1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Ennesima protesta NIMBY contro la costruzione del nuovo stadio

L’Editoriale del Direttore

Sto tentando di farmi un’idea più precisa possibile del perché un quartiere, un isolato della città o come altro vogliamo chiamarlo sia contrario alla costruzione di uno stadio moderno, funzionale, con annesso palazzetto dello sport, centro direzionale del Milan e parco verde. L’ennesima dimostrazione della politica NIMBY (dall’inglese “Not In My Back Yard” , cioè “non nel mio cortile” … spesso applicata a prescindere, senza avere la minima informazione della cosa contro cui si protesta).

Per farla breve: 

  • Milan ed Inter vogliono abbattere San Siro e costruire lo stadio a poche centinaia di metri di distanza.
    Proteste su proteste, referendum, incontri coi cittadini, opposizioni in municipio anche nella stessa corrente politica del Sindaco.
    Tutto naufraga. Cittadini soddisfatti.
    Il Milan vuole costruire altrove (l’Inter anche ma non si è ancora mossa perché non ha nemmeno gli occhi per piangere e i soldi per riscattare Bellanova dal Cagliari, figuriamoci per uno stadio).
    San Siro rimane sul gobbo al Comune che dovrà mantenerlo e non incasserà più i soldi dell’affitto delle due squadre.
    Si preannuncia quindi una stangata sulle tasse ai milanesi. Le pagheranno tutti, anche quelli che vivono a sud di Milano e quelli ai quali dello stadio non gliene frega niente.
    E si preannuncia anche una stagione di concerti rock e pop, alla faccia dell’usuale inquinamento automobilistico al quale si aggiungerà ora anche quello acustico.
    Il calcio non ci sarà più e quindi non ci si farà più problemi a fare anche due concerti a settimana … chi se ne frega del prato.
  • il Milan vuole andare a La Maura. Un area abbandonata dalla proprietaria Snaitech, a distanza di 1 km circa da San Siro, che veniva utilizzata come ippodromo. Quindi un’area privata già con permesso ad uso sportivo.
    Gli abitanti del quartiere, aizzati dall’ala ambientalista della maggioranza in Comune, protestano realizzando una catena umana intorno all’area. Anche in questo caso il progetto prevedeva lo stadio da 70.000 posti, gli uffici di Casa Milan ed un parco verde.
    Niente da fare. Il Milan rinuncia, i cittadini si dicono soddisfatti di vedere crescere le erbacce nell’ex-ippodromo
  • il Milan valuta ora San Donato Milanese. Un manipolo di cittadini (c’è chi dice “semplici cittadini” e chi invece aiutati da forze politiche avverse a quelle comunali – Verdi più altre forze politiche) protesta al grido “No al nuovo stadio, ci meritiamo di respirare” …
    L’area offerta al Milan è quella denominata “S.Francesco”, incastonata tra la Tangenziale Est e l’Autostrada A1.
    Si è calcolato per difetto che il transito giornaliero di automobili sullo svincolo della A1 e nelle tre tangenziali di Milano sia circa di 170.000 … ripeto, giornaliero … ma secondo me è molto “per difetto”.
    Chi, come me, ha avuto la sfortuna di essere imbottigliato sulla Tangenziale Est o la Ovest di Milan sa di cosa sto parlando.
    Quella che vedete nell’immagine è una foto scattata dall’Area S.Francesco, rivolgendosi verso San Donato Milanese.
    Come vedete la foto non ritrae un parco e nemmeno quartieri residenziali di villette a schiera con giardini ben curati, scuole ed altri parchi.
    Quelli che vedete in lontananza sono centri direzionali di uffici nell’area denominata Metanopoli.
    Più a sinistra c’è l’hotel Crowne Plaza (4 palazzi da 14 piani ciascuna) e dietro ci sono gli uffici della ENI.
    Dietro questi palazzi direzionali ce ne sono altri e ancora più dietro ci sono i palazzoni anni ’60 del quartiere “Metanopoli”.
    Sparsi, a destra e a sinistra, uffici ancora di ENI e di SNAM e tutte intorno un sacco di aziende di tutti i tipi.
    Poi, a 10 minuti di automobile c’è l’aeroporto di Milano Linate: la Assoaeroporti dice, sul suo sito web, che ad Aprile 2023 Linate ha mosso 9.098 aerei (+ 9,9% rispetto al 2022) per un totale di 774.681 passeggeri. 
    Per fare un conto spicciolo quindi in un anno si parla di circa 27.000 aeromobili con 2-2,5 milioni di passeggeri.
    L’aeroporto, quel posto dove decollano ed atterrano i mezzi di trasporto più inquinanti del pianeta.

Fatta tutta questa bella fotografia, pare che i punti contestati dal centinaio di abitanti di San Donato siano stati:

  • stravolgimento dell’intero sistema della mobilità cittadina e sovralocale;
  • congestione da traffico e inquinamento;
  • enorme consumo di suolo;
  • ricorrenti problemi di ordine pubblico e di sicurezza per gli abitanti
  • Partiamo dall’ultimo punto: gli “abitanti” sarebbero separati dall’area San Francesco da un’autostrada, una tangenziale e due schiere di palazzi direzionali … poi arrivano i primi condomini.
  • Enorme consumo di suolo: il suolo in questione è incolto e incastrato, come dicevo, tra autostrada e tangenziale. Oltretutto è privato e già autorizzato ad uso sportivo. Non si consumerebbe nulla alla cittadinanza.
  • Congestione da traffico ed inquinamento: penso che stiano scherzando … non trovate anche voi?
  • Stravolgimento della mobilità: come dicevo (ancora una volta) lo stadio sarebbe raggiungibile dall’autostrada A1, dalla Tangenziale Est e dalla ferrovia che scorre lungo la tangenziale. Inoltre la metropolitana M3 (linea gialla) di Milano dista circa 1km da quell’area e sarebbe possibile organizzare navette.

L’ex-area Falck di Sesto San Giovanni al momento rimane in stand-by perché potrebbero esserci problemi di bonifica del terreno.
In ogni caso il Milan non si fermerà e sta valutando anche altre opzioni perché ritiene lo stadio un progetto di primaria importanza per la crescita economica della società. La questione quindi dovrà essere risolta entro pochi mesi, per partire il prima possibile con il progetto.
Contenti gli abitanti di San Siro con i loro concerti rock settimanali (chi è stato come me a tanti concerti rock, si ricorda come viene lasciato il posto nel quale si è svolto l’evento…), quelli de La Maura con le erbacce (in attesa che Snaitech venderà comunque non si sa a chi…) e quelli di San Donato con il loro inquinamento.
Chi invece vedrà sorgere lo stadio con annessi e connessi nel proprio quartiere, potrà avere la sua zona riqualificata (dallo stadio stesso e dalle infrastrutture che si creeranno per poterlo raggiungere) , posti di lavoro (dati dallo stadio stesso e dalla ristorazione).

Per concludere: a 2 km dalla città di Arese qualche anno fa, abbattendo capannoni della ex-Alfa Romeo, hanno costruito “Il Centro” cioè quello che tuttora è considerato il più grande centro commerciale d’Italia.
92.000 mq con 200 negozi e 30 punti di ristorazione. La coda di automobili nei weekend proveniente da qualsiasi latitudine (persino dalla non lontana Svizzera) è una cosa mostruosa.
Stanno per ultimare, incastrato tra cascina Merlata e Pero (attaccati entrambi al confine con Milano) un centro commerciale che sarà ancora più grande. Distanza con quello di Arese circa 5 km.
Qui nessuno ha detto nulla ….


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