C’è un dato di base che credo ai molti sarà saltato all’occhio ma forse sarà passato in secondo piano: dal derby dello scorso 5 febbraio ad oggi il Milan ha subito solamente un gol (quello subìto nel derby, appunto) mentre nelle restati precedenti partite ne subì ben 12.
I giocatori sono sempre quelli, dato che il mercato invernale è stato praticamente nullo (con la sola eccezione di Devis Vasquez) ma all’improvviso il Milan è diventato una cassaforte difficile da scardinare.
È palese che il cambio di modulo, da tempo auspicato da molti tifosi (sottoscritto compreso) , ha dato i suoi frutti finalmente. Squadra più coperta e in grado di attaccare sfruttando maggiormente le propensioni ad attaccare di Theo come si è visto nella recente Milan-Tottenham.
Pioli al momento sta utilizzando il modulo 3-4-1-2, dove quel “1” è rappresentato dal trequartista che dovrebbe suggerire alle punte. Nella partita di Champions League, Diaz era il trequartista che doveva suggerire a Leao e Giroud. Modulo che poi, secondo il momento del match, poteva trasformarsi in un 3-4-3 , con Diaz largo a destra.
Come dicevo, i due moduli hanno sortito l’effetto sperato e cioè quello di arginare la difesa che ora è libera di difendere a uomo andando ad aggredire gli attaccanti avversari fin oltre la propria metà campo, come abbiamo visto fare da Kjaer (in special modo) su Kane , da Kalulu su Son e da Thiaw su Kulusevski.
Il prossimo passo che ora Pioli dovrebbe fare, a mio parere, è mantenere definitivamente il 3-4-3, utilizzando De Ketelaere nella zona di campo a lui più congeniale (cioè a destra e non dietro le punte, come faceva nel Bruges) oppure qualora sia necessario predisporre direttamente un 4-3-3 con la difesa a quattro come in precedenza ma utilizzando a centrocampo Bennacer, Tonali e Vranckx (oppure Krunic). L’algerino fungerebbe da regista basso (cosa che fa egregiamente) e i restanti due farebbero contenimento e riproposizione.
I tre davanti (Leao, Giroud, De Ketelaere) potrebbero così essere più liberi di interagire tra loro e creare occasioni da gol perché ora pare si abbia un ottima difesa ma l’attacco dovrebbe essere un po’ più prolifico. La differenza reti conta parecchio quando in classifica ci sono 5 squadre nel giro di 5 punti.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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