1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Il Milan a Sesto? Un’analisi.

Il render di Foster and Partners apparso sul Corriere della Sera

Il Corriere della Sera ieri ha lanciato la bomba

In molti da ieri, giorno in cui il Corriere della Sera ha fatto uscire la notizia, hanno scritto della volontà del Milan di costruire uno stadio tutto rossonero e di proprietà a Sesto San Giovanni, cittadina adiacente a Milano.

Cominciamo col dire che già mesi fa sia Milan che Inter stavano sondando la possibilità di costruire là, vista la lungaggine con la quale in Comune di Milano trattava invece il progetto del nuovo stadio nell’area di San Siro.

Progetto che fu presentato più di tre anni fa dalle due società, alla quale seguì la gara d’appalto che vide due finalisti e dalla quale uscì vincitore lo Studio Popolous con la sua “Cattedrale”.
In questi tre anni e mezzo circa, il progetto che riguardava tutta l’area di San Siro circostante all’attuale Stadiio Giuseppe Meazza veniva più volte ritoccato su richieste del Comune e ora il sinda di Milan Beppe Sala sta per far partire un “dibattito pubblico”con la cittadinanza, adducendo che essendo l’area “pubblica” per legge è necessario istituire un dibattito con i cittadini.
Dibattito che avrà la durata di 18 mesi!

Il Corriere della Sera ieri ha fatto seguito alla notizia riportata da Alessandro Jacobone, opinionista e co-fondatore di Radio Rossonera, che lanciava la notizia di tre giorni prima di un incontro a Como tra i vertici della società rossonera, il sindaco di Sesto San Giovanni e l’architetto Richard Breslin della Popolous, realizzatore dello stadio dell’Arsenal.

Il grande quotidiano milanese, dicevo, ieri ha fatto uscire la notizia della volontà di Red Bird di accelerare sull’implementazione di uno stadio di totale proprietà del Milan nell’area delle ex-Acciaierie Falck.
Per chi è di Milano e dintorni, sa di che area sto parlando. Chiarirò ulteriormente invece per il tifoso rossonero che non è della zona e vuole saperne di più.

Innanzitutto comincio col dire che Sesto San Giovanni è una cittadina così tanto “appiccicata” a Milano da risultare praticamente come se fosse un grande quartiere del capoluogo. Se non ci fossero dei cartelli che indicano i confini della cittadina, non ci si accorgerebbe di entrare in un altro comune.
All’interno del comune di Sesto si trovano ben due fermate della storica linea M1 della Metropolitana: Sesto Rondò e Sesto Marelli.

Questo per dire che, quelli che insistono reclamando che il Milan non può costruire “in provincia”, sanno benissimo che Sesto San Giovanni è considerata “Città Metropolitana” e che la fermata M1 di Sesto Rondò dista 19 minuti dalla centralissima fermata Duomo.
All’interno dei confini di Milano ci sono fermate della “metro” (come la chiamano i milanesi) che distano ancora di più.

Nell’immagine sotto potete vedere l’area designata per l’eventuale costruzione dello stadio. Le notizie riportate dal Corriere della Sera parlano della zona occupata anni fa dall’edificio T5 Comparto Concordia (delimitata in violetto), una zona tra due viali a grande percorrenza (Corso Italia e viale Edison) a poca distanza dalla fermata M1 Sesto Rondò e Sesto Marelli (anch’esse cerchiate in violetto).

In violetto l’area interessata dalla costruzione dello stadio

In generale la ex-Falck è una vastissima area industriale dismessa (1.430.000 mq) dei quali quasi il 13% risiede nel comune di Sesto San Giovanni. Sul 75% di questa superficie è previsto un progetto di edificabilità per circa un milione di mq. Tutta privata.

E qui sta il motivo per cui sembra (e dico sembra perché in effetti il Milan non ha mai confermato ufficialmente di voler abbandonare il progetto “nuovo San Siro” per trasferirsi a Sesto) che la società rossonera voglia costruire lo stadio in quell’area.
È un’area privata, che quindi non necessita di un dibattito pubblico, che è dismessa da tempo e fonti del comune di Sesto dicono sia bonificata al 75%.

I tempi di costruzione quindi dovrebbero essere molto rapidi con la posa della prima pietra tra un anno e mezzo circa. Il progetto sarebbe affidato a Sir Norman Foster, archistar inglese di fama mondiale, che conosce bene la zona visto il progetto di riqualificazione dell’intera area di qualche anno fa. È altresì vero che il Milan (come l’Inter) sino legati a Popolous in questi anni e quindi potrebbe essere possibile una collaborazione tra Popolous e lo studio Foster and Partners (che lavorerebbe quindi con Breslin della Popolous).

Ovviamente il condizionale è d’obbligo.

In primis perché, lo ripeto, se sia il Milan che l’Inter in questo ultimo anno hanno stuzzicato Beppe Sala facendosi vedere interessati a Sesto San Giovanni , il cui sindaco ha spinto moltissimo per attirarli, in effetti non hanno mai dichiarato di volere abbandonare San Siro.

Inoltre, diciamolo chiaramente, vista la situazione economica della società nerazzurra all’Inter fa molto comodo il dilungarsi dei tempi. Cosa che invece non piace al Milan ormai ben in carreggiata in un progetto di rinascita che prevede appunto anche lo stadio di proprietà.

A questo punto ciò che dobbiamo fare è attendere gli sviluppi di tutta questa situazione. È chiaro che il Milan è fortemente proteso ad iniziare la costruzione del nuovo stadio il prima possibile. L’inter probabilmente un po’ meno e per questo motivo, avvallata dalle notizie prima di Jacobone e poi del Corriere, è esplosa la “bomba” Sesto San Giovanni.

Come ultima cosa non sarei così certo che lo stadio potrebbe essere come apparso nel render pubblicato dal Corriere (immagine in testata) per due motivi: primo perché si tratta di un render dello studio Foster di qualche anno fa e secondo perché è appunto della Foster and Partners e non di Popolous.

Anche per questo motivo, consiglio l’attesa e la pazienza.