Come sempre si va alla ricerca dello scoop … magari costruendolo.
Due sono i fatti: il Milan è stato eliminato dalla Champions League e Simon Kjaer va rimpiazzato. Il primo è un dato di fatto e certamente non è questo l’articolo in cui discuterne. Lo abbiamo già fatto in quest’altro articolo. Il secondo invece è un altro dato di fatto che si è tramutato subito in un problema. Per il centrale danese, leader della difesa rossonera e uomo di grande carisma presso i suoi compagni di squadra, si deve provvedere ad una sostituzione o un’alternativa durante il mercato invernale di gennaio. Ovviamente Stefano Pioli non può pensare di finire una stagione con due centrali di ruolo (Tomori e Romagnoli), una riserva (Gabbia) e un adattato (Kalulu) perché, nonostante l’eliminazione dalla Champions League, la stagione è comunque lunga. Inoltre è innegabile che il Milan sia la prima squadra in Italia per numero di infortuni.
Ma non è nemmeno quest’ultimo il focus di questo articolo bensì come la “stampa sportiva” sta gestendo questi due fatti. Innanzitutto cominciamo col dire che, secondo i cosiddetti “giornalisti sportivi”, esiste un mercato invernale rossonero pre-Champions e post-Champions. Prima della partita con il Liverpool , sempre secondo i “so tutto io” del calciomercato, i nomi sul taccuino dei Maldini e Massara (ma davvero segno i nomi su un taccuino? Maddài !) erano di spessore e di grande esperienza. Possibilmente anche spendendo soldi, pur sapendo che non è politica del Milan di questi anni visto il percorso virtuoso intrapreso che sta riducendo il debito.
Dopo l’eliminazione dalla massima competizione calcistica europea, si parla di giovani di prospettiva, con relativa esperienza e possibilmente in prestito.
Nel primo caso si facevano nomi importanti come, ad esempio, quello di Antonio Rüdiger del Chelsea. Nel secondo caso invece la Gazzetta dello Sport parla di Benoit Badiashile del Monaco o dello svizzero Becir Omeragic dello Zurigo. Nel mezzo una ridda di nomi tra i quali, in maniera preponderante, ricorrono spesso quelli di Nikola Milenkovic della Fiorentina o Andreas Christensen del Chelsea. Alla fine di tutto questa girandola di ipotesi e di nomi rimane un fatto ormai evidente a tutti: i cosiddetti “giornalisti sportivi” nella stragrande maggioranza dei casi non sanno che pesci pigliare, si affidano a fonti abbastanza discutibili e “sbattono il nome in prima pagina” (per parafrasare il titolo del famoso film di Marco Bellocchio con Gian Maria Volontè) per acchiappare clickbait e vendere quelle ormai poche copie che tutti i quotidiani vendono. In pratica tentano di costruire lo scoop … se poi ci azzeccano, ancora meglio.
Alla fine il vero dato di fatto è uno solo: i dirigenti rossoneri non hanno ancora fatto alcuna offerta ad alcuna squadra per un centrale. Molto dipenderà ovviamente dal budget messo a disposizione da Elliott e, ovviamente, sapremo il nome del centrale difensivo quando ormai i giochi saranno fatto, come è consuetudine del metodo di operare di Paolo Maldini e Ricky Massara. Rilassiamoci che ci penseranno loro … finora non hanno praticamente sbagliato quasi nulla.
Perché “quasi”? Ci riferiamo a Pietro Pellegri. Il ragazzo è davvero sfortunato, si è di nuovo infortunato e molto probabilmente non verrà riscattato. Ovvio pensare che q questo punto serva anche operare sul mercato invernale alla ricerca di una terza punta. Ed ecco i “giornalisti sportivi” scatenarsi subito: “il Milan non cercherà una terza punta” … la buttano lì così … così il popolo rossonero comincia a chiedersi “significa che Pellegri rimane oppure torna al mittente ed il Milan si accontenta di Ibrahimovic e Giroud? Ma al Milan non si rendono conto di che età hanno e che così non si vince lo scudetto?”
E intanto i clickbait aumentano e cento copie in più le vendono …
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