1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Gli assetti tattici del nuovo centrocampo rossonero

Analizziamo come cambia il reparto centrale del Milan e come agirà

Qualche giorno fa Stefano Pioli nella sua conferenza stampa pre-raduno del 10 luglio aveva dichiarato: “Mi sento l’architetto di una casa dove la struttura è solida, ma qualche zona va rimessa a nuovo e rivisitata. Cerchiamo giocatori di qualità e intelligenza, con cui puoi provare anche cose nuove dal punto di vista tattico”. Infatti mentre la difesa non è cambiata (in attesa magari di qualche rinforzo per le posizioni di terzino sia a destra che a sinistra) e l’attacco vede delle novità con Christian Pulisic, in attesa dei due nomi nuovi per le posizioni di esterno destro e centravanti, è proprio a centrocampo che le cose per i rossoneri sono cambiate radicalmente.

Con gli arrivi di Ruben Loftus-Cheek, Tijjani Reijnders e probabilmente Yunus Musah, la zona centrale del Milan si arricchisce di qualità e di esperienza internazionale (utile in Champions League dove di solito i “giri del motore” aumentano) ma soprattutto di muscoli. Nella stagione passata sull’intelligenza tattica di Sandro Tonali e Ismael Bennacer non c’era assolutamente da discutere così come sul cuore messo in campo ma la mediana a due composta da due giocatori sì aggressivi al punto giusto ma non sufficientemente strutturati dal punto di vista fisico, ha fatto in modo che il Milan soffrisse parecchio in quella zona nevralgica del campo. L’esempio delle due semifinali di Champions League con l’Inter è abbastanza esplicativo.

Dunque, in attesa del ritorno in campo del “geometra” Bennacer, i tre sopra menzionati in aggiunta ai jolly Tommaso Pobega e Rade Krunic comportano un centrocampo molto differente rispetto al passato. Ma differente in che senso?

Innanzitutto, secondo quanto la logica suggerisce, i due centrocampisti nuovi arrivati, l’inglese Loftus-Cheek e l’olandese Reijnders, sono quelli che normalmente si definiscono “box-to-box” (cioè buoni in difesa ma anche in proposizione) ma a rispetto a Tonai e Bennacer differiscono per alcune caratteristiche. Loftus-Cheek è un giocatore fisico che può coprire più zone (mezzala, trequartista alla Kessié e mediano nel 4-2-3-1) però rende meglio nella posizione che ha occupato durante il periodo in cui il Chelsea è stato allenato da Sarri e questa è una richiesta che l’inglese ha già fatto al nostro coach: “Io e Pioli siamo allineati, giocare più vicino alla porta mi consente di poter far male agli avversari e di poter essere più prolifico. Al Chelsea, sia con Sarri sia nell’Academy, giocavamo con il 4-3-3. È il modulo in cui mi trovo meglio”. Insomma, RLC sarà un classico “box to box” di corsa e intensità aggiungendo peso e centimetri rispetto a Sandro Tonali.

Reijnders invece sarà piazzato al centro della formazione a tre di centrocampo che Pioli ha in mente e sarà il play dei rossoneri, interpretando però il ruolo con maggiore aggressività. Non possiamo dimenticare che l’olandese porta un bagaglio personale in termini di gol (7 nell’ultima stagione con l’aggiunta di 12 assist) e calci piazzati che non è per niente trascurabile.

Dovesse poi arrivare Musah, sarebbe il terzo ideale perché rappresenterebbe una sorta di sostituto di Franck Kessié, meno possente ma molto più veloce ed aggressivo. Infine ci sono i due jolly Pobega, che ha fatto bene come mezz’ala nella scorsa stagione, e la “certezza” Krunic che impiegato in ogni dove (mezz’ala, esterno, trequartista, seconda punta, centrale e pure terzino) ha sempre risposto “presente”.
In attesa di Ismael Bennacer ….


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