21 Febbraio 2025

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Empoli-Milan 0-2: tre punti nonostante Pairetto

IN-DE-CEN-TE ‼ Sto parlando del gioco del Milan? No! Almeno non del Milan del secondo tempo. Mi riferisco invece, senza mezzi termini, allo scandaloso arbitraggio di Luca Pairetto, che evidentemente non ha ereditato le migliori qualità dal più famoso padre, Pierluigi.

Ha iniziato lasciando i cartellini gialli in tasca, sorvolando su un intervento pericoloso (per la tibia) di Cacace su Kyle Walker. In quell’occasione avrebbe dovuto almeno ammonire, se non addirittura espellere il giocatore. Invece, nella ripresa al 54°, decide di ammonire per la seconda volta ed espellere Fikayo Tomori, convinto di aver preso il pallone, mentre stende Colombo lanciato verso la porta.

Il resto della partita ha visto altri episodi poco brillanti: un fallo su Yunus Musah nei pressi della nostra linea di fondo viene trasformato in rimessa dal fondo invece che in punizione. Per non parlare dell’espulsione di Marinucci tra i toscani, che reagisce con un calcetto nelle parti basse dopo uno screzio con Santiago Gimenéz. Un’ammonizione sarebbe stata sufficiente, ma l’esimio Pairetto, dopo aver consultato il VAR, opta per il rosso.

AIA e FIGC: dovete intervenire. Questa classe arbitrale sta trasformando la Serie A in un campionato che “neanche nei peggiori bar di Caracas”, per citare una famosa pubblicità.

LA PARTITA

Nel primo tempo il Milan fatica a trovare spazi, e dopo un avvio intenso si sgonfia progressivamente, lasciando l’iniziativa all’Empoli, che alza il baricentro e comincia a spingere. Poche emozioni complessivamente, con l’occasione più nitida rappresentata dal palo colpito da Colombo al 33°: un sinistro teso e imprendibile per Maignan, con Hernandez e Fofana poco attenti in copertura.

Nella ripresa Conceição effettua un triplo cambio: fuori Jimenez, Fofana e Abraham, dentro Leao, Pulisic e Gimenez. Togliere Youssouf Fofana dal campo è sempre un rischio, considerata la sua importanza nello scacchiere rossonero, ma la mossa del Mister si rivela ancora una volta azzeccata. Forse dovremmo avere più fiducia nel nostro tecnico, anche se in passato siamo stati scottati.

Una volta ritrovata la parità numerica dopo l’espulsione di Marinucci, il Milan riprende a spingere e trova il gol al 68° con Rafael Leão, che insacca di testa su un cross morbido e preciso dalla destra di Chris Pulisic.

Passano solo otto minuti e arriva il raddoppio: lancio lungo di Mike Maignan, Pulisic controlla e serve Santiago Gimenéz, che salta Goglichidze con un dribbling secco e infila il portiere con un sinistro vincente. Un gol da vero centravanti.

João Felix, un po’ sottotono, si divora il tris all’82°: a tu per tu con Vasquez tenta lo scavetto, come in Coppa Italia qualche giorno fa, ma questa volta fallisce.

Il Milan porta a casa tre punti preziosi, grazie a un secondo tempo decisamente diverso dalla prima frazione di gioco, caratterizzato da ritmi più alti e dall’ingresso del potenziale offensivo inizialmente lasciato in panchina, in vista del Feyenoord.

LA CHIAVE DELLA PARTITA

La squadra deve capire che il possesso palla è importante, ma la staticità — marchio di fabbrica del Milan di questa stagione — e il rallentamento del gioco favoriscono gli avversari, che puntano sulla densità in campo. I rossoneri devono sviluppare un gioco più veloce, fatto di passaggi precisi e semplici, evitando i preziosismi come i colpi di tacco — vero, Felix? — e mantenendo la squadra alta.

PRESTAZIONI INDIVIDUALI

Spendere belle parole per Tijjani Reijnders sembra ormai superfluo: ha creato gioco, dettato passaggi preziosi e dialogato con efficacia con i compagni in attacco. Ottima anche la prova dei suoi compagni di reparto, Fofana e Musah, con quest’ultimo che ha disputato la sua decima o undicesima partita consecutiva, confermando la fiducia di Conceição.

Passando alla difesa, Pavlovic ha offerto un’altra prestazione solida, Tomori un po’ meno, mentre Theo si è mantenuto nella norma. Ma il vero piacere è stato ammirare Kyle Walker: sicuro, impeccabile nei recuperi e fondamentale nel guidare i compagni più giovani. Alla faccia di chi si lamenta dei suoi 34 anni!

LA MENTALITÀ DI CONCEIÇÃO

Chiudo con una citazione di Paolo Condò, giornalista e commentatore di Sky Sport, che ha ben evidenziato il carattere forte del nostro allenatore:

“Conceição ha mantenuto per dieci minuti, tra un’espulsione e l’altra, quattro attaccanti in campo nonostante l’uomo in meno. Ha fatto capire: siamo il Milan e a Empoli o vinciamo o vinciamo. Non ci sono alternative. E ha vinto.”

Sono felice che sia lui a sedere sulla nostra panchina.


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