La vicenda San Siro rischia di tornare indietro come un boomerang.
Qualche giorno fa sono usciti i dettagli di come verrà concepito il nuovo stadio di esclusiva proprietà di AC Milan. Innanzitutto è stata definita la squadra che si occuperà del progetto: CAA e Studio Manica, che lavoreranno con Tim Romani, ex ICON scelto come responsabile del progetto stadio. Obiettivo iniziare i lavori a fine 2025.
La figura dello stadio, che sarà composto da due anelli per un totale di 70.000 posti a sedere, sarà molto riconoscibile e sarà dotato dei più grandi maxischermi d’Italia, come nelle grandi arene americane. Su entrambi i lati dello stadio ci saranno posti premium e hospitality, quelli dedicati alle aziende e a chi può spendere di più per l’evento-partita, ma tutti i posti a sedere saranno più larghi rispetto a San Siro, ci saranno aree dedicate alle famiglie e l’anello superiore avrà una vista panoramica a 360 gradi.
Ritorno economico brevissimo grazie ai posti premium quindi, ma spazio anche per settori economicamente più accessibili.
Nell’area dello stadio ci saranno uno store e un museo da 300 metri quadri, in linea con l’idea di creare un polo sempre attivo. Altra novità: fuori dall’ingresso principale ci sarà una grande piazza, idealmente grande come piazza Duomo, con ristoranti, bar e locali su tutto il perimetro.
Lo Studio Manica è responsabile del progetto e costruzione di uno degli stadi più moderni al mondo, lo Allegiant Stadium di Las Vegas, impianto dei Las Vegas Raiders di football americano costato 2 miliardi. Due anelli, 65.000 posti espandibili a 72.000, campo retrattile (uno in erba naturale e uno in erba sintetica, sul quale gioca un’altra squadra di football), maxi schermi, servizi premium, 2.700 parcheggi e altri 6.000 nelle sue immediate vicinanze, mentre nel raggio di 1,6 km dallo stadio sono disponibili altri 35.000 parcheggi.
Il Cittadino, quotidiano locale di Milano Sud e del Lodigiano, informa in un articolo odierno di discorsi molto ben avviati con la Regione Lombardia. Riportiamo parte del testo dell’articolo, che conferma anche quanto scritto poc’anzi: “La prospettiva riguardante la realizzazione dello stadio del Milan nel quartiere San Francesco di San Donato settimana scorsa è sbarcata nella sede di Regione Lombardia nel corso di un primo incontro interlocutorio. In base ad alcune indiscrezioni, la riunione si è tenuta alla presenza di alcuni rappresentanti della società, nonché degli esponenti dell’esecutivo di Francesco Squeri (sindaco di San Donato Milanese – n.d.r.) e di quelli di Attilio Fontana (presidente Regione Lombardia – n.d.r.) insieme ai rispettivi tecnici. Sarà uno stadio a due anelli (a differenza di San Siro che ne ha 3) con capienza di circa 70mila posti e, in attesa che debutti il disegno, si parla di innovative geometrie sulla base di alcuni esempi noti a livelli mondiale.
In questa fase trovano conferma le anticipazioni riguardanti la realizzazione di una grande piazza su cui si affacceranno ristoranti, negozi ma anche il museo del Milan oltre ad un insieme di altre attrattive che dovrebbero richiamare avventori per 365 giorni all’anno. Inoltre nella cittadella rossonera ci saranno schermi giganti insieme ad altri innovativi servizi che saranno messi a disposizione di una grande portata di pubblico. In una fase in cui non è nemmeno iniziata la trafila burocratica, il Milan punta ad iniziare i lavori per il 2025 per tagliare il nastro nelle migliore delle ipotesi nel 2028″.
Ricordiamo inoltre che lo statuto della società che ha acquistato il Milan tramite Red Bird ha cambiato il suo statuto in Media Company lo scorso 16 agosto. Questo consentirà di sfruttare lo stadio non solo per gli eventi calcistici legati al Milan ma anche come arena per spettacoli, eventi e concerti.
Nel frattempo la UEFA fa sapere oggi che, nonostante la candidatura dell’Italia per ospitare l’Europeo del 2032 (congiuntamente con la Turchia), non è detto che San Siro venga inserito nella lista degli stadi che potranno ospitare la manifestazione ed eventualmente una finale.
La Giunta Comunale di Milano ha approvato una delibera che recepisce lo “Stadium Agreement”, cioè il documento che stabilisce i termini in base ai quali la UEFA, la FIGC e lo stesso Comune di Milano coopereranno per garantire il successo e il buon esito dell’organizzazione della fase finale degli Europei 2032 e le condizioni di utilizzo dello stadio messo a disposizione dalla città ospitante, cioè Milano, oltre ai servizi richiesti a esso collegati. In questo documento si legge che “la UEFA si riserva il diritto di determinare in ultima istanza il numero e l’identità degli stadi da utilizzare per svolgere le gare degli Europei in ciascuno dei due Paesi congiuntamente candidati: nel caso in cui UEFA non ritenesse più, per ragioni sopravvenute, lo stadio adatto ad ospitare la manifestazione, lo Stadium Agreement potrà essere successivamente annullato senza oneri per la UEFA“.
In vista dell’abbandono definitivo di San Siro da parte di Milan ed Inter verso altri lidi (una a San Donato e l’altra a Rozzano) è uno scenario assolutamente possibile. Con buona pace delle lungaggini burocratiche, i comitati di quartiere, le catene umane, gli ecologisti, i referendum e tutto ciò che ha impedito finora la realizzazione di uno stadio moderno al posto di San Siro che sarebbe stato pronto e nuovo di zecca per Euro 2032. Invece ci sarà uno stadio di 106 anni.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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