Forbes (per chi non la conoscesse forse la più prestigiosa rivista di economia, finanza, tecnologia e marketing) ha intervistato Giorgio Furlani ( membro del CdA di AC Milan).
Il titolo del video è “Come il management di Elliott ha trasformato il Milan da un relitto finanziario a un club da un miliardo di dollari”.
Consiglio la visione e l’ascolto (qui il link) a tutti coloro che masticano l’inglese abbastanza bene. In ogni caso essere intervistati da Forbes è una cosa che non capita a tutte le società.
Questo già di per sé sarebbe abbastanza per far capire le ragioni per le quali il Milan ha adottato più o meno tre anni fa una linea “virtuosa” e costruito un progetto ben preciso che ha permesso letteralmente di risorgere dalle ceneri e ritornare ad essere vincente nel giro di così poco tempo.
Circa tre anni fa la nuova proprietà dettava una linea di condotta proponendo un tetto agli stipendi e rinunciava quindi a trattenere a tutti i costi i famosi “parametri zero” pur di non uscire dal sentiero tracciato. Nello stesso momento costruiva una squadra fatta di giovani talenti, molti dei quali per la massa dei tifosi rossoneri erano sconosciuti, mettendoli insieme a tre/quattro “grandi vecchi”. Questo amalgama è stato criticato sia per i giovani senza esperienza che per i vecchi, giudicati “bolliti” o “scarti”. Ciliegina sulla torta a guidare il gruppo era stato confermato Stefano Pioli, da molti addetti ai lavori considerato un “normalizzatore” e pertanto tutto tranne che uomo vincente.
Il tutto mentre Elliott Management immetteva nella società la bellezza di 750 milioni di euro per ripianare il “buco finanziario” lasciato in eredità dalle due precedenti gestioni, oltre a ulteriormente rimodernare i centri sportivi Milanello e Vismara.
Tale progetto prevedeva, e continua ad essere portato avanti pur con tutte le difficoltà relative al Comune di Milano e l’opinione della cittadinanza che vive nell’area, la costruzione di un nuovo impianto sportivo (stadio) che generasse molti più profitti di San Siro e permettesse un maggior introito di denaro nelle casse.
Tutto ciò per dire cosa?
Che parecchi tifosi che nel corso di questi tre anni hanno criticato il progetto di Elliott, dovrebbero riconoscere che la società AC Milan aveva (e ha tuttora) ragione di agire in un certo modo data l’evidenza dei fatti.
La medesima cosa dovrebbe fare la maggioranza della stampa sportiva e quella che si occupa di finanza sportiva.
Un esempio che vale per tutti?
Il tweet fatto nell’ottobre 2019 da Marco Bellinazzo, che pur dovrebbe intendersene di queste cose dato che è giornalista del Sole24Ore e docente alla scuola di management sportivo della stessa casa editrice. Nel suo tweet giudicava sulla “strada giusta” Juventus ed Inter mentre il Milan era in declino, secondo la sua opinione.
Ottobre 2019 …solo 2 anni e 8 mesi fa.
Peccato che la Juventus ha comprato e “sonoramente” mantenuto giocatori come Cristiano Ronaldo e sopravvive ancora oggi grazie alle continue immissioni di denaro da parte di Exor (finanziaria con sede in Olanda di proprietà della famiglia Agnelli). L’Inter invece nel campionato di due anni fa ha dovuto vendere due pezzi pregiati come Hakimi e Lukaku per potere affrontare il campionato 2021/22 e lo stesso dovrà fare nel prossimo calciomercato per potere evitare la bancarotta , dato che ha quasi un miliardo di euro di debiti essendo Suning impossibilitato ad immettere denaro per regole imposte dal governo cinese.
Il Milan nel frattempo ha praticamente azzerato il debito e si appresta a giocare nella prossima Champions League con il titolo di Campione d’Italia.
Ma in quali altri modi il Milan è riuscito a recuperare soldi per azzerare il debito, oltre a quelli descritti finora?
Ivan Gazidis e la sua squadra hanno puntato ad allargare il numero degli sponsor (ne ha ben 29, più di tutte le altre squadre di Serie A), ha costruito ex-novo una società di comunicazione (The Studios) per la diffusione del brand in ogni modo e luogo. Il Milan nel mondo può contare su 550 milioni di fans: nell’immagine sotto potete vedere le varie percentuali di fans rossoneri rispetto alla popolazione di ogni area.
Il brand del Milan, già conosciuto precedentemente per aver avuto un trentennale ciclo vincente con ben 7 Champions vinte, è stato così soggetto ad un “revamp” in cui ha avuto risonanza in ogni posto del mondo dove ci siano fans rossoneri. Lo scorso anno il logo Milan si è visto nel film “Il Principe cerca figlio” con Eddie Murphy, seguito del precedente “Il Principe cerca moglie”. Nel novembre 2020 il Milan strinse una partnership con Roc Nation, azienda leader dell’intrattenimento globale, per un evento musicale globale chiamato “From Milan with Love” che puntava al sostegno dei giovani talenti musicali, richiamando così la linea di condotta di ricerca di giovani talenti del calcio. Un progetto vincente del marketing di AC Milan che diede visibilità immediata (e quindi generando vendita di merchandising).
L’ultima è l’apertura di un flagship store all’interno di TMall, la più grande piattaforma per la vendita al dettaglio online del mercato cinese, parte del gruppo Alibaba, dove proporrà un’esclusiva collezione di abbigliamento mono-branded. Il 53% della popolazione APAC (Asia Pacifico) è fan rossonera.
Concludendo: in questo ultimo mese si è parlato di una cessione della società al fondo del Bahrein InvestCorp mentre ora sembrerebbe che l’offerta di un altro fondo, l’americano Red Bird, sia migliore. Si parla di circa 1.3 miliardi.
Lo vogliamo dire che da Elliott in giù, al Milan hanno lavorato molto bene?
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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