Sono d’accordo con Luca Serafini
Condivido pienamente quanto espresso da Luca Serafini nel suo ultimo intervento dagli studi di Sportitalia. La frattura tra tifoseria e società ha avuto il suo punto di non ritorno con l’allontanamento di Paolo Maldini nel 2023. Tuttavia, questa spaccatura si è ulteriormente ampliata con Stefano Pioli, e più precisamente, a mio parere, a partire dalla sciagurata partita Milan-Roma persa in casa. Quella gara, secondo me, è stata l’inizio di un periodo di sofferenza che ci ha accompagnato fino a fine stagione, culminato nella sconfitta al ritorno per 2-1, che ci è costata l’eliminazione dall’Europa League.
Il fatto stesso di giocare in Europa League, e non in Champions, era già destabilizzante per una tifoseria che stava ritrovando l’entusiasmo di un tempo. Ma essere eliminati da una Roma modesta…
La stagione dello scudetto è stata indubbiamente entusiasmante, ma, a posteriori, possiamo davvero affermare che sia stata il frutto di una programmazione ben strutturata? Oppure c’è stata una buona dose di quel mix di entusiasmo e fortuna che spesso decide le sorti del calcio?
Alla fine, Pioli è stato esonerato al termine della stagione 2023/24, lasciando il Milan al 4° posto (in zona Champions), e al suo posto è arrivato Paulo Fonseca. Conosciamo bene le ragioni dietro questa scelta, ma con un Milan attualmente all’8° posto in classifica, a otto punti dalla zona Champions, possiamo tranquillamente affermare che questa stagione sia stata già compromessa.
In passato abbiamo puntato il dito contro alcuni giocatori, accusandoli di non dare il massimo per la squadra. Ora, però, cominciamo a capire quali siano i problemi reali. Anzi, i problemi reali…
Il primo problema è la scelta dell’allenatore. Si è optato per un tecnico che, forse, avrebbe potuto portare qualcosa di nuovo al gioco del Milan, e che teoricamente non avrebbe creato attriti con la dirigenza. Tuttavia, osservando la carriera del coach portoghese, emerge una certa predisposizione a creare problemi con i leader dello spogliatoio. Durante il suo biennio alla Roma, Fonseca aveva già avuto attriti con giocatori di spicco come Edin Džeko, Alessandro Florenzi e Federico Fazio. La storia sembra ripetersi al Milan, con problemi prima con Rafa Leão, poi con Davide Calabria, Fikayo Tomori e Theo Hernández.
Il secondo problema riguarda la dirigenza, e in questo caso mi riferisco a Zlatan Ibrahimović, che continua a godere del pieno sostegno di Gerry Cardinale nella gestione del Milan. La dirigenza appoggia Fonseca, e questa scelta sembra aggravare la situazione piuttosto che risolverla.
Non è quindi solo una questione di qualità o caratteristiche dei giocatori. Si sente spesso dire che al Milan manca un centravanti da 20 gol a stagione. Ma anche se lo avessimo, in un contesto come quello attuale, potrebbe davvero fare la differenza? Potrebbe risolvere i problemi strutturali della squadra? Oppure finirebbe per essere condizionato dal clima generale?
Come ho già detto, la mia sensazione è che la stagione sia ormai compromessa. Attendiamo di vedere cosa dirà la proprietà a fine stagione e quali provvedimenti deciderà di prendere. Serafini sostiene che la proprietà reale sia ancora nelle mani di Elliott…
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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