1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Era meglio il mercato di Maldini e Massara? Non proprio e comunque non era tutta roba loro

Oggi, ai primi di dicembre, il Milan è 3° in classifica e se qualche pianeta si allinea potremmo anche continuare il cammino in Champions … lo sapremo presto.

La scorsa stagione, alla 13ª giornata, il Milan era 2° dietro il Napoli, nel 2021/22 era ancora 2° sempre dietro il Napoli, nel 2020/21 era 1° e l’Inter tallonava ad un punto mentre nel 2019/20 era 14° grazie al disastro del “maestro” Giampaolo. Proprio nel 2019 arrivò a sostituirlo Stefano Pioli che condusse i rossoneri al 6° posto, accedendo all’Europa League, chiudendo il campionato con 19 vittorie, 9 pareggi e 10 sconfitte e con Ante Rebic capocannoniere con 11 reti segnate.

Diciamo quindi che da quando c’è Stefano Pioli sulla panchina il Milan ha cominciato a stare in pianta stabile nelle zone alte della classifica. Nel 2020/21 chiuse 2°, nel 2021/22 arrivò lo Scudetto e nel 2022/23 si piazzò 4° anche grazie alla penalizzazione di 10 punti comminata alla Juventus. Anche per quest’anno quindi le premesse per chiudere un buon anno ci sono e la rosa che Furlani e Moncada hanno messo a disposizione del coach rossonero, con il suo consenso e secondo le sue richieste, è di livello alto. Alti e bassi finora ma non vi è dubbio che le qualità tecniche della rosa di Pioli si siano innalzate.

Dato però che il tifoso rossonero medio è abituato a criticare per abitudine e secondo stereotipi, tende a pensare che i nuovi giocatori di questa stagione non siano stati grandi acquisti. Un’obiezione che viene mossa non tanto perché va ad analizzare le prestazioni del singolo giocatore in termini di rendimento comparando con minutaggio, infortuni, goal, assist ecc ma solo perché sono stati acquistati da un manager che prima non ha mai fatto calciomercato ed un altro che “guarda gli algoritmi”. Pertanto, per la serie “quando c’era lui, sì che si faceva un buon mercato”, mi sono preso la briga di analizzare il mercato in entrata fatto dalla coppia Maldini & Massara durante il loro periodo al Milan come direttore tecnico e direttore sportivo.

Nello schema che vedete qui sotto (consiglio allargare l’immagine) c’è tutto il mercato in entrata dall’estate del 2019 (quando Maldini decise di mettere Giampaolo in panchina) al gennaio 2023 (anno in cui entrambi vennero licenziati).

Cominciamo col dire che le 8 sessioni di mercato, sia estive che invernali, al Milan in uscita sono costate in totale 317 milioni e 365mila euro, con la punta del 1° anno (156 milioni e 900mila), la più bassa nel 2° anno (con 39 milioni e 385mila euro … praticamente tanto quanto il solo Lucas Paqueta l’anno precedente) concludendo con il 4° anno dove il 83% del budget di mercato fu stato investito nel solo Charles De Ketelaere fortemente voluto da Maldini.

In rosso sono i giocatori che ancora oggi sono nella rosa rossonera, mentre l’ultima colonna riporta con una X quei giocatori che Geoffrey Moncada segnalò al duo M&M, i quali poi li fecero arrivare. Già, perché “Il Signore degli Algoritmi” era già al Milan dal 2019….

È interessante notare che dei 36 acquisti totali di M&M, 14 sono stati indicati da Moncada (cioè il 38%) e che 10 dei 13 giocatori ancora attualmente in rosa (cioè il 77%) sono stati indicati dal manager francese. Nomi che molto spesso il tifoso rossonero medio pensa siano stati scovati da Maldini o da Massara ma che invece arrivano da Moncada.

Guardate dove c’è la X: si va da Theo Hernandez, a Ismael Bennacer proseguendo con Pierre Kalulu, Simon Kjaer, Brahim Diaz, Rafael Leao, Olivier Giroud, Alexis Saelemaekers, Mike Maignan, Fikayo Tomori ed altri ancora … tutti scovati da Moncada, i suoi scout … e dagli “algoritmi”.

L’algoritmo, come semplicisticamente viene chiamata l’enorme banca dati di Zelus Analytics, serve soprattutto a scremare un certo numero di profili (di solito una cinquina) nei ruoli dove la società intende muoversi sul mercato.

Il cervello artificiale, che i soliti “so tutto io” del web dicono aver sostituito il duo Maldini-Massara, consente di individuare elementi che hanno caratteristiche interessanti ai fini della campagna acquisti ma che magari giocano in squadre di seconda fascia o in campionati minori. Un’operazione di supporto e nulla più. Tutto molto semplice e tutto molto comprensibile. La scelta finale è sempre “umana”, cosa che infatti è accaduta nell’ultimo mercato dive Moncada ha proposto in base alle richieste dell’allenatore e quest’ultimo ha approvato. All’inizio di questo flusso, per arrivare alla famosa “cinquina” da proporre a Pioli, c’è un interscambio di lavoro tra chi maneggia i dati e chi va sul campo a visionare in giocatori , i famosi “scout”. Infatti questo processo va in entrambi i sensi: gli scout osservano e segnalano il giocatore ai data analyst oppure sono questi ultimi che segnalano agli scout per dire di andare a visionare il calciatore.

Una combinazione che fa ottimamente il proprio lavoro, quella tra i data analyst e gli scout, per portare avanti il mercato senza uscire dai parametri di auto sostenibilità imposti dalla proprietà. Non è detto infatti che essere fedeli al proverbio “chi più spende meglio spende” sia sempre la linea da seguire. Vediamo nella tabella che i giocatori per cui sono stati spesi più milioni, sono quelli che poi hanno fallito e cioè Paqueta, Piatek e De Ketelaere costati in totale 110 milioni cioè il 35% del mercato totale di Maldini e Massara. Tre giocatori non segnalati dal reparto di Moncada.

Continuiamo quindi a guardare con fiducia ai prossimi mercati di Moncada e Furlani, che grazie al player trading (80 milioni per Tonali) ed un budget disponibile pari a quello delle annate precedenti (70 milioni circa) sono stati capaci di arricchire la rosa con Loftus-Cheek, Pulisic, Chukwueze, Romero, Reijnders, Musah, Jovic, Pellegrino, Okafor e Sportiello.