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Questo è il Milan visto a Rotterdam
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L’ho detto o non l’ho detto due giorni fa in un articolo intitolato “Fantastici Quattro? Calma, gente…” ? ?
La stampa esagera con titoli e articoli. Sono bastate un paio di buone partite contro Roma ed Empoli per iniziare a martellare sul concetto dei Fantastici Quattro, eroi della Marvel, o dei Fab Four, richiamando i Beatles, riferendosi alla coesistenza in campo di Pulisic, Leão, João Félix e Giménez. In quel post avvertivo che bisognava contenere gli entusiasmi perché era troppo presto per certi paragoni… e infatti non sbagliavo.
Un brutto, anzi bruttissimo Milan perde a Rotterdam contro un Feyenoord la cui unica vera qualità è stata tirare due volte in porta e scendere in campo con voglia, determinazione e fame di vittoria. Questo ha messo in evidenza alcuni aspetti che i nostri rossoneri, ancora oggi, 12 febbraio, non hanno mai mostrato: aggressività, pressione sull’avversario, capacità di recuperare palla e ripartire.
Paixão porta in vantaggio gli olandesi con un tiro che Maignan non trattiene, deviandolo nella propria porta. Il Feyenoord effettua un altro tiro nello specchio, poi nient’altro. Il Milan, invece, tira il triplo, ma solo a livello statistico: nessuna conclusione impensierisce davvero Wellenreuther. Un’agonia assoluta.
Il Milan è una squadra lenta nel pensiero e, quando prova ad accelerare la manovra, lo fa in modo impreciso e senza intesa tra i giocatori.
Inoltre – ed è un difetto storico – non pressa l’avversario e fatica tremendamente nei contrasti.
Su questi due aspetti, forse, possiamo dire che sia la peggior squadra d’Europa.
Mettere in campo i Fantastici Quattro, che giocano tra loro in maniera imprecisa e, soprattutto, senza pressing, significa concedere agli avversari la possibilità di ripartire con troppa facilità. Alla prima transizione, infatti, questi si trovano davanti solo due centrocampisti (nessuno con compiti di regia, vista la presenza di un trequartista) e, una volta saltati loro, mettono in crisi la nostra difesa. Per fortuna, San Pavlović ha evitato un passivo peggiore…
Atteggiamento remissivo, poca grinta nei contrasti, manovra lenta e caratterizzata da una miriade di retropassaggi. Un contrasto netto con i padroni di casa, aggressivi, determinati e lucidi nel proporre un gioco semplice ma estremamente efficace. I nostri, invece, pensano… pensano… e più sono lenti, più favoriscono il gioco degli avversari. Quando poi finalmente decidono, spesso prendono la scelta sbagliata.
Non ci siamo. Non ci siamo proprio. La qualità dei singoli ha innalzato il tasso tecnico della squadra, ma puoi anche mettere in campo Vinícius, Messi, Rodri e Mbappé… se poi il gioco non è semplice, veloce, organizzato, con pressing e intensità, tutto diventa inutile.
Sabato c’è il Verona, martedì il ritorno col Feyenoord in casa. Avranno imparato la lezione o dovremo continuare a soffrire così fino a fine stagione?
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Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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