Non so quale sia la fonte utilizzata dall’autore dell’articolo pubblicato oggi dal portale DailyMilan. Si dice che Zlatan Ibrahimovic stia perdendo la pazienza e che pretenda da Paulo Fonseca dei risultati. Si dice che con il trittico Venezia/Liverpool/Inter l’allenatore portoghese si giochi il suo futuro.
Il mio pensiero è questo: a quanto pare Ibrahimovic è la persona che ha scelto Fonseca come allenatore rossonero e sembra che lo abbia scelto per due qualità precise e cioè il saper valorizzare i giovani e il saper disporre in campo le sue squadre con bel gioco con riduzione di goal subiti.
Aldilà del pensiero personale che ognuno di noi può avere su Fonseca, diciamo pure però che il Mister finora non è stato messo nelle migliori condizioni per far lavorare la squadra. Non si può pretendere di avere risultati quando fornisci al tuo allenatore una squadra completa solo a metà all’inizio del campionato, fornisci giocatori nuovi a campionato ampiamente iniziato e pretendi che questi sappiano come vuole giocare il Mister, come vuole che si allenino e che imparino determinati concetti di gioco, che normalmente si impartiscono in tutta la pre-season ( serve a questo … ), in una o due giornate di campionato … mentre ovviamente la squadra deve anche fare punti!
Se Ibrahimovic, che sente il fiato sul collo di Gerry Cardinale dato che il manager americano gli ha concesso di guidare tutta la baracca, ora è spazientito e si sente sotto osservazione deve solo recitare un po’ di mea culpa.
Il famoso GLI (Gruppo di Lavoro Integrato) composto dallo svedese, da Furlani e da Moncada vede infatti Ibrahimovic come il responsabile principale e come la “faccia” del Milan verso l’esterno. È Ibra che ha scelto Fonseca, è lui che sceglie i giocatori insieme a Moncada mentre è Furlani che deve poi portarli a casa tramite le trattative. Furlani al quale nella scorsa stagione è stato chiesto di svolgere un ruolo che nella sua carriera non ha mai svolto … e lo fa da Amministratore Delegato, stando c’è attento ai costi … un diktat che Red Bird gli impone.
E se Furlani deve sottostare a certe richieste da parte di Cardinale e Gerry non capisce che se si vogliono ottenere risultati l’allenatore deve svolgere la pre-season con almeno il 90% della squadra al completo, dovrebbe essere il Senior Advisor di Red Bird (cioè il consigliere) Ibrahimovic il più adatto a spiegarglielo … altrimenti i risultati non arrivano, i soldini non entrano, ecc ecc …
Sorge quindi il dubbio che Ibrahimovic abbia un contratto per il quale deve fare il gioco della proprietà e si atteggi invece a quello che gli importa del Milan? Calma, ragazzi … stiamo parlando di una proprietà che nel giro di un anno e mezzo scarso ha portato il bilancio in attivo e che ha speso 100 milioni la scorsa stagione e 75 in questa per il mercato. Ha tutto l’interesse a far crescere il Milan perché, non dimentichiamolo, lo scopo finale è quello di rivendere una società florida nelle casse e con uno stadio di proprietà (mi attengo a ciò che è ufficiale … non alle voci che circolano da ieri). Quello che la proprietà non capisce, per cultura differente e perché alla fine il Milan è solo un asset dell’azienda, è che bisogna utilizzare alcuni accorgimenti.
Quali?
Il ruolo del Direttore Sportivo deve essere svolto da un Direttore Sportivo. Formalmente non manca un Direttore Sportivo al Milan se si pensa all’uomo in grado di scovare giocatori e trattare per portarli a casa. Questi due compiti sono svolti da Moncada e Furlani. Non manca un Direttore Sportivo se nei pensa ad un uomo di fama e caratura internazionale che possa convincere un giocatore a venire al Milan con una telefonata. Questo compito lo può svolgere Ibrahimovic.
Manca invece un Direttore Sportivo se pensiamo ad un uomo che conosca le dinamiche del “mercato interno”, che conosca i suoi alter ego nelle altre squadre, che abbia scaltrezza in determinate situazioni o ambienti e che sappia dire alla proprietà che se un nuovo allenatore deve affrontare le prime tre giornate di campionato con una squadra che non ha ancora avuto il tempo di assimilare certi concetti, difficilmente potrà fare bene nelle successive tre specialmente dopo una stramaledetta sosta per la Nations League. Ergo si deve avere un margine di tolleranza concesso dalla proprietà per concludere velocemente certe trattative.
Sentire Ibrahimovic dichiarare “Cardinale mi aveva concesso di spendere di più ma io ho rifiutato perché sono convinto che si può spendere meno” (o qualcosa di simile) e decantare il calciomercato rossonero come le giornate della Creazione da parte di Dio, significa che lo svedese vuole dimostrare (ancora una volta) di essere un fenomeno ma invece dimostra solo di avere un ego importante che non sta facendo del bene al Milan.
Mi auguro che il suo modo di agire faccia parte di un piano ben studiato e che nel giro di poco si torni a vedere un Milan che possa risalire la corrente e sorprenderci … altrimenti il buon Zlatan ha fatto i conti senza l’oste.
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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