Ieri Brahim Diaz intervistato a Casablanca, in ritiro con la sua nazionale, ha detto delle cose sul Milan. Uno stralcio di questa affermazione era “Il Milan ha un attaccante forte e veloce, si chiama Okafor, uno che non trema mai sotto porta. Non capisco perché fa la riserva di Leaõ, deve fare il centravanti è completo, dribbla, ha un buon gioco di piedi e sa abbinarsi coi compagni, non è bravo solo nel gioco aereo” e poi belle parole su Chukwueze e sul fatto che Pioli non facesse giocare Pulisic come trequartista.
In pratica diceva a Stefano Pioli come mettere in campo il Milan: Maignan; Calabria, Tomori, Thiaw, Theo; Bennacer, Loftus-Cheek; Chukwueze, Pulisic, Leo; Okafor.
Nessuno ovviamente mette in dubbio le qualità dei nostri ragazzi e, come il sottoscitto, anche Brahim Diaz circa Chukwueze ha detto che se un giocatore non scende mai in campo o quasi, difficilmente si abituerà a giocare con i compagni.
Brahim quindi promuove Okafor come centravanti, Pulisic come trequartista, Chukwueze come esterno destro. Mette Bennacer e Loftus-Cheek a centrocampo cioè due giocatori molto capaci in entrambi le fasi di gioco (difesa ed attacco) laddove Bennacer ha anche capacità di regia dal basso.
Pioli invece vede Pulisic come esterno destro capace nelle due fasi, Okafor come sotituto di Leao oppure come seconda punta, ha rinunciato al trequartista proprio quando ha salutato Brahim diretto al Real Madrid chiedendo appunto Reijnders e Loftus-Cheek, due mezzali, per un gioco votato all’attacco. Come abbiamo visto finora il tutto a discapito della difesa … una delle peggiori quest’anno visto che il centrocampo fa poco filtro.
Di questi aspetti ne abbiamo già parlato, io ho detto la mia, voi avete detto la vostra … ma proprio per questo e in virtù di quanto ha dichiarato Brahim Diaz mi chiedo: vale di più il parere di un giocatore che le cose le vive di persona e le vede dal campo in piena azione oppure quelle di un Mister navigato che vive di tattica e forse pretende cose dai giocatori perché ha un modo di vedere le cose in maniera differente? Vale di più l’esperienza sul campo di un 24enne che ha già giocato nel Manchester City, nel Milan e nel Real Madrid oppure quelle di un tecnico di grande esperienza (iniziando però ad alti livelli solo dal 2011) ma che in carriera ha vinto solo uno scudetto proprio col Milan nel 2022?
Spesso mi faccio queste domande. Noi tifosi siamo capacissimi a dire cosa dovrebbe fare un allenatore o un giocatore mentre guardiamo una partita però in fondo chi fa davvero le danze sono gli undici in campo e il tipo che sta in panchina. Ma chi ha davvero la visione migliore? Non a caso capita ogni tanto che i giocatori silenziosamente si coalizzino e facciano capire al Mister che certe cose non vanno … per fortuna non capita spesso ma ogni tanto la sensazione l’abbiamo avuta. Ma sbagliano loro e ha ragione il Mister oppure è il contrario?
Dopo quanto dichiarato da Brahim, mi è tornata alla mente ancora una volta quanto affermò Carlo Ancelotti in un’intervista quando disse che è giusto e corretto che la squadra debba seguire le indicazioni tattiche del Mister ma è altresì giusto che il Mister debba notare le inclinazioni di un giocatore e ogni tanto mollare le briglie lasciandogli fare un po’ di testa sua. Non a caso Carletto è uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio mondiale.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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