21 Novembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Il Diavolo ferma la Juve ad un passo dall’Inferno.

Doveva essere la partita  della Juve e della sua resurrezione …

La squadra  di Pioli ha avuto  un approccio  alla partita  molto disinvolto, aggredendo l’avversario  fin dai primi minuti, costringendo i bianconeri a rintanarsi subito nella propria metà campo. Forse i rossoneri hanno peccato  un pò  di autorevolezza, lasciando spesso il campo scoperto  ai bianconeri che hanno colpito  subito dopo 4 minuti  con il più classico  dei contropiede, finalizzato  in maniera  magistrale  da Morata.

Il Milan  ha deciso  di fare la partita, come dovrebbero fare le grandi squadre, mentre la Juve, in piena salsa “allegriana”, ha deciso di coprirsi e ripartire, in stile provinciale
Una volta lo avrebbero chiamato  catenaccio e contropiede. Oggi questo gergo calcistico non si usa più, in quanto  si suole parlare di squadra che sfrutta al meglio le ripartenze.

A prescindere  dal gergo lessicale che meglio i tecnici vogliono  utilizzare, è innegabile che la Juventus, che peraltro  giocava dentro le mura amiche, non è più la squadra schiacciasassi  di qualche anno fa: ha badato in primis  a non prenderle.

I rossoneri  hanno acquisito  ormai la giusta consapevolezza dei propri mezzi e, seppur con una squadra già rimaneggiata, a cui si è  aggiunto l’infortunio di Kjaer già  nel primo tempo, ha fatto capire, come detto da Pioli nella conferenza  della vigilia, che “mentre prima la squadra sperava di vincere queste partite, oggi sa che può vincerle”.

Nel secondo tempo il Milan  ha alzato i ritmi è  costretto  i bianconeri a chiudersi ancor di più  nella propria metà  campo. Il goal di Rebic è  stata la giusta ricompensa alla pressione del Milan per tutto il secondo  tempo.
Il rammarico  certamente  è  l’occasione di Kalulu che è  stata sventata miracolosamente  in calcio d’angolo dal portiere  bianconero.

… invece  è mancato poco che il Diavolo la spedisse quasi definitivamente all’Inferno.

Ci è  mancato veramente  poco affinché  il Diavolo spingesse  la vecchia  signora direttamente  all’Inferno “nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti”.
Peccato  perché  certi atteggiamenti  come quello di Bonucci, meritavano il giusto castigo, che in parte ha dato Rebic, ammutolendo lo Stadium.

Probabilmente  i bianconeri sono rimasti in una sorta di Purgatorio,  nelle momentanee “sabbie mobili” della zona retrocessione.  Il Milan  non sarà  nemmeno  in Paradiso ma sicuramente  in un posto di classifica  ad oggi pienamente  meritato.
Dopo Liverpool  e Torino, il Milan può  veramente  partire  dalla certezza che può  giocarsela e puntare a vincere con chiunque, anche lottando  con i mille  ostacoli e infortuni che ostruiscono continuamente  il cammino.


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