Rafael Leao ha meravigliato nell’ultima partita che il suo Portogallo ha giocato contro la Polonia un giorno fa. Il 10 rossonero dopo aver seminato il panico nella difesa avversaria, è arrivato a nella sua posizione preferita a sinistra per concludere in porta ma ha però colpito il palo interno. La palla poi è carambolata sui piedi di Cristiano Ronaldo che non ha dovuto fare altro che ribatterla in porta.
In campo c’è rimasto un’ora è la formazione portoghese ha vinto per 3-1 consolidandosi in vetta alla classifica del Gruppo 1 di Nations League.
Guardandolo in quei 60 minuti in campo ci ha ricordato quando al Milan faceva le medesime cose. Sappiamo perfettamente che lui è in grado di farle ma … perché ora non è più cosi?
La ragione è molto semplice. Il Rafa Leao che seminava panico nelle difese avversarie non aveva l’imposizione di compiti difensivi che ora Paulo Fonseca gli chiede.
Una stagione nella quale agiva come ha giocato contro la Polonia era in quel Milan che vedeva la presenza di Franck Kessié e Sandro Tonali. Erano loro quelli preposti ad una fase di contenimento e di difesa e il 10 portoghese era libero di rimanere più o meno dalla metà campo in su per poter approfittare di filtranti o passaggi per involarsi verso la porta avversaria e fornire assist, se non puntare direttamente al goal.
L’inviato di Sky Sport Peppe Di Stefano, sul canale YouTube del collega Carlo Pellegatti, ha detto: “Leao è questo, e avrà sempre queste caratteristiche. Mi sembra complicato ora fargli cambiare tipo di calcio“. Ecco perché Leao segna meno ma, a differenza di ciò che dice Di Stefano, non gli vengono però meno gli assist. In sette giornate di campionato infatti sono già 4 gli assist vincenti forniti ai compagni.
Con Fonseca quindi meno goal ma più partecipazione alla manovra collettiva, sia in termini di difesa che di assist. Le statistiche di questa stagione, appena iniziata, infatti parlano chiaro. Tutte le voci relative alle sue prestazioni superano il 90° percentile, con l’unica eccezione infatti dei goal (48° percentile).
Se inoltre facciamo un confronto con un altro esterno che secondo la Gazzetta dello Sport è tra i nomi che il Milan starebbe osservando quest’anno (come del resto la scorsa stagione) per un posto tra i rossoneri e cioè Noah Lang del PSV Eindhoven, vediamo che il confronto non regge.
Pur essendo che il belga del PSV sia bravo, Leao lo supera di gran lunga. Direi pertanto che non possiamo affatto lamentarci del rendimento del nostro numero 10. Penso in cuor mio che sarebbero in molte le squadre che vorrebbero avere un giocatore come lui.
Corso di Laurea Triennale in Comunicazione, media e pubblicità presso l’università IULM di Milano. Il Milan è una delle mie passioni.
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