1 Luglio 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Il Milan ed il suo metodo. Quello che cambierà il calcio italiano.

Che continuino pure a pensare ad un Milan sprovveduto

L’Editoriale del Direttore

Il mercato di trasferimenti di questa sessione estiva sta davvero cominciando a stupire i tifosi rossoneri ed anche i giornalisti sportivi meno di parte e più attenti. C’è ancora una frangia di scribacchini al soldo di alcune “forze contrarie” che si divertono a scrivere articoli contenenti parole come “Milan beffato” oppure “giocatore soffiato” ma è un dato di fatto, sotto gli occhi di tutti, che utilizzando i ricavi dalla gestione della stagione precedente unitamente al denaro ricavato dalla cessione di Sandro Tonali il Milan ha fatto arrivare Sportiello, Romero (entrambi a zero ma pur sempre ottimi acquisti e comunque da stipendiare), Loftus-Cheek, Reijnders, Okafor e (quasi) Chukwueze.
Furlani e Moncada non hanno intenzione di chiudere qui la campagna acquisti. La priorità è l’arrivo di Yunus Musah dal Valencia, poi si penserà a fare arrivare un vice-Theo (data l’imminente partenza di Ballo-Touré) e magari concludere in bellezza con una punta centrale giovane da alternare a Giroud.

Pertanto, aldilà della smentita colossale a quei corvi di sventura che avevano previsto una debacle a causa della (presunta) mancanza di esperienza di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, ciò su cui voglio puntare la vostra attenzione è che questa proprietà, la Red Bird Capital Partners, sta raccogliendo i frutti di una gestione che per la stagione appena passata mostrerà utili netti per 15 milioni circa ed una crescita dei ricavi del 30% sull’anno precedente. Un caso davvero raro per il calcio italiano.
Dal minimo storico raggiunto tre anni fa, i ricavi raddoppiano per arrivare a toccare i 370-380 milioni.

Questo risultato economico è frutto del lavoro di tutte i dipartimenti del Milan. Lavoro che è attento anche ai costi. I ricavi da stadio hanno fatto un gran balzo in avanti, grazie anche al fatto di aver raggiunto le semifinali di Champions League. Ai diritti TV si aggiungono 85 milioni provenienti dalla UEFA (contro i 44 del 2021/22). Inoltre ciò che davvero è in crescendo, è il lavoro commerciale del club. Negli ultimi tre mesi, solo negli ultimi tre, sono stati annunciati 7 contratti di partnership (nuovi o rinnovi). Basta contare i loghi in fondo alla homepage del sito ufficiale di AC Milan per rendersi conto dell’enorme lavoro in quanto senso.

Parliamo poi del lavoro commerciale unito a quello del marketing. Grazie al fatto che Red Bird è americana, al rapporto che ha con i New York Yankees (un brand che fattura 6 miliardi di dollari annui), al fatto che è Red Bird è comproprietaria con gli Yankees del network televisivo YES (prima rete sportiva USA tramite la quale il Milan veicola i suoi contenuti commerciali nel mercato sportivo più ricco al mondo), il Milan ha accesso ad un bacino di utenza e ad una “Fan Base” enorme.
L’acquisto di Christian Pulisic ha un senso ovviamente dal lato sportivo perché è un giocatore richiesto da Stefano Pioli e che sarà utilissimo nell’economia del gioco rossonero nella prossima stagione ma rappresenta anche un colpo mediatico di alto livello perché l’ex-Chelsea è il capitano della Nazionale USA di calcio ed è uno degli sportivi più amati negli Stati Uniti.
Il Milan giocherà questa sera a Los Angeles la prima di un trittico di amichevoli contro Real Marid, Juventus (a Carson) e Barcellona (a Las Vegas) nel torneo denominato “Soccer Champions Tour 2023” e lo stadio Rose Bowl (capienza 100.000 spettatori) è già andato sold out da una settimana.
Il trasferimento di Pulisic al Milan ha prodotto numeri in merchandising davvero stupefacenti, soprattutto negli USA. Il Milan quindi ha un brand che viaggia a gonfie vele e l’interesse di numerosi sponsor nel progetto rossonero è una testimonianza di questo fatto.

Ed è anche l’appeal che questo progetto esercita ad affascinare i calciatori. Chi nutriva dubbi sulla transizione dal duo Maldini-Massara a quello sulla carta meno esperto Furlani-Moncada ha dovuto ricredersi se paragoniamo la campagna acquisti 2022 con sulla del 2023 … che tra l’altro non è ancora conclusa. Il mercato fatto finora dai due (escludendo Chukwueze che ancora non è arrivato) è stato condotto utilizzando solo il denaro ricavato dalla cessione di Tonali. Rimangono ancora da spendere la porzione derivata dai ricavi della scorsa stagione (circa 40-50 milioni) che sarà appunto impiegata per Chukwueze, Musah e le altre figure menzionate prima.

Si dirà che il budget a disposizione di Maldini e Massara non è stato quello a disposizione di Furlani e Moncada ma c’è una cosa da osservare e da tenere in considerazione: ormai tutti sappiamo a memoria che l’obiettivo del Milan è l’auto-sostenibilità. Il mercato ongoing in questa sessione estiva ne è l’esempio lampante. Una parte dei ricavi unita al denaro che arriva dalla cessione di un giocatore a fronte di un’offerta fuori mercato, viene utilizzata per comprare giocatori con caratteristiche precise ed assolutamente utili a come il coach (secondo la nuova denominazione conferita a Stefano Pioli) intende far giocare il Milan nella prossima stagione.
Chi faceva dell’ironia sul “metodo Moneyball” cioè sugli algoritmi utilizzati dal reparto Scouting di Moncada, dovrà presto cominciare a rimangiarsela e a ricredersi. Molti pensavano che “l’algoritmo” fosse selezionare giocatori sconosciuti puntando sul fatto che possano diventare campioni da rivendere oppure una sorta di rivisitazione del gioco “La Ruota della Fortuna” di zanicchiana memoria dove facendo appunto girare la ruota escono giocatori dai nomi impronunciabile e mai sentiti.

Nulla di più sbagliato, signori miei. Il metodo significare utilizzare una enorme quantità di dati tecnici per scegliere profili adatti per ciascun ruolo. Il tutto unito alla attenta osservazione dal vivo degli scout, specialmente in allenamento. Fatto ciò si aggiunge anche la valutazione economica del giocatore. Acquistare ad esempio giocatori ad un anno dalla scadenza di contratto consente di ottimizzare il costo del cartellino, quindi di non sprecare inutilmente il capitale impiegato dal club ossia quello degli azionisti. Cedere un giocatore quest’anno (e magari anche il prossimo, una cosa che forse a Maldini non andava giù e pretendeva invece l’immissione di denaro da parte di Red Bird) a fronte di un’offerta ben oltre la quotazione di mercato è un “sacrificio necessario” adesso che i ricavi si assestano intorno ai 370 milioni.
L’obiettivo è arrivare ai 500 milioni, soglia oltre al quale non sarà necessario vendere per forza (per rimanere nei parametri dell’auto-sostenibilità) e si avrà anche la forza economica di trattenere, comprare a prezzi più alti e casomai vendere per altri motivi. La volontà di avere uno stadio di proprietà è anche nell’ottica del raggiungimento di tale traguardo, dato che un proprio stadio consente almeno 100 milioni annui di ricavo non contando la biglietteria.

Ecco perché il “metodo Milan” cambierà il calcio italiano. Qualcuno lo ha già capito e tra qualche anno in molti cercheranno di imitarlo. Un metodo che consente di ottenere il massimo con le risorse a disposizione, risorse che aumentano ogni anno in base alla somma del lavoro di commerciale/marketing e risultati sportivi, di modo da ribaltare il vecchio assioma che recita “il denaro deve metterlo la proprietà”. Nessuna azienda al mondo rimane in piedi se la proprietà immette denaro a fondo perduto in maniera infinita, neanche nel calcio. Non esiste azienda in cui per l’azionista che sostiene il rischio d’impresa non ci sia un ritorno dal business.

Quindi che continuino pure a scrivere che il Milan è stato beffato o che è in mano a sprovveduti o peggio ancora a gente che pensa soltanto a rivendere per fare soldi. Quest’ultima forse sarà la realtà ma almeno tra un quinquennio se non oltre. Quando il Milan sarà una big europea che potrà competere al pari di altre ormai ben note.