Questa mattina il Corriere dello Sport è uscito con un pezzo sul debito che l’Inter, o meglio Steven Zhang, ha nei confronti del fondo americano Oaktree.
Il presidente cinese nerazzurro poco tempo fa ha proposto a Oaktree un rifinanziamento del prestito erogato a suo tempo dal fondo. Tale prestito era di 275 milioni, diventati 350 con gli interessi, e ha scadenza maggio 2024.
L’idea era quella di restituire i 100 milioni, interessi maturati fino alla scadenza, e in cambio allungare la scadenza al 2026 o 2027 per restituire il resto con un tasso di interesse del 16%, ovvero circa altri 45 milioni ogni anno.
Secondo quanto scrive il quotidiano romano però “Il fondo non accetta il piano da 100 milioni con nuove scadenze: l’idea sarebbe quella di prendere il club e venderlo entro un anno”.
Sembra che Zhang sia addirittura disposto a sobbarcarsi un interesse del 20% annuo, ovvero 60 milioni ogni 12 mesi, ma gli americani di Oaktree temono che mantenendo questo modo di fare lo stesso club possa svalutarsi e dunque sarebbe più difficile trovare un investitore che possa pagare quanto richiesto per l’acquisto. Per tale ragione Oaktree vorrebbe intervenire e mettere l’Inter sul mercato.
Stiamo parlando di un club che ha un rosso di più di 800 milioni e per il quale un compratore dovrebbe sborsare più di 1 miliardo.
Un club che fa giochini con le plusvalenze e che se ne frega se ha un bilancio che urla vendetta, spendendo ogni anno cifre importanti per gli ingaggi dei giocatori.
Parlo ad esempio di Thuram o del prossimo Taremi. Tutti parametri zero ai quali vengono dati stipendi molto alti, garantiti appunto dal prestito di Oaktree e dagli introiti di campionato e coppe.
Quest’anno però girerà male, dato che i nerazzurri non sono andati oltre gli ottavi di Champions League e Zhang si era affrettato a chiedere il rifinanziamento del prestito … peccato che gli americani stanno cambiando idea. Anche per il bene del calcio italiano ci si auspica quindi che con un passaggio di quote a favore di Oaktree si intraprenda una strada di sana e solida risalita per l’Inter, che rimane una delle tre piazze più importanti italiane.
Poi abbiamo la notizia data dal Fatto Quotidiano in cui si dice che lo scorso venerdì due dirigenti dell’Inter si sono presentati davanti alla Commissione Anti Mafia … un avvenimento senza precedenti.
Tema all’ordine del giorno alcune dinamiche interne della Curva Nord Milano, ma anche affari e legami di stringente attualità assodati con la ‘ndrangheta, considerata l’amicizia del capo della curva Marco Ferdico con Antonio Bellocco, già condannato per mafia nonché ultima new entry nel direttivo della tifoseria organizzata dell’Inter.
Sul tavolo dell’antimafia, poi, venerdì si sono anche sollevati dubbi sui rapporti fra curva e società, ma anche su tutto quello che ogni domenica ruota attorno alla partita: dalla gestione dei parcheggi, dai paninari ad una onlus.
Ovviamente di tutto ciò la Gazzetta dello Sport non ne fa parola.
Quel giornale che è commercial partner dell’Inter (è nel loro sito web) o anche quel giornale che ha dichiarato che Juan Jesus ha sbagliato tre volte … quello che si è sentito dire “sei solo un neg*o” da Acerbi in campo …
Invece la FIGC pensa bene di andare a fare indagini a Casa Milan, il palazzo dove ha sede quella società con i conti a posto, che ha un progetto di mega-stadio con gestione autonoma (dall’impianto, alle biglietterie, ai ristoranti e le aree food) e che sta insegnando a tutti come risalire la china e provare a impostare un piano di concorrenza con altri grandi club europei.
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