21 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Gerry Cardinale: “I club di calcio posseggono un enorme potenziale da sbloccare per realizzare il loro vero valore”

Una bella e davvero interessante intervista a Gerry Cardinale ci svela molte cose che non sapevamo e come lui vede il Milan del prossimo futuro

In una bella intervista sul supplemento Sette del Corriere della Sera ad opera di Arianna Ravelli e Venanzio Postiglione, Gerry Cardinale rivela dettagli a noi finora sconosciuti sia del passato ma soprattutto spiega come ha intenzione di trasformare il Milan (ma lui spera anche il calcio) nel prossimo futuro.

Non vogliamo riportare per intero l’intervista (ve ne abbiamo fornito il link nel paragrafo precedente) ma fare dei ragionamenti stralciando alcuni pensieri del manager americano. In particolare vogliamo soffermarci su quanto ha in mente per l’AC Milan e per il futuro, lasciano a voi scoprire il Gerry Cardinale uomo, il suo passato (sia in famiglia che nel lavoro) ed il suo pensiero su uomini che che hanno fatto grande il Milan.

In un passaggio Cardinale dichiara: “I club di calcio sono pezzi di proprietà intellettuale che hanno il legittimo diritto di essere monetizzati. Sono creatori di contenuti e come tali ne detengono la proprietà intellettuale: è un enorme potenziale da sbloccare per realizzare il loro vero valore. Ho cominciato più di 20 anni fa, quando lo sport era considerato un hobby per ricchi. Con George Steinbrenner dei New York Yankees abbiamo creato da zero lo Yes Network, oggi la rete sportiva regionale n.1 in America. La cosa che mi piace della proprietà intellettuale è che è resiliente, supera crisi finanziarie e pandemie, ma richiede un costante lavoro. La tecnologia continua a cambiare e i fan vogliono sempre più “consumare” i contenuti in modo diverso: via cavo, in streaming, attraverso i social. Non basta presentarsi con i soldi e comprare: oggi i soldi li hanno tutti, bisogna avere idee innovative e un piano“.

Una visione che nel mondo del calcio italiano è completamente nuova. Infatti più avanti nell’intervista Cardinale si lamenta dell’immobilismo della Serie A: “Farò di tutto per avere un club vincente, ma come partner della serie A dobbiamo augurarci pari impegno per ridurre il gap di tutto il campionato con la Premier. Per riuscirci bisogna cambiare. Io credo di poter contribuire, ho 30 anni di esperienza, ho lavorato coi migliori. I partner di aziende nel nostro portafoglio sono Apple, Amazon, Paramount, Disney, Espn, Fox, ho trovato strade innovative per massimizzare il valore del prodotto. Sono deluso che la serie A non ne abbia tenuto conto. Io ho dato la disponibilità a condividere le mie esperienze, ma nessuno sembra ritenerle rilevanti“.

Vogliamo concludere con un passaggio sul nuovo stadio del Milan. Alla domanda se il nuovo impianto rossonero sarà costruito a San Donato Milanese, Cardinale risponde: “I presupposti sono incoraggianti. Con il benestare del Comune di San Donato e della Regione, che ringraziamo, abbiamo già svolto diverse sessioni molto produttive. La nostra proposta è supportata da un volume imponente di relazioni tecniche: sarà uno stadio all’avanguardia, a 10 minuti di metro dal Duomo, porteremo eventi dal vivo, artisti di fama mondiale suoneranno lì. Un’opportunità mancata per Milano, con nostro forte rammarico, perché ho maturato grande stima per il sindaco Sala. Sono deluso soprattutto perché ci sono state alcune minoranze pregiudizialmente contrarie, che hanno sbarrato la strada anche al progetto a La Maura. Sarebbe stato l’impianto sportivo più verde al mondo, con l’85% dedicato al verde e solo il 15% di area cementificata“.

L’intervista, lo ripetiamo, è bella e davvero interessante da leggere. Già solo questi tre passaggi, in ogni caso, ci fanno capire chi è il proprietario dell’AC Milan, cosa ha in mente Gerry Cardinale e cosa può portare al Milan ma anche al calcio in Italia. Cardinale, forte di una lunga esperienza nel campo dello sport business, vede il Milan non solo come una normale squadra di calcio ma come un “creatore di contenuti”. Ciò che “crea e produce” durante una partita ha un potenziale che deve essere sfruttato e monetizzato.

Ecco perché, sempre nell’intervista, dichiara di volere un Milan forte, veloce e fisico al pari di altre squadre europee e di volerlo portare ad essere il numero uno in Europa. Semplicemente perché se la squadra crea “contenuti interessanti e vincenti” , tali contenuti possono essere monetizzati a grandi cifre e con il denaro ricavato si ritorna ad investire ancora sulla squadra, facendo aumentare sempre di più un circolo virtuoso. Ecco perché, ma ormai dovrebbe essere cosa assai risaputa, Red Bird vuole uno stadio di proprietà. Non solo perché genera introiti dalle partite, dalle visite guidate, dai ristoranti e bar di proprietà all’interno della struttura ma anche perché può essere sfruttato per eventi e concerti (“sarà uno stadio all’avanguardia, a 10 minuti di metro dal Duomo, porteremo eventi dal vivo, artisti di fama mondiale suoneranno lì“).

Una visione quindi, come abbiamo detto poc’anzi, che è assolutamente nuova per un calcio italiano che è immobile e arranca rispetto ad altre leghe di calcio in Europa, specialmente la Premier League. Va detto inoltre che abbiamo assistito negli ultimi due mesi all’esplosione della “Saudi Pro League” e del suo enorme potere economico. Su questa lega Cardinale si è espresso in questi termini: “Se come sembra, vogliono entrare nell’ecosistema dello sport mondiale e migliorarlo, portare nuove idee, penso che sia positivo” aggiungendo però che tutti sono capaci di investire soldi nello sport ma che è il cambiamento e l’aggiornamento continuo che ti permette di stare al passo con i tempi.


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