3 Luglio 2024

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Dubbi e domande su SuperLega e Champions League: un po’ di chiarezza

during the UEFA Super Cup between Real Madrid and Atletico Madrid at Lillekula Stadium on August 15, 2018 in Tallinn, Estonia.

Dopo l’annuncio arrivato sulla SuperLega il mondo del calcio sta assistendo ad una vera e propria rivoluzione. Per chi ancora non sapesse la sopracitata Lega è stata ufficialmente annunciata da 12 club fondatori in contemporanea con un testo unico e esplicativo in cui vengono spiegate chiaramente le motivazioni ed il funzionamento. Le squadre che parteciperanno a questa competizione saranno AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur.

A distanza di qualche ora la UEFA, molto contrariata da questa decisione, ha annunciato a sua volta un cambiamento importante circa la nuova modalità della Champions League, al via dal 2024, che prevedrà, tra le altre cose, la presenza di più squadre.

Dalle 32 odierne le partecipanti diventano 36, non più suddivise in gironi ma raggruppate in un unico blocco. Le squadre non si sfideranno tutte contro tutte, ma in base ad un sorteggio caratterizzato sempre dalle 4 fasce, per un totale di 10 partite per club (5 in casa e 5 in trasferta). Al termine di tutti gli incontri, le prime 8 classificate passeranno alla fase finale, le ultime 12 saranno eliminate mentre i team classificati dal nono al ventiquattresimo posto giocheranno un playoff andata e ritorno per stabilire chi passerà agli ottavi di finale. Da quel momento in poi, la competizione proseguirà allo stesso modo di oggi.

Con questa modalità, che prevede più match, ci si aspetta di raccogliere maggior denaro, ad esempio, con i diritti televisivi. Per quanto concerne le squadre, arrivare fino in fondo richiederà più impegno e tempo, dal punto che per raggiungere la finale saranno necessarie almeno 17 partite, 4 in più della modalità attuale.

A questo punto la classica domanda che sta girando per il web è “ma chi partecipa alla SuperLega non potrà partecipare alla Champions League?”. Se prima si poteva avere qualche dubbio la risposta la si trova nella ormai evidente guerra (siamo agli inizi delle schermaglie) che sta avvenendo tra UEFA, appunto, ed i 12 club sopra menzionati. Il presidente dell’UEFA, Aleksander Ceferin, oggi ha tuonato: “Non posso che sottolineare come in questo momento la UEFA e il mondo del calcio siano uniti contro la proposta egoistica di pochi club motivati dall’avidità e da nient’altro. Siamo tutti uniti contro questo progetto senza senso. Il mondo del calcio è unito, i governi sono uniti, siamo tutti uniti contro questo progetto senza senso. I calciatori che parteciperanno alla Superlega, come detto nel comunicato della FIFA di gennaio, non disputeranno né il Mondiale né l’Europeo. Non potranno rappresentare le squadre nazionali”.

A livello di Serie A, la Lega Calcio nostrana non si è ancora pronunciata. Oltre al dissenso manifestato da alcuni addetti ai lavori come ad esempio l’AD del Sassuolo Giovanni Carnevali ( “Le squadre che aderiscono a questo progetto hanno una grande responsabilità, rischiano di uccidere un po’ il nostro campionato nazionale. Si prospetta sicuramente qualcosa di non piacevole”) o il presidente della FIGC Gabriele Gravina ( ““Ribadisco il nostro no alla Superlega. Il calcio è dei tifosi. L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta UEFA sulla Champions, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo l’adesione a questo progetto pone gli stessi club fuori dal contesto riconosciuto dalla FIFA.” ), corre voce che qualche club italiano abbia chiesto al Consiglio della Lega l’esclusione da tutte le competizioni per le tre italiane coinvolte nel progetto SuperLega.

Motivazioni e dichiarazioni a parte è evidente che dalla mezzanotte il mondo del calcio ha preso una direzione che porterà sicuramente ad un gran cambiamento, a meno di clamorosi ripensamenti da parte dei prestigiosi club menzionati all’inizio dell’articolo. È evidente che i motivi che hanno spinto i 12 a creare una nuova competizione sono ovviamente di tipo economico. Lo hanno dichiarato e non lo nascondono nel loro comunicato ma è altrettanto chiaro che i motivi del dissenso da parte di UEFA e i dirigenti dei campionati nazionali sono della medesima natura.

Facciamo un esempio? Avrebbe più fascino un quarto di finale di SuperLega tra Real Madrid e Manchester City, o tra Milan e Barcellona, oppure una semifinale di Champions tra Atalanta e Shaktar Donetsk o finale tra il Woverhampton e l’Østersund? Conseguentemente, aldilà del fatto che una banca dalla potenza planetaria come JP Morgan sarà il main sponsor della SuperLega, secondo voi in quale competizione finiranno i maggiori introiti proprio per il fascino (o meno) delle gare in calendario?
Si potrebbe obiettare che club altrettanto importanti come Bayern Monaco, Borussia Dortmund o Paris Saint-Germain hanno ufficialmente dichiarato di non volere partecipare al nuovo progetto ma … si vedrebbero sempre loro in finale? Resisterebbero al fascino dei milioni della SuperLega?
Certo, i 12 fondatori della SuperLega rischiamo di monopolizzare i soldi del calcio europeo ma la UEFA finora ha “goduto” proprio del denaro in arrivo dalle competizioni tra questi club.

A poche ore dall’inizio di questa rivoluzione la situazione ovviamente è un po’ confusa e vedremo se si dipanerà nei prossimi giorni. In ogni caso anche in altri sport, come ad esempio il basket NBA o il football made in USA, il sistema impone franchigie senza retrocessioni. Se questo modello funzionerà di più di quello “meritocratico” adottato finora, solo il tempo ce lo dirà.