte nelle amichevoli e i segnali d’allarme nelle ultime 3 partite prima dei Mondiali.

E su questo aspetto voglio soffermarmi.
Ieri sera la rivoluzione tecnica tanto auspicata è stata messa in atto. L’idea era buona … l’Inter gioca da sempre con un 3-5-2 e quindi anche noi abbiamo messo in campo una formazione speculare con l’idea di attendere i nerazzurri, prendere posizioni e colpire in ripartenza. “Il piano partita era aspettare l’Inter nella propria metà campo, ma poi una volta con la palla dovevamo prendere alcune posizioni per far salire la squadra e questo non ci è riuscito” questa è la risposta di Pioli alla domanda “quale era il piano partita?”

Io lo dico sempre, non voglio mettermi nei panni di un allenatore. Ovviamente lui ha più esperienza di me e vede la situazione dei giocatori tutti i i giorni ma, santo Dio, proprio per queste due caratteristiche avrebbe dovuto vedere che l’Inter ieri sera ha avuto il possesso palla per il 65% del tempo e che ha effettuato 15 tiri di cui 4 in porta mentre i suoi ragazzi di tiri ne hanno fatti 4 …. solo quattro! e ZERO in porta!

“Ho fatto le scelte che ritenevo le migliori, le rifarei. Origi doveva lavorare in verticale su Giroud. Non credo sia stata colpa di Origi, ma credo sia stata la poca tranquillità, il possesso palla, il baricentro troppo basso, abbiamo sbagliato troppi palloni e non siamo stati propositivi in fase offensiva” le parole di Pioli hanno inquadrato bene la disfatta di ieri sera … praticamente è stata clamorosamente ciccata la situazione tattica. Se vedi che la tua squadra è schiacciata nella propria metà campo e l’hai disposta con un 3-5-2 speculare agli avversari hai il dovere di ordinare ai tuoi giocatori di fare quello che lo scorso anno è stata una delle nostre caratteristiche principali: il pressing asfissiante.

L’Inter ha giusto un paio di giocatori superiori tecnicamente e mentalmente ai nostri e se pressata la loro difesa traballa, Bastoni e Skriniar in particolare modo non hanno la struttura mentale per ragionare in situazione di pressing. Difatti il centrocampo a 5 è a loro molto utile in questo senso, facendo densità davanti ai tre difensori. Ed è il medesimo motivo per il quale ieri sera non abbiamo preso l’imbarcata di gol come contro il Sassuolo ma solo uno. Qualcuno dirà che avremmo potuto subirne di più ma comunque solo uno ne è arrivato, fuorigioco vari a parte. Pertanto se hai una disposizione in campo esattamente uguale ai tuoi avversari devi attaccare, devi fare in modo che anche loro arretrino (non solo noi) di modo da creare occasioni per tirare a rete. È ovvio che se rimani nella tua metà campo e continui a subire attacchi (una cosa che anche noi dovevamo fare, per costringerli nella loro metà campo) non sarai mai in grado di arrivare dalle parti della loro area di rigore e puntare al gol. Se non erro la prima parata di Onana ieri sera è stata ben dopo il 60’ !

Qualcuno ha detto che da almeno 4-5 partite ci sono giocatori simbolo come Tonali oppure Theo che “giocano in ciabatte” … ma stiamo parlando di due atleti che hanno il sangue rossonero nelle vene. Due ragazzi che hanno sempre dato l’anima in campo e che molto spesso ci hanno fatto esaltare con le loro giocate. È ovvio che non lo stanno facendo di proposito. È cambiato qualcosa …. È una squadra “scollata”, non ha coesione tra i reparti e ieri ha avuto una scossa quando sono entrati Brahim e Leao. Una scossa però …. per il resto, in termini di efficacia, il nulla. Ripeto, è cambiato qualcosa …. lo scorso anno nella medesima posizione Giroud “si è girato” e ha segnato. Ieri sera l’ha stoppata e l’ha “ciccata” clamorosamente. Signori, stiamo parlando di giocatori che lo scorso anno erano dei fulmini di guerra, erano dei guerrieri quasi invincibili, alcuni vice-campioni del Mondo …. e ora sembrano come impasticcati e confusi.

Ci sono persone che danno tutta la colpa a Pioli ma lui è il tecnico che ha preso un Milan senza idee e in tre anni ha fatto un lavoro magnifico con i risultati che tutti conosciamo. Ora tutti vogliono la sua testa e la sua sostituzione immediata. A parte il fatto che una sostituzione ora sarebbe controproducente, all’alba di una doppio confronto delicato con il Tottenham e avendo nel mirino l’obiettivo di arrivare alla fine tra le prime quattro … ma poi adesso, in questo momento, con chi lo si può sostituire ?? Ognuno può dire la sua: traghettiamo e alla fine mettiamo Italiano oppure De Zerbi oppure Gasperini o addirittura Klopp … Non credo, ripeto, che sia la soluzione giusta. L’esperienza Rangnick ci ha insegnato proprio questo. Pioli è allenatore preparato che sa lavorare bene con gli atleti giovani , gestendo bene al contempo quei due-tre anziani che possono coadiuvarlo nella crescita.

Però qualcosa va assolutamente fatto e penso, mia modesta opinione, che in questo momento un intervento diretto della dirigenza tecnico-sportiva sull’allenatore e sui ragazzi sia necessaria. Non un intervento atto a sostituire il tecnico ma per fornire a tutti loro un parere competente (ricordiamo, ma non sarebbe necessario, che Maldini e Massara sono stati giocatori) con una visione “da fuori” , di modo da dipanare la confusione totale nella quale in questo momento sono immerse le menti dei giocatori (tutti, dai giovani ai vecchi) e dell’allenatore. La visione che possiamo avere noi tifosi ma con in più la competenza. Non è tempo di distruggere il giocattolo in questo preciso momento ma di unire gli sforzi di tutti per raggiungere l’obiettivo e quando dico “tutti” intendo dire l’Alta Direzione, la Direzione Tecnico-Sportiva, l’allenatore e i giocatori.

Un intervento “ufficiale ed istituzionale” da parte di Cardinale congiuntamente a Furlani, di persona e che non duri solo 5 minuti, sarebbe molto auspicabile, seguito magari da una lunga chiacchierata tra Maldini e Massara con l’allenatore ed i ragazzi. Una cosa collegiale e non discorsi one-to-one con ognuno. Un evento da affrontare a viso aperto, senza remore o paure di dire la propria o far vedere che ci sono difficoltà.

Occorre raggiungere l’obiettivo finale, sappiamo quale è: arrivare in zona Champions perché necessariamente la presenza costante in quella zona a fine campionato garantisce introiti necessari alla crescita di squadra e società. Ne abbiamo parlato mille e mille volte del progetto Milan. Se poi la massima Dirigenza deciderà che il tempo di Pioli è giunto al termine, lo farà a fine stagione programmando bene anche questa scelta. Non è adesso il tempo per una revoluciòn !!