- Di ANTONIO SCIBETTA
Ultimamente ho notato che in qualsiasi ambiente e/o contesto si è perso il senso di tanti valori, ed uno tra quelli più importanti quello della dignità.
Ma cosa vuol dire tale termine a volte ovvio e spesso scontato nel suo significato: “Considerazione in cui l’uomo tiene se stesso e che si traduce in un comportamento responsabile, misurato, equilibrato. E ancora: rispettabilità, decoro, compostezza, decoro che denota rispetto per sé e per gli altri”.
Calare oggi questo valore nel contesto calcistico è cosa assai ardua ed improbabile: un ambiente in cui si è perso il senso di appartenenza, la gratitudine e anche appunto la dignità. In un mondo dove aleggiano lupi e avvoltoi non è certo facile muoversi tenendo fede ai propri principi.
Ormai i media ci hanno fatto digerire di tutto, e piano piano non riconosciamo più ciò che può essere ritenuto giusto o sbagliato.
“E’ molto difficile camminare sereni, a schiena dritta e testa alta, tra le ali di una folla inferocita. E’ molto arduo esprimersi con equilibrio, pacatezza, mentre infuria la tempesta social. Credo che la propria coscienza sia sempre la miglior cartina di tornasole, a quella bisogna sempre fare riferimento e ricorso”.
Ed è alla luce di questa premessa che io personalmente mi schiero con chi nella società Milan dice no a certi ricatti!
Ibra ha parlato ed ha detto che “il Milan non fa beneficenza”, e per questo è stato ampiamente criticato da presunti esperti che impazzano su social e TV, ed anche da una frangia di tifosi.
Non è possibile addurre che il cartellino di Zirkzee costa 55 milioni (40+15), e chiuso l’argomento.
Nelle cose a mio parere ci deve essere proporzione: se io compro una casa sarà sacrosanta la mediazione ma nella misura prevista: non compro una casa 40 mila euro e ne pago 15 mila all’agenzia, nemmeno se fosse un affare: dalle mie parti si chiama ricatto, o meglio, pagare il pizzo.
Zirkzee sarà un astro nascente ma ancora dovrà dimostrare di essere un fuoriclasse, inutile chi dice che non si chiude l’affare per “un pugno di dollari”.
Di ricatti negli ultimi anni ne abbiamo subito parecchi, vedasi Donnarumma e Chalanoglu, Taremi e Thuram, più recentemente.
Da Maldini a Ibrahimovic su questo la società è stata sempre coerente: no ai ricatti degli agenti.
Si perderà l’affare ma non certo la dignità:
“La dignità dell’uomo richiede che le sue opere siano frutto della sua libera scelta, senza nessuna coercizione esterna.” – Paolo VI
Antonio Scibetta è un appassionato tifoso milanista, editorialista attento e preciso. Come gli altri collaboratori di questo sito è membro del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
Scopri di più da RossoneroBlog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Altri articoli
Milan-Juventus crocevia importante ma la cosa non è così tragica come la si vuole dipingere
Ma lo fanno apposta?
Se c’è una cosa che i tifosi non apprezzano è proprio questa: la pausa per le Nazionali