21 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Criticare è facile: il difficile è trovare soluzioni

L’opinione di Antonio Scibetta

Dopo il tonfo col Borussia una frangia nutrita di tifosi hanno scatenato l’inferno. Questi soloni rumorosi spesso sì nascondono dietro un display e una testiera, oggi qualcuno li definisce “tastieristi social”. Quest’ultimi si dividono in varie categorie: dagli esperti tattici, ai preparatori atletici, agli esperti di mercato sino ad arrivare ai guru finanziari. Poi ci sono i veggenti e i profeti di sventura, che anziché tifare godono delle nefaste previsioni oggi trasformate in cruda realtà.

Oggi qualcuno gode e gioisce di più nel vedere che le proprie tesi si avverano anziché per una vittoria della propria squadra del cuore. Il mondo è strano e vario e forse per questo a qualcuno piace. Certamente all’interno del mondo Milan un problema c’è, ma sarebbe più onesto analizzare il problema invece che semplicemente additare e cercare un colpevole o un capro espiatorio. All’interno delle aziende o delle organizzazioni c’è quasi sempre un gruppo di persone trainanti e che rappresentano un motore attivo. Spesso sono portatori sani di idee, promotori di innovazione, di buon umore e di visione strategica. 

Poi c’è un altro gruppo, il più numeroso, all’interno del quale la maggior parte delle persone svolge il proprio compito, senza una spinta. È il gruppo più difficile da coinvolgere o da rendere partecipe perché spesso non esprime le proprie idee. A volte non fa il lavoro con passione, si accontenta di quello che fa e spesso lo fa in modo meccanico. Probabilmente nell’azienda Milan oggi è venuto a mancare il gruppo trainante, la squadra tutta si muove in maniera meccanica e svolge il proprio compitino in modo meccanico. Questi calciatori sono quelli che io chiamerei passeggiatori,atleti che camminano senza meta, senza ritmo, senza un pensiero su un obiettivo e che si lasciano trasportare dalla corrente. Sono quelli che spesso rispondono che non hanno responsabilità e che quindi non possono incidere.

Partendo da questo assunto indiscutibile, a mio parere, il problema è innanzitutto mentale. Inutile continuare a massacrare il Calabria di turno, che a mio avviso è solo uno tra quelli che svolge il proprio compito meccanicamente, come tanti altri, oppure solo lo stesso Pioli. Al Milan mancano oggi alcuni punti di riferimento che vi erano fino allo scorso anno. Questo senza considerare la caterva infinita di infortunati, ma questo sarebbe un altro tema luno da analizzare.

Ma certi tifosi non consentono di portare alibi a discolpa: è sorprendente sentire quanto tutti (o quasi) abbiano un sacco di opinioni o giudizi su tutte le tematiche più disparate, ma hanno pochissime ipotesi di lavoro. Perché la difficoltà in concreto è riuscire ad avere una soluzione a un problema o un’idea innovativa che possa migliorare l’attività di tutti e renderla operativa. 

Certamente è più facile dire che il mercato fatto è un fallimento, e che sono tutti brocchi e scarsi a partire dell’allenatore a scendere. Io francamente non so come andrà a finire la stagione, che oggi appare realisticamente abbastanza compromessa, ma preferisco lo stesso continuare a tifare e a supportare la mia squadra, perché parafrasando una nota canzone “un pensiero le passa per la testa forse la vita non è stata tutta persa forse qualcosa s’è salvato forse davvero non è stato poi tutto sbagliato forse era giusto così eheheh forse ma forse ma si cosa vuoi che ti dica io senti che bel rumore”.



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