6 Luglio 2024

RossoneroBlog

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De Ketelaere: campione o bidone?

Da tempo ormai si parla di Charles De Ketealere ma non in termini positivi. Tutti si chiedono in continuazione perché il giovane attaccante belga finora non abbia reso quanto ci si aspettava.
CDK, come lo chiama la maggioranza dei tifosi dato che il suo cognome è abbastanza difficile sia da scrivere che da pronunciare (qualcuno timidamente azzarda un “DeKe”), è arrivato la scorsa estate dal Club Bruges dopo una lunga trattativa conclusasi con il trasferimento di 35 milioni di euro al club belga.

In molti avevano visto in video le sue prodezze nella Jupiler League o con i Diavoli Rossi della nazionale belga e in molti si ricordavano un tunnel, con conseguente goal, a Gianluigi Donnarumma. il 21enne infatti aveva infatti segnato contro l’Italia un gol nella finale per il terzo e quarto posto di Nations League del 2021, facendo passare il pallone sotto le gambe del portiere azzurro. In quell’occasione l’Italia vinse 2-1 contro il Belgio.

Il trasferimento di De Ketelaere è stato perfezionato il 2 agosto 2022 ed il giorno successivo ha sostenuto il suo primo allenamento a Milanello. Di lì a una decina di giorni sarebbe cominciato l’attuale campionato di Serie A 2022/23.
Le aspettative sono sempre state alte, sia per il prezzo pagato dal club rossonero per un trasferimento definitivo (il più alto nella gestione Elliott) che per ciò che il ragazzo portava con sé come bagaglio tecnico.

Nella sola Jupiler League, il campionato belga, Charles infatti aveva avuto un alto rendimento con 14 goal e 7 assist in 33 presenze. A questi si aggiungevano 4 goal e 1 assist in 3 presenze nella Beker Van Belgie, la Coppa del Belgio.
Tutti quanti quindi, dai tifosi agli addetti ai lavori, erano convinti che il Milan avesse fatto un colpaccio e si aspettavano che De Ketelaere facesse subito vedere di che pasta era fatto.

La storia attuale la conoscono tutti. Da quando è al Milan Charles ha giocato solamente 949 minuti distribuiti in 15 presenze in campionato, 5 in Champions League e una, la più lunga (120′), mercoledì sera in Coppa Italia contro il Torino. La maggioranza delle presenze però le ha effettuate da subentrante negli ultimi minuti dei match.
Nessuno goal ed 1 solo assist.
Cosa è successo al formidabile calciatore per il quale il Milan ha voluto investire praticamente tutto il budget del mercato estivo 2022?

In parecchi, noi compresi, sono convinti che il ragazzo ha ottimi numeri tecnici e che debba solo trovare l’occasione per sbloccarsi.
Perché quindi fino ad ora tutto questo talento non si è palesato?
Possiamo ipotizzare che sia per una somma di fattori.

Uno di questi è proprio il fatto di essere arrivato a ridosso dell’inizio del campionato e pertanto di non avere effettuato la preparazione con i compagni. Non facendola, non ha potuto cominciare a “tastare con mano” l’ambiente ovvero a perfezionare gli automatismi del gioco richiesto da Pioli.

Altro fattore è che proviene da un campionato dal gioco molto differente rispetto alla Serie A che invece basa molto del suo gioco sulla tattica. Chi più e chi meno gli allenatori italiani o stranieri che guidano squadre nel nostro campionato, fanno del tatticismo un’arma.
Questo aspetto, combinato al fatto che il calciatore è stato tenuto molto in panchina per non bruciarlo (così come è successo per tutti gli acquisti estivi, se escludiamo Dest e nell’ultimo periodo Vranckx) ha fatto non modo che Charles non si sia ancora adattato al calcio nostrano ma più che a questo non si sia ancora adattato agli schemi di Pioli.

Un altro aspetto, comunque da non trascurare, è che ha solo 21 anni e si è catapultato in una realtà dove si parla una lingua differente, le abitudini sono differenti e la pressione che ancora oggi subisce per quanto riguarda le aspettative è davvero molto alta per un ragazzo dalla giovane età.
Il tifoso milanista medio al suo arrivo lo ha paragonato subito a Kakà, vuoi per la faccina da bravo ragazzo che ricorda il brasiliano, vuoi per i numeri tecnici.
E ovviamente ora che non sta seguendo le sue orme lo ha già bollato come “bidone”, rinfacciandogli appunto il fatto che il suo “gemello” Kakà fosse una campione (la frase preferita è “alla prima apparizione ha segnato subito”) mentre lui non lo è.

Anche in questo caso si tratta di aspettative ma fasulle perché Kakà giocava in ruolo leggermente differente e in quegli anni il calcio era diverso, si giocava in modo differente.
Il tifoso rossonero però è impaziente. Vuole tornare a vincere come quando il Milan era sul tetto del mondo e in De Ketelaere aveva riposto molte speranze. Ma è il medesimo tifoso che oggi osanna un certo Sandro Tonali, chiamandolo addirittura Capitan Futuro, ma che due anni fa lo chiamava “bidone”.
In molti predicavano pazienza perché Sandro i numeri li aveva ma dove adattarsi ad una grande squadra, provenendo da una città di provincia come Brescia e dal campionato di Serie B, eppure per molti erano stato buttato via del denaro per il suo acquisto e bisognava già liberarsene dopo un solo anno.

Sempre quel tifoso diceva che la dirigenza rossonera aveva buttato 16 milioni al vento riscattando quell’algerino che giocava per una retrocessa, quel tale Ismael Bennacer … quel giocatore che oggi Liverpool ed Arsenal prenderebbero ad occhi chiusi. E non parliamo di Rafael Leão, arrivato giovanissimo dal Lille e additato dopo pochi mesi come “il nuovo Niang”. Ora il portoghese ha in ballo un rinnovo da 7,5 milioni di euro a stagione e in Premier sarebbero disposti a spendere un centinaio di milioni per averlo in squadra … e per adattarsi di anni ce ne ha messi ben tre.

De Ketealere vi ricorda qualcuno? No, non Kakà …. vi ricordate di Dennis Bergkamp?
Grande talento dell’Ajax. In Eredivisie, il campionato olandese, era un fenomeno. 133 goal in tutte le competizioni durante l’arco di 7 anni.
Arrivò all’Inter che lo cacciò via dopo un solo anno bollandolo come “bidone” per aver segnato “solo” 11 goal. Venne venduto all’Arsenal dove rimase fino a fine carriera diventando un idolo dei Gunners e di Londra, segnando 115 goal nell’arco di 10 anni.

Si dirà “va bene ma nel frattempo dobbiamo centrare obiettivi e il belga è stato acquistato proprio in funzione di quello”. Vero, ma il calcio non è una scienza esatta. Si fanno calcoli, si fanno ipotesi, si comprano giocatori ma non sempre le cose vanno come sono state preventivate.
Nel caso di CDK bisogna applicare la stessa pazienza che si è avuta per Tonali, Leão e Bennacer.
Perché come loro anche Charles i numeri li ha.